Alta tensione

Scontri a Udine prima di Italia-Israele: tensione al corteo pro-Palestina e fuori dallo stadio Friuli

Il corteo pro-Palestina (che ha visto la partecipazione di circa 10.000 persone) è degenerato quando un centinaio di persone ha tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine. Feriti un carabiniere, una giornalista e un cameraman

Scontri a Udine prima di Italia-Israele: tensione al corteo pro-Palestina e fuori dallo stadio Friuli

La partita era tenuta sotto stretta osservazione ed è accaduto quello che si temeva.  Momenti di forte tensione nel pomeriggio di martedì allo stadio Friuli di Udine, poco prima del match Italia-Israele, valevole per le qualificazioni ai Mondiali e vintpo dagli azzurri per 3-0.

Il corteo pro-Palestina, che ha visto la partecipazione di circa 10mila manifestanti, si è inizialmente svolto in modo pacifico, ma è degenerato all’arrivo in piazza Primo Maggio, dove un centinaio di persone ha tentato di forzare il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere l’impianto sportivo.

Scontri e cariche: oltre un’ora di violenza

Secondo quanto riferito dalla Questura di Udine, i manifestanti più violenti hanno lanciato transenne, pietre, segnali stradali, rami e fumogeni contro polizia e carabinieri, che hanno risposto con idranti e lacrimogeni per disperdere la folla. Alcuni cassonetti sono stati incendiati e si registrano danni a diverse strutture pubbliche.

Gli scontri, durati oltre un’ora, hanno portato al fermo di almeno 15 persone. Tra i feriti figurano un carabiniere, una giornalista colpita da una pietra e un cameraman, che ha riportato un grave trauma cranico ed è stato trasferito d’urgenza in ospedale.

Sventati due tentativi di invasione allo stadio

Durante la partita, le forze dell’ordine e gli steward sono riusciti a impedire due tentativi di invasione di campo da parte di un uomo e una donna che cercavano di entrare nella zona della curva nord. I due sono stati bloccati e allontanati, tra i fischi del pubblico.

Le bandiere palestinesi erano vietate all’interno dell’impianto e, secondo fonti locali, alcune sarebbero state sequestrate all’ingresso.

Fischi all’inno israeliano e reazioni sugli spalti

Durante la cerimonia iniziale del match, una parte del pubblico ha fischiato l’inno israeliano, subito coperto dagli applausi di altri tifosi. Allo stadio erano presenti circa 10mila spettatori.

Il questore: “Cariche di alleggerimento necessarie”

Il questore di Udine, Pasquale Antonio De Lorenzo, ha spiegato che l’intervento delle forze dell’ordine è stato inevitabile:

“Un centinaio di manifestanti ha attaccato con violenza i nostri mezzi, costringendoci a usare idranti e lacrimogeni. Abbiamo effettuato cariche di alleggerimento per ristabilire l’ordine. Ora la situazione è sotto controllo”.

Il sindaco De Toni: “Udine ripudia la violenza”

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha espresso ferma condanna per gli scontri:

“Quanto accaduto è di una gravità inaccettabile. La città ripudia con forza la violenza che ha rovinato una giornata dedicata alla pace. Ringrazio le forze dell’ordine, i giornalisti e tutti i cittadini coinvolti. È intollerabile che una manifestazione pacifica sia stata trasformata in un teatro di scontri”.