Sciopero nazionale trasporti venerdì 25 febbraio 2022: Italia a rischio paralisi
I sindacati denunciano lo stallo sul nuovo accordo nazionale per la categoria. Disagi annunciati in Piemonte, Trentino, Milano, Roma e Napoli.
Sciopero trasporti, da mercoledì a venerdì la settimana per i pendolari che utilizzano i mezzi pubblici su ferro e gomma si trasformerà in un incubo. Con ripercussioni che si annunciano pesanti sul traffico stradale che rischia di andare in tilt. Particolarmente critica si annuncia la situazione venerdì 25 febbraio 2022.
Sciopero trasporti, la protesta parte da Piemonte e Trentino
Ad aprire lo stato di agitazione del settore sarà il Piemonte dove mercoledì 23 e giovedì 24 le segreterie regionali dei sindacati Filt, Fit, Uilt, Ugl e Fast hanno dichiarato sciopero del personale di Rete Ferroviaria Italiana addetto alla circolazione dalle 21 di mercoledì 23 alle 21 di giovedì.
In Trentino invece è stata annunciata una giornata di sciopero invece per venerdì 25. Qui i dipendenti del trasporto pubblico incroceranno le braccia per protestare contro il mancato rinnovo del contratto nazionale degli autoferrotranvieri, scaduto il 31 dicembre 2017.
In Trentino il personale viaggiante di autobus, treni locali e quello delle biglietterie garantirà il servizio dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 16 alle 19. Gli addetti agli impianti fissi, all'officina e gli impiegati sciopereranno l'intero turno.
Sciopero trasporti, Italia a rischio paralisi
Più, in generale, come detto, tutta l'Italia sarà a rischio paralisi per lo sciopero trasporti in particolare nella giornata di venerdì 25 per quanto concerne treni, tram, bus e metro. Lo stop di 24 ore all'attività lavorativa è stato proclamato dalle segreterie nazionali Filt- Cgil, Fit-Cisl, Uilt-Uil, Ugl Fna, Fast Confsal e Faisa-Cisal. Motivo della protesta come detto il (mancato) confronto sul rinnovo del contratto collettivo nazionale autoferrotranvieri-internavigatori.
Una situazione di stallo, che si trascina da gennaio, a fronte della quale sindacati e lavoratori hanno ora deciso di dare un segnale forte. Al momento, salvo sorprese dell'ultima ora, forti disagi sono già annunciati a Milano, Roma e Napoli.
La posizione dei sindacati: stallo e stipendi troppo bassi
Nonostante il condizionamento dovuto all'emergenza e alla gestione della pandemia, la pazienza dei lavoratori e delle sigle sindacali è arrivato ora a un punto di svolta:
"La trattativa era già stata avviata e sospesa prima del Covid. Poi a giugno si era arrivati quasi a poter trovar la quadra e sarebbe dovuto ripartire un tavolo di confronto che invece non ha dato risposte concrete"
E del resto i sindacati lamentano ancora i salari troppo bassi come spiegato dalla Filt Cgil nazionale: