Sciopero aerei: come ottenere i rimborsi per i voli cancellati
Occhio alla provenienza della Compagnia aerea e alle tempistiche di comunicazione della cancellazione.
Venerdì 21 aprile 2023 è in programma uno sciopero del trasporto aereo. Ma tra ritardi e voli cancellati i disagi non sono mancati negli ultimi tempi (e non mancheranno nemmeno in futuro). Ma per chi è rimasto danneggiato c'è la possibilità di ottenere un rimborso.
Sciopero aerei: come ottenere i rimborsi per i voli cancellati
Le specifiche sull'ottenimento del rimborso variano a seconda di numerosi fattori. Il primo è la base della Compagnia di riferimento. Se fa parte dell'Unione Europea ci sono tre livelli di tutela:
- Il viaggiatore ha diritto di scegliere fra il rimborso, un volo alternativo o, in caso la cancellazione riguardi un volo di collegamento, un volo di ritorno;
- Se il viaggiatore rimane bloccato all’aeroporto, ha diritto a essere assistito dalla compagnia aerea;
- Se il viaggiatore stato informato della cancellazione meno di 14 giorni prima della data prevista per la partenza, ha anche diritto a un risarcimento.
La cifra del risarcimento dipende dalla distanza coperta dal volo: 200 euro per voli fino a 1.500 chilometri, 400 per tratte tra 1.501 e 3.000 chilometri, 600 per quelle superiori.
Se invece la compagnia aerea non è basata nell’Unione europea, allora dipende dal contratto di servizio specifico del vettore.
Quando ho diritto al rimborso per la cancellazione del volo
Per il rimborso c'è poi da tenere in considerazione anche le tempistiche di annullamento. Se il viaggiatore è stato informato tra 14 e 7 giorni prima della partenza e nella comunicazione è stato offerto un volo alternativo che consenta di partire non oltre due ore prima dell’orario originariamente previsto e di raggiungere la destinazione finale meno di 4 ore dopo l’arrivo originariamente previsto, il risarcimento non è dovuto. Così come nel caso in cui la compagnia possa dimostrare che la cancellazione deriva da circostanze eccezionali, come maltempo, uno sciopero non previsto, un blocco informatico o simili.
Se la cancellazione viene annunciata con meno di una settimana di anticipo, invece, il risarcimento non è dovuto se la Compagnia offre
un volo alternativo che consentirebbe di partire non oltre 1 ora prima dell’orario originariamente previsto e di raggiungere la destinazione finale meno di 2 ore dopo l’arrivo originariamente previsto. Il risarcimento è dimezzato invece se la compagnia propone un volo alternativo che consente di raggiungere la destinazione finale con un ritardo tra le 2 e le 4 ore.
Come ottenere il rimborso: il modulo da scaricare
Fin qui la teoria, poi c'è la pratica. La prima cosa da fare è inviare l'apposito modulo (CLICCA QUI PER SCARICARLO) alla Compagnia aerea di riferimento. Altroconsumo - associazione di consumatori molto attiva - suggerisce di inviarlo se possibile tramite posta elettronica certificata (Pec).
Nel caso in cui non arrivi una risposta entro 6 settimane o la risposta non soddisfi l'utente, questi può rivolgersi all'Enac (Ente nazionale per l’aviazione civile), con un apposito modulo reperibile sul sito dell'ente.
In Rete, poi è possibile appoggiarsi a piattaforme o applicazioni che possono sostenere il passeggero, sbrigando le pratiche burocratiche in cambio di una percentuale di risarcimento. Otterrete sì qualcosa in meno, ma vi eviterete tutta la trafila.
Se resto bloccato in aeroporto
Per chi rimane bloccato in aeroporto, i regolamenti prevedono una serie di servizi di assistenza, tra cui la fornitura di cibo e bevande, la sistemazione in albergo ed eventuali trasferimenti. Tutti questi servizi dovrebbero essere garantiti tramite voucher erogati direttamente dalla Compagnia aerea ma nel caso questo non avvenga è possibile presentare richiesta di rimborso (naturalmente con le relative ricevute).