Nella notte tra martedì 2 e mercoledì 3 dicembre 2025, Federica Mogherini, Stefano Sannino e Cesare Zegretti sono stati rilasciati dalla polizia belga dopo ore di interrogatorio nell’ambito di un’inchiesta sui fondi UE che ha investito il Collegio d’Europa e il Servizio europeo di azione esterna. Le accuse, però, restano e sono pesanti.
Scandalo sui fondi Ue, rilasciata Mogherini
La politica Federica Mogherini, già ministra degli Esteri italiana con il Partito Democratico ed ex Alta rappresentante dell’Unione Europea, è stata rilasciata dalla polizia belga dopo le ore di fermo e interrogatorio disposte nell’ambito di un’indagine per presunta appropriazione indebita e irregolarità nell’uso di fondi comunitari.

Insieme a lei, attualmente rettrice del Collegio d’Europa, anche il diplomatico Stefano Sannino che ha diretto il Servizio europeo di azione esterna (EEAS) dal 2021 al 2025 ed è oggi a capo della Direzione generale della Commissione UE per il Medio Oriente e il Nord Africa.

Rilasciato anche il dirigente del Collegio d’Europa e co-direttore dell’Ufficio executive education, training and projects dell’istituto dal gennaio 2022 Cesare Zegretti.

Tutte figure di primo piano dell’apparato diplomatico europeo, sono stati fermati martedì in seguito a un’operazione condotta dalla polizia federale delle Fiandre occidentali su richiesta della Procura Europea (EPPO).
Di cosa è accusata
L’inchiesta riguarda presunte anomalie negli appalti e nell’uso di finanziamenti destinati al Collegio d’Europa di Bruges, l’istituzione postuniversitaria che forma i futuri funzionari dell’UE e che dal 2020 è guidata proprio da Mogherini.
L’EPPO ha confermato in una nota che Mogherini, Sannino e Zegretti sono stati formalmente informati delle accuse di frode e corruzione negli appalti, conflitto d’interessi e violazione del segreto professionale.
Secondo gli inquirenti, tra il 2021 e il 2022 avrebbero utilizzato impropriamente fondi europei destinati a programmi formativi, in particolare quelli legati alla nuova Accademia diplomatica europea.
Il sospetto più grave riguarda l’eventuale accesso, da parte del Collegio d’Europa, a informazioni privilegiate sui criteri del bando prima della pubblicazione ufficiale, un presunto vantaggio competitivo che avrebbe fatto scattare l’allarme della Procura.
Liberati anche Sannino e Zegretti
Nonostante la gravità delle accuse, i tre sono stati rilasciati dopo gli interrogatori perché non ritenuti a rischio di fuga. La Procura europea ha ricordato che tutti gli indagati sono presunti innocenti fino a prova contraria e che il procedimento proseguirà nei tribunali belgi competenti.
L’eventuale conferma delle accuse aprirebbe uno dei casi più delicati degli ultimi anni nella gestione dei fondi UE, mettendo sotto pressione sia le istituzioni coinvolte sia i meccanismi di controllo interni.
Per ora, Mogherini, Sannino e Zegretti attendono gli sviluppi dell’inchiesta in stato di libertà, mentre l’EPPO prosegue l’esame dei documenti e delle procedure di appalto al centro del presunto scandalo.