Sangiuliano contro Sgarbi: bagarre alla Cultura per il (presunto) bozzetto di Leonardo
Nelle intenzioni del ministro ci sarebbe l'intenzione di riportare in Italia uno schizzo attribuito al genio fiorentino...ma il suo vice - Vittorio Sgarbi - non gliele manda a dire
Un affare o una fregatura? Sono di diverso avviso, in pieno stile Sandra e Raimondo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano – galvanizzato all’idea di riportare in patria un bozzetto attribuito al genio di Leonardo da Vinci – e il suo “vice”, ovvero Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura che, in pieno “stile Sgarbi” non ci va per il sottile e apostrofa come “sprovveduto” chi desideri acquistarlo. Secondo il noto critico, infatti, l’opera sarebbe un falso. E i panni sporchi, al ministero della Cultura, evidentemente non si lavano in casa.
Il bozzetto attribuito a Leonardo divide Sangiuliano e Sgarbi
Un bozzetto a penna e inchiostro su carta del Martirio di San Sebastiano, che dovrebbe andare all’asta dopo il fallito tentativo del Louvre di acquisirlo.
"Se dovesse essere confermata l’attribuzione del disegno al genio italiano e se l’opera dovesse veramente finire all’asta, il Ministero, attraverso gli organi competenti, verificherà tutte le strade possibili, incluso il coinvolgimento di soggetti privati e mecenati, per avanzare un’offerta d’acquisto ponderata e giusta e destinare l’opera a un grande museo pubblico italiano”, così il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Il bozzetto si trova in Francia e il proprietario dell’opera si sarebbe rifiutato di venderlo al Louvre avendo giudicato, si dice, l’offerta statale di 10 milioni di euro troppo bassa. E aprendo così una vicenda giudiziaria che si è conclusa nei giorni scorsi con la sconfitta del ministero francese della Cultura e del Museo del Louvre: il bozzetto, ora stimato 15 milioni di euro, potrà essere venduto all’asta ed esportato. Da qui l’interesse di Sangiuliano.
A stretto giro, però, è arrivato l’altolà del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, che non ci è andato per il sottile:
"Sprovveduto chi lo volesse acquistare, anche a un centesimo della cifra richiesta. Il disegno non è di Leonardo ed è mediocre”, ha tuonato.
E ancora: "qualche cieco, se non malintenzionato, può averlo attribuito a Leonardo da Vinci. Se c’è una idea ingenua è credere di assicurare all'Italia un'opera che la Francia non vuole. Il disegno, a evidenza, non è di Leonardo, e non vale i 10 milioni che una leggenda, basata sul pettegolezzo, indica come l'offerta del Louvre al proprietario. Questa offerta non è mai esistita. Il disinteresse reale delle vere autorità politiche e culturali francesi è dimostrato dal fatto che autorizzano senza rimpianti l'esportazione del disegno".
Insomma…non ci è andato per il sottile screditando platealmente la mossa di Sangiuliano.
E intanto Milano si fa avanti
E quando si dice che tra i due litiganti il terzo gode…Ecco inserirsi nella querelle il sindaco di Milano Beppe Sala che intende ospitare il bozzetto all’ombra della Madonnina.
A margine di un incontro in Camera di commercio coi consoli stranieri, il primo cittadino ha rivelato di averne già parlato con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: "Gli ho detto che saremmo molto felici di ospitarlo nel caso si vinca". Se così fosse, fa sapere il sindaco, il disegno potrà essere ammirato alla Pinacoteca di Brera, molto probabilmente, oppure a Palazzo Citterio.
Chi la spunterà?