Salvini precetta lo sciopero del 29 novembre: "Guarda caso di venerdì". Ira dei sindacati
"Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani"
Il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha deciso di intervenire direttamente sullo sciopero dei mezzi pubblici proclamato per venerdì 29 novembre 2024, firmando un provvedimento di precettazione che riduce la durata dello stop da 8 a 4 ore. Ad annunciarlo è lo stesso leader leghista al termine di un incontro con le organizzazioni sindacali.
Ho appena firmato la precettazione che riduce da 8 a 4 ore lo sciopero di questo venerdì.
Rispettiamo il diritto alla mobilitazione, ma senza negare il diritto alla mobilità dei cittadini.
È l’impegno che mi sono preso. pic.twitter.com/q1EfKNSl0z— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) November 26, 2024
Cgil e Uil, promotori dello sciopero generale contro la manovra economica del governo, non ci stanno: "Impugneremo il provvedimento", hanno dichiarato.
Salvini precetta lo sciopero di venerdì
Lo sciopero, il terzo di fila contro il governo Meloni, è stato proclamato senza il coinvolgimento della Cisl e punta a contestare una legge di Bilancio considerata inadeguata. Alla vigilia della protesta, la tensione è esplosa tra i sindacati guidati da Maurizio Landini (Cgil) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) e il ministro Salvini. Quest’ultimo ha accolto la richiesta della Commissione di garanzia sugli scioperi, che aveva espresso preoccupazione per il rischio di gravi disagi ai cittadini, chiedendo di limitare lo stop nel settore dei trasporti.
"In 25 mesi di governo 1.342 scioperi proclamati e 949 effettuati, 38 al mese, di cui 518 proclamati e 374 effettuati a livello nazionale, più di uno sciopero al giorno. Esiste il diritto allo sciopero per i sindacalisti, esiste anche il diritto alla mobilità, alla salute ed al lavoro di tutti gli altri italiani". Così il vicepremier e ministro Matteo Salvini "guarda caso - si legge in una nota del Mit - di venerdì. Per evitare agli italiani l'ennesimo venerdì di caos, ho deciso di intervenire direttamente riducendo a 4 ore lo sciopero. Landini dice che sto limitando il diritto di sciopero? In due anni e poco più di governo 949 scioperi effettuati in Italia. Quindi diritto allo sciopero sì ma anche diritto al lavoro per la stragrande maggioranza degli italiani. È l'impegno che mi sono preso".
La reazione dei sindacati
Cgil e Uil hanno immediatamente annunciato battaglia. "La precettazione è una forzatura", ha affermato Landini, dichiarando l’intenzione di ricorrere al Tar contro il provvedimento. Anche Bombardieri ha denunciato una limitazione del diritto di sciopero, sostenendo che la Commissione di garanzia "ha ceduto alle pressioni del ministro Salvini".
Nonostante il clima di scontro, i sindacati potrebbero decidere di adeguarsi alla riduzione delle ore di sciopero, come accaduto l’anno scorso, per evitare che eventuali sanzioni ricadano sui singoli lavoratori. Resta comunque confermata la protesta generale di otto ore, con trasporti esclusi solo per il settore ferroviario, già esonerato dalla mobilitazione.
I settori coinvolti
Lo sciopero coinvolgerà numerosi settori pubblici e privati: metalmeccanici, commercio, scuola, sanità, giustizia e poste. I sindacati chiedono una revisione della legge di Bilancio, incrementi salariali e pensionistici, e maggiori investimenti in sanità, istruzione, servizi pubblici e politiche industriali. Le manifestazioni principali si terranno a Bologna, con la partecipazione di Landini, e a Napoli, dove interverrà Bombardieri.
Anche il Partito Democratico si è schierato con i sindacati.
"Salvini sta scientemente cercando di ridimensionare un diritto costituzionale come quello di sciopero", hanno affermato Arturo Scotto e Maria Cecilia Guerra, esponenti dem in tema di lavoro.
Alta tensione
L’esito del ricorso al Tar potrebbe segnare un nuovo capitolo nella lunga disputa tra sindacati e governo, che già in passato ha registrato episodi simili. Da un lato, Salvini difende il suo operato come un tentativo di garantire i diritti dei cittadini; dall’altro, Cgil e Uil vedono nell’intervento ministeriale un attacco alla libertà sindacale. La tensione resta alta, mentre si attende di capire se il braccio di ferro porterà a un compromesso o a nuove escalation.