Salmonella nella luganega: i prodotti e i lotti a rischio (da non mangiare)
Se l'avete acquistata non consumatela e restituitela al punto vendita
Ancora un'allerta alimentare, stavolta per rischio salmonella nella luganega. E così il Ministero della Salute ha pubblicato il richiamo di un lotto del prodotto.
Salmonella nella luganega: i prodotti e i lotti a rischio
Il prodotto oggetto del richiamo è la luganega a marchio Meggio Roberto prodotta nello stabilimento di Grigno, in provincia di Trento. In particolare, il lotto a cui fare attenzione è il numero 221024 con data di scadenza al 7 dicembre 2024 venduto in confezioni da 150 grammi. (clicca qui per l'avviso integrale)
Nel caso l'abbiate acquistata, dunque, il consiglio è di controllare il numero di lotto e nel caso in cui corrisponda (tutti gli altri sono invece sicuri) potete riconsegnarla al punto vendita dove l'avete acquistata per chiedere il rimborso o la sostituzione.
Salmonella: cosa è e i rischi
La salmonellosi è una malattia infettiva che colpisce l'apparato digerente. Provocata dai batteri del genere salmonella, viene trasmessa attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto e si manifesta prevalentemente con nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.
In Europa la principale via di contaminazione dell’uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati:
- carne di pollo, tacchino e maiale
- molluschi bivalvi
- semi germogliati pronti al consumo
- uova e ovoprodotti
- prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo
- frutta e verdura crude.
Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d’acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l’uomo.
Salmonella: i sintomi
I sintomi possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale (dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante.