Allerta alimentare

Salmonella nel salame: i prodotti a rischio (ritirati dal mercato)

Se avete acquistato questo prodotto non consumatelo e riconsegnatelo al punto vendita

Salmonella nel salame: i prodotti a rischio (ritirati dal mercato)
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Ancora un'allerta alimentare. Il Ministero della Salute ha richiamato alcuni lotti di salame Napoli prodotto dal Salumificio Volpi di Collebeato (Brescia) per il rischio di contaminazione da salmonella.

Salmonella nel salame: i prodotti ritirati

I prodotti al centro dell'allerta alimentare sono varie confezioni da 80 grammi di salame Napoli. Si tratta, per la precisione, dei seguenti lotti:

  • L231220
  • L231227
  • L240103
  • L240105

Le date di scadenza a cui fare attenzione sono invece le seguenti:

  • 8 febbraio 2024
  • 15 febbraio 2024
  • 22 febbraio 2024
  • 24 febbraio 2024

Come sempre in questi casi l'indicazione è di non consumare il prodotto e restituirlo al punto vendita dove è stato acquistato per chiedere il rimborso.

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Salmonella: cosa è e i rischi

La salmonellosi è una  malattia infettiva che colpisce l'apparato digerente. Provocata dai batteri del genere salmonella, viene trasmessa attraverso l'ingestione di cibi o bevande contaminate o per contatto e si manifesta prevalentemente con nausea, vomito, diarrea e dolori addominali.

In Europa la principale via di contaminazione dell’uomo è rappresentata dal consumo di alimenti contaminati:

  • carne di pollo, tacchino e maiale
  • molluschi bivalvi
  • semi germogliati pronti al consumo
  • uova e ovoprodotti
  • prodotti lattiero-caseari a base di latte crudo
  • frutta e verdura crude.

Gli animali domestici quali cani, gatti, uccelli, roditori e rettili (iguane e tartarughe d’acqua) possono rappresentare, seppur raramente, una fonte di infezione per l’uomo.

Salmonella: i sintomi

I sintomi possono variare dai semplici disturbi del tratto gastro-intestinale (dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre) fino a forme cliniche più gravi (batteriemie e infezioni extra intestinali) soprattutto nei bambini, anziani e nei soggetti immunodepressi. I sintomi della malattia si manifestano comunemente tra le 12 e le 36 ore dall’ingestione degli alimenti contaminati e si protraggono per 4-7 giorni. Solitamente la malattia ha un decorso benigno e autolimitante.

 

 

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