In arrivo dall'Africa

Sabbia del Sahara in Italia: quando arriva in Italia, dove si concentra di più e i rischi

Concentrazione in particolare tra giovedì 20 e venerdì 21 giugno 2024 al Centro-Nord

Sabbia del Sahara in Italia: quando arriva in Italia, dove si concentra di più e i rischi
Pubblicato:

Cieli coperti, in alcuni casi giallastri. E polvere sulle auto e sui balconi. E' in arrivo - di nuovo - la sabbia del Sahara in Italia. Il caldo di questi giorni avrà l'effetto di aumentare le polveri sahariane sulla Penisola.

Sabbia del Sahara in Italia: cosa succede

L'anticiclone africano che sta interessando tutto il Paese, principalmente al Sud, avrà come effetto immediato il ritorno delle sabbie provenienti dal deserto del Sahara.

Contrariamente agli ultimi episodi, però, a causa dell'assenza di precipitazioni, solo in rari casi il pulviscolo cadrà al suolo, sulle auto o sui balconi. Renderà comunque il cielo torbido, in alcuni casi addirittura giallastro.

Quando arriva la sabbia del Sahara

Le maggiori concentrazioni di sabbia del Sahara sono previste per le giornate di giovedì 20 e venerdì 21 giugno 2024 soprattutto al Centro-Nord.

Dal weekend in poi, però, è prevista una graduale dissipazione delle polveri a partire dal Nord-Ovest, mentre all'inizio della prossima settimana la situazione dovrebbe normalizzarsi anche sul resto d'Italia.

Cosa è davvero la sabbia del Sahara

Quella che per comodità chiamiamo comunemente sabbia del Sahara, non è in realtà sabbia vera. I granelli, per peso e dimensioni, non possono "viaggiare" per distanze così lunghe. Parliamo invece di polveri sottili con un diametro medio di 20 micron che ricoprono il deserto nordafricano, in grado di alzarsi fino a 10mila metri di altitudine ed essere trasportate per migliaia di chilometri, arrivando dunque fino in Italia.

Sabbia del Sahara: è pericolosa?

Ma, al di là dei balconi e delle auto sporchi, c'è qualche rischio per la salute? Non direttamente, anche se il pulviscolo del deserto aumenta la concentrazione di polveri sottili e quindi può provocare un’ulteriore irritazione delle vie respiratorie nei soggetti più sensibili.

Inoltre, le polveri provenienti dal deserto africano si aggiungono al Pm2.5 e al Pm10 già presenti nell'atmosfera. E dunque le città più inquinate sono maggiormente a rischio.

Come sempre in questi casi il consiglio è evitare il più possibile l'esposizione.

Seguici sui nostri canali