Ruba in un ristorante e la fa franca: identificato dopo anni grazie ad alcune gocce di sangue
Fondamentale il contributo della Banca Dati Nazionale del Dna
Potere della scienza. Una traccia ematica sul registratore di cassa, poi posto sotto sequestro, è stata sufficiente per identificare il responsabile di un furto in un ristorante comasco risalente a più di due anni fa, nel settembre 2022. E così il giovane ladro, che pensava ormai di averla fatta franca, si è visto rintracciato.
Ruba in un ristorante: identificato dopo oltre due anni grazie a poche gocce di sangue
Utilizzando il sistema di confronto dei campioni di Dna, i Carabinieri di Lurago D'Erba e il NOR, hanno scoperto il responsabile di un furto aggravato commesso nel settembre del 2022. I nodi, sono venuti al pettine grazie ad un'attenta perlustrazione, la mattina seguente il furto, con il sopralluogo da parte dei militari del NOR presso il ristorante dove era avvenuto: galeotta (è proprio il caso di dirlo) una traccia ematica del ladro lasciata sul registratore di cassa.
Identificato grazie alla banca dati
Come racconta Prima Como, lo step successivo è stato l'invio del campione al Ris di Parma, che ha permesso di attribuire, attraverso l’interrogazione nella Banca Dati Nazionale del Dna, la responsabilità del furto aggravato a un 18enne marocchino, pluripregiudicato, attualmente detenuto per altri motivi.
"Miracoli" del Dna
I campioni biologici contengono il Dna, che per fini di identificazione personale rappresenta il più efficace e poderoso strumento in ambito penale per la risoluzione di crimini, soprattutto nei casi, tutt’altro che infrequenti, in cui le indagini di polizia giudiziaria non abbiano consentito di individuare possibili sospettati. In tali circostanze un contributo determinante e spesso risolutivo viene dalla Banca Dati Nazionale del Dna e dal Laboratorio Centrale per la Banca Dati Nazionale del Dna.
Si tratta di un archivio elettronico centralizzato di profili genetici che contiene i profili genetici “ignoti”, ottenuti dalle analisi del Dna depositato sulle scene del crimine e di profili genetici “noti”, ottenuti dalle analisi del Dna di campioni biologici prelevati da persone fisiche. I profili genetici “ignoti” e "noti", sono tra loro confrontati al fine di individuare eventuali corrispondenze.
Il Laboratorio Centrale alimenta in via esclusiva la bdn-dna con profili genetici “noti”, mentre i Reparti Investigazioni Scientifiche (RIS) dei Carabinieri e la Polizia Scientifica, inseriscono in banca dati i profili genetici “ignoti” estrapolati dalle tracce biologiche rilevate sulle scene dei crimini. I profili genetici ottenuti vengono riversati nella banca dati mediante il Sotfware Codis (Combined DNA Index System).