Allerta alimentare

Rischio Escherichia coli nel formaggio: i prodotti e i lotti ritirati dal mercato e da non mangiare

Seconda allerta per uno stracchino potenzialmente contaminato in pochi giorni

Rischio Escherichia coli nel formaggio: i prodotti e i lotti ritirati dal mercato e da non mangiare
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Ancora un richiamo per rischio di presenza di Escherichia coli nel formaggio, scatta il ritiro cautelativo. Si tratta in questa occasione di un lotto di stracchino Lago Iseo.

Rischio Escherichia coli nello stracchino

Il rischio è  la possibile presenza di Escherichia coli STEC, riscontrata dal produttore in un lotto di formaggella (L.4224) prodotta in concomitanza con lo stracchino che potrebbe dunque averlo contaminato.

Il prodotto interessato è venduto in forme intere da circa 1,5 chilogrammo con il numero di lotto 1741024, mentre non viene indicata la data di scadenza.

Clicca qui per l'avviso integrale.

Lo stracchino oggetto del richiamo è stato confezionato dall'Azienda Agricola La Bratta di Foresti Matteo di Corte Franca, in provincia di Brescia (marchio di identificazione IT 03 1806 CE; marchio di identificazione del produttore IT A5B65 CE). Nello stesso stabilimento era stato segnalato un altro episodio proprio nei giorni scorsi, con il richiamo di un altro stracchino (clicca qui per l'avviso).

Cosa fare se lo avete acquistato

Come sempre l'indicazione è di controllare il numero di lotto (tutti gli altri si possono consumare senza rischi) e nel caso corrisponda a quello oggetto del richiamo evitare di consumarlo e riportarlo presso il punto vendita dove avete effettuato l'acquisto per chiedere il rimborso o la sostituzione.

Cosa è l'Escherichia coli STEC

L'Escherichia coli è un germe appartenente alla famiglia delle Enterobacteriaceae, famiglia che include un numero ampio di specie batteriche, il cui habitat naturale è rappresentato dall’intestino dell’uomo e di ALCUNIanimali. Alcuni ceppi di Escherichia coli, definiti “produttori di Shiga-Tossina” o “verocitotossici” (STEC o VTEC), sono agenti zoonosici in grado di produrre tossine pericolose per la salute umana, inducendo una grave forma di diarrea emorragica.

Inoltre, una possibile complicazione (5-10% dei casi) a seguito di una infezione da STEC, frequente soprattutto nei bambini, è la sindrome emolitica-uremica (SEU), malattia che si caratterizza per una grave insufficienza renale acuta (spesso è necessario ricorrere alla dialisi), oltre che da anemia e piastrinopenia (ridotto numero di piastrine) e che in alcuni casi (circa il 20%)si rivela fatale. Gli STEC possono appartenere a differenti sierotipi (ne esistono più di un centinaio), ma la gran parte dei casi di infezione riportati nell’uomo risultano causati da E. coli appartenenti a 5 sierotipi (O157, O26, O111, O103 e O145).

I bovini rappresentano il più importante serbatoio naturale di STEC, frequentemente presenti anche in altri ruminanti domestici e selvatici (pecore, capre, cervi, caprioli, ecc), spesso senza causare alcun sintomo di malattia evidente.

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