Riscaldamenti accesi: chi farà i controlli nelle nostre case
Verifiche affidate agli enti locali, ma più facilmente al buonsenso dei cittadini.
Il provvedimento era stato annunciato e pochi giorni fa è stato ratificato. Il Governo cambia le regole sull'accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti, accorciando la durata sia in termini di orari giornalieri sia di giorni totali. Ma chi farà i controlli? Vediamo cosa dice in merito il decreto firmato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani.
Riscaldamenti accesi: chi farà i controlli
Che dovremo tenere i riscaldamenti più bassi lo hanno capito pure i sassi. Ma il nodo importante è un altro: chi farà i controlli? Nel Decreto si parla genericamente di "autorità competente". Vengono poi citate altre leggi con una gestione similare delle verifiche, dalle quali si comprende - uscendo dal burocratese, che vi risparmiamo - saranno gli enti locali a doversi occupare delle ispezioni. In sostanza pare di capire che sarà un compito delegato agli uffici comunali (Ecologia, probabilmente) e alla Polizia Locale.
Ma si faranno davvero?
Ma davvero vi immaginate i vigili bussare alla vostra porta per chiedervi di controllare se il termostato è a 19 o a 20 gradi? Sinceramente ci pare assai difficile, se non impossibile. Anche per ammissione dello stesso Cingolani, che già in passato aveva detto che "sarà molto difficile entrare nelle caldaie e nelle docce dei cittadini".
Tre i nodi principali: la necessità di strumentazioni adeguate e la possibilità di eseguire controlli in maniera capillare, il rischio di invasione della privacy dei cittadini e l'impiego di personale per questi controlli, soprattutto con molte Amministrazioni locali che da tempo lamentano carenza di personale.
Insomma, come già accaduto per il Covid, ci si affiderà al senso civico degli italiani.
Più facile coi centralizzati
Più facile ipotizzare che qualche controllo avverrà negli edifici con i riscaldamenti centralizzati, dove sarà compito degli amministratori di condominio tenere monitorata la situazione e verificare che si rispettino le regole. E soprattutto negli edifici pubblici, dove saranno gli stessi enti locali a fare da controllato e controllante.
Le multe ammontano sino a tremila euro per chi non rispetta le regole.