Regali di Natale, le regole da seguire per cambiarli o sostituirli
Per i doni da restituire dopo le feste vale lo scontrino di cortesia, il diritto di recesso e la garanzia in caso di difetti. Tuttavia, ci sono anche specifici articoli che non si possono ridare indietro
Ora che il Natale è passato si è definitivamente conclusa l'irrefrenabile corsa ai regali. Ma per ogni giro che si chiude, inevitabilmente ce n'è uno che si apre: stiamo parlando di tutti coloro che, una volta scartati i pacchi, non sono rimasti completamente soddisfatti dei doni che ci hanno trovato dentro e ora stanno cercando tutti i modi possibili per riciclarli, cambiarli o restituirli.
Regali di Natale, cosa fare per cambiarli, riciclarli o restituirli
Ora che il Natale è andato, molte persone stanno cercando di disfarsi di tutti i regali non graditi o comunque sbagliati, magari per una taglia non corretta, troppo grande o troppo piccola. Ci sono tanti modi per riciclarli, restituirli o cambiarli, vediamo quali sono.
Nella maggior parte dei casi deve essere l’acquirente a cambiare il regalo. Prima di comprarlo, quindi, bisogna considerare tale eventualità e se possibile conservare lo scontrino, in modo da evitare complesse procedure. È bene sapere anche che molti negozi rilasciano lo scontrino di cortesia, una prova d’acquisto senza il prezzo, destinata ai regali, che consente di far cambiare l’oggetto proprio alla persona interessata.
Ma per cambiare il regalo non va dimenticato che ci sono delle tempistiche da rispettare, delle modalità di acquisto, anche in base alla tipologia di prodotto e alle regole commerciali stabilite da ogni esercizio. Vi sono comunque delle linee generali sempre valide, garantite dal Codice di consumo.
Il diritto di recesso
In questo senso esiste il diritto di recesso: il consumatore può restituire il prodotto in caso di ripensamento, in modo tale da ottenere il rimborso o la sostituzione. Questo diritto è esercitabile entro 14 giorni e non necessita di motivazioni specifiche per essere richiesto: per tale ragione non si applica a tutti gli acquisti, ma soltanto a quelli a distanza, che vengono effettuati attraverso gli e-commerce, per telefono, per posta oppure fuori dal locale commerciale del negoziante, per esempio sulle bancarelle.
Il diritto di recesso tutela in primis gli stessi commercianti, visto che il cliente non può avere ripensamenti se sceglie il prodotto personalmente, ma può accadere se lo sceglie a distanza. In queste circostanze la procedura è estremamente semplificata: basta comunicare attraverso una raccomandata e spedire per posta l’oggetto da restituire.
In ogni caso è sempre bene chiedere prima dell’acquisto: spesso, infatti, i commercianti scelgono di permettere il diritto di recesso anche nel caso di acquisti nei negozi fisici, come segno di cortesia verso i clienti.
Articoli non restituibili e garanzia
Ci sono però articoli non restituibili, né dopo 14 giorni né dopo 7, limite usato da molti esercizi commerciali. Fra questi gli articoli sanitari, la biancheria intima, i prodotti per l’igiene o gli articoli in saldo o in sconto.
Il cambio prodotto viene sempre assicurato quando presenta difetti. La garanzia prevede la responsabilità del venditore, che deve sostituire, riparare o rimborsare il prodotto danneggiato. La garanzia, con validità di 2 anni, può essere esercitata dal consumatore entro 26 mesi dall’acquisto, anche se più passa il tempo più è difficile provare i danni. Secondo il Codice di consumo il cliente deve esercitare il suo diritto direttamente verso il venditore, che a sua volta può agire contro il produttore.