"discreto e costante"

Quel cliente chiamato Papa: la scoperta del personal trainer di Leone XIV. L'ha allenato per anni senza sapere chi fosse

Valerio Masella racconta di aver allenato regolarmente un cliente riservato e determinato, per ben 2 anni. Senza minimamente sospettare che quell’uomo, puntuale e discreto, fosse un cardinale

Quel cliente chiamato Papa: la scoperta del personal trainer di Leone XIV. L'ha allenato per anni senza sapere chi fosse
Pubblicato:

Apparentemente triviale, in realtà il tema della salute del Pontefice è assai rilevante. Dare ai fedeli l'immagine di una guida salda, solida, in salute e nel pieno delle proprie forze, è fondamentale per la Chiesa. Non è un caso che Robert Prevost, assurto al soglio di Pietro, non sia soltanto un Papa "giovane", con i suoi 69 anni, ma anche sportivo e dinamico.

Quel cliente chiamato Papa: la scoperta del personal trainer di Leone XIV
Francis Robert Prevost, oggi Papa Leone XIV

Amante del tennis, ma anche assiduo frequentatore di una palestra romana da anni.

Quel cliente chiamato Papa: la scoperta del personal trainer di Leone XIV

In una palestra come tante, dove l’odore di fatica si mescola a quello di gomma e disinfettante, può capitare di incrociare futuri maratoneti, gente che vuole rimettersi in forma, e – a quanto pare – anche un futuro Papa. Valerio Masella, personal trainer romano, racconta al Messaggero un aneddoto che ha del surreale: per due anni ha allenato regolarmente un cliente riservato e determinato, senza minimamente sospettare che quell’uomo, sempre puntuale e discreto, fosse il cardinale Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV.

Quel cliente chiamato Papa: la scoperta del personal trainer di Leone XIV. L'ha allenato per anni senza sapere chi fosse
Valerio Masella

"Qui dentro nessuno sapeva chi fosse davvero Robert," racconta Masella. "Neanche io, che lo seguivo personalmente. Era iscritto da quasi due anni, si allenava con costanza e non dava nell’occhio. Due, a volte tre sedute a settimana, dipendeva dai suoi impegni."

La rivelazione è arrivata in un momento quasi cinematografico:

"L'ho riconosciuto quando si è affacciato a San Pietro. Non potevo crederci: stavo guardando la TV e pensavo 'ma quello è il mio cliente!'" In effetti, nessuna formalità, nessun atteggiamento da alto prelato: solo tanta voglia di mantenersi in salute e uno spirito sobrio che lo rendeva uno tra tanti. Nessun indizio lasciava presagire che dietro quella tuta da ginnastica ci fosse il futuro Vescovo di Roma.

Tra fede e sport

Chi ha condiviso gli spazi della palestra con l’allora cardinale lo ricorda con affetto: sempre cordiale, mai sopra le righe. Il suo comportamento rifletteva una profonda umanità, la stessa che oggi lo accompagna nel suo nuovo e impegnativo incarico alla guida della Chiesa cattolica.

Ma Leone XIV non è solo preghiera e diplomazia vaticana. Ha un passato da tennista dilettante, e pare anche con un certo talento. Chi l’ha visto in campo lo descrive come un agonista sorprendente, con un rovescio niente male.

"Mi considero un dilettante", aveva detto in un’intervista. "Da quando ho lasciato il Perù ho avuto poche occasioni di allenarmi, ma non vedo l’ora di tornare in campo."

L'incontro con Sinner: due passioni che si incrociano

Mercoledì 14 maggio 2025, a coronare questo legame tra spiritualità e sport, c’è stato un incontro speciale: Jannik Sinner, numero uno del tennis mondiale, ha incontrato Papa Leone XIV in Vaticano. Un momento breve ma significativo, segnato da sorrisi e battute. Presenti anche i genitori del campione, Hanspeter e Siglinde, e una delegazione della FITP (Federazione Italiana Tennis e Padel), guidata dal presidente Angelo Binaghi, che ha donato al Pontefice una tessera onoraria con il suo nome.

Quel cliente chiamato Papa: la scoperta del personal trainer di Leone XIV. L'ha allenato per anni senza sapere chi fosse
Jannik Sinner - Leone XIV

Il momento clou? Quando Sinner ha tirato fuori una racchetta da regalare al Papa. Pronta la risposta di Leone XIV: “A Wimbledon mi lascerebbero giocare” Un riferimento ironico al celebre dress code del torneo londinese, che impone l’abbigliamento bianco totale. Al Papa è stata anche mostrata la Coppa Davis, vinta dall’Italia nelle ultime due edizioni, completando un incontro simbolico tra due mondi che condividono più di quanto si pensi: dedizione, disciplina e passione.

Conclusione: tra tapis roulant e altari

Così, tra un circuito di pesi e qualche racchettata, si disegna il profilo di un Papa che ama l’attività fisica tanto quanto la spiritualità. Un leader che non dimentica l’importanza dell’equilibrio tra corpo e mente, e che – prima di essere riconosciuto come il Pontefice – era semplicemente "Robert, uno dei più costanti in palestra".

Commenti
Lascia il tuo pensiero

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Seguici sui nostri canali