Quarta dose Covid: si temeva il flop, invece è boom di prenotazioni
Di fronte allo scetticismo generale di esperti e altre Regioni, il caso emblematico della Lombardia dove le prenotazioni ancora una volta "volano".
Lo "strano" caso della quarta dose: da flop annunciato al boom di prenotazioni. Quarta dose sì, no, forse.
Dopo il via libera dell'Ema e conseguentemente dell'Aifa e del nostro Ministero della Salute, puntuale come un orologio svizzero o in treno giapponese, si è acceso il dibattito tra favorevoli, contrari e scettici.
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Quarta dose anti covid, il dibattito
I primi a storcere il naso sono stati i governatori di Toscana e Marche, Eugenio Giani (Pd) e Francesco Acquaroli (Fratelli d'Italia) che hanno chiesto al Governo di rivedere la formula delle vaccinazioni "di massa" nei grandi hub.
Sostanzialmente, la motivazione della richiesta, perché non ci sembrerebbe essere la richiesta di vaccinarsi, ma anche perché la riorganizzazione del personale in questi centri potrebbe risultare critica.
Uno scetticismo espresso anche dal sindacato dei Medici di famiglia attraverso il segretario nazionale Silvestro Scotti che ha evidenziato come, complice le ferie, l'apporto della categoria non potrebbe essere ottimale.
Favorevoli e contrari
Tra i favorevoli c'è invece Walter Ricciardi, professore di Igiene alla Cattolica e consigliere del ministro Speranza:
"Sui vaccini in arrivo a settembre c'è qualche dubbio, la raccomandazione è di fare la quarta dose subito, perché quelli attuali proteggono contro la malattia grave e la morte".
Decisamente contrario invece l'altro virologo ormai diventato un volto familiare nelle nostre case, Matteo Bassetti del San Martino di Genova:
"Andava prima fatta un'analisi seria sul perché chi poteva fare la quarta dose nei mesi scorsi non l'ha fatta, mentre ora si pretende che la si faccia sotto l'ombrellone. Siamo di fronte a un fallimento annunciato. Tra i vaccinati con tripla dose e chi è guarito una o due volte dal Covid, il 98-99% della popolazione è immunizzata contro la malattia grave".
Quarta dose, il caso emblematico della Lombardia
Di fronte allo scetticismo di esperti e degli amministratori delle altre Regioni, a far da contraltare c'è il caso emblematico della Lombardia dove, dopo il via libera alla quarta dose, nel pomeriggio di martedì (unica "finestra" consentita con tali modalità) c'è stato prima un boom di "autopresentazioni", poi di prenotazioni.
Dopo i risultati da record della fase emergenziale della campagna vaccinale (anche punte di 120mila vaccinazioni al giorno e primi posti in Europa e nel mondo se considerassimo la Lombardia come uno Stato), la Direzione generale Welfare nella mattinata di martedì ha approntato il piano vaccinazioni per la quarta dose.
Basti pensare che martedì l'allargamento agli over 60 e ai fragili di ogni età attraverso la temporanea modalità delle auto-presentazioni agli hub, ha fatto compiere un balzo della quarta dose da una media di 1.848 somministrazioni quotidiane nei primi 11 giorni di luglio alle 4.866 appunto di martedì (+163%), in totale 6805..
Quarta dose negli hub vaccinali e nelle farmacie
L'assessorato al Welfare guidato da Letizia Moratti ha previsto l'apertura di 32 centri vaccinali (alcuni, come quello di Milano delle Scintille, erano sempre rimasti attivi), oltre alla possibilità di vedersi somministrare la quarta dose nelle farmacie che hanno aderito alla campagna anche per questa ulteriore somministrazione anti covid di richiamo.
Nel frattempo, sempre la Direzione generale Welfare ha dato indicazione di prolungare i contratti del personale impiegato nei centri fino a dicembre, mentre la stessa Moratti ha commentato:
"L’estensione della possibilità di somministrare la quarta dose agli over 60 è di grande importanza per fronteggiare il rialzo dei contagi in atto, soprattutto per ridurre sensibilmente il rischio di contrarre il Covid in forma grave e quindi i ricoveri in ospedale o addirittura in terapia intensiva".
Lombardia, boom di prenotazioni
Complessivamente le prenotazione della quarta dose ieri sono 42.881 di cui 3.417 over 80, mentre le somministrazioni (alle 19,30) sono state 9.481, oltre 7mila con quarta dose e poco più di 2mila con terza dose.
Un dato "salutato" ancora positivamente dall'assessore al Welfare:
"La quarta dose protegge da decorsi gravi. I cittadini lombardi ne sono consapevoli e stanno aderendo in buon numero alla campagna vaccinale. L'invito è dunque a vaccinarsi e a non abbandonare le cui precauzioni cui ormai siamo abituati, come le mascherine nei luoghi affollati specie al chiuso".
Le indicazioni della struttura commissariale
Intanto, sono arrivate anche le indicazioni della struttura commissariale per l'emergenza covid del Governo attraverso il generale Tommaso Petroni.
Petroni ha indicato un obiettivo giornaliero di 100mila somministrazioni per quella che ipoteticamente è una platea di 12 milioni di persone (alle quali però vanno sottratti i guari dal virus).
Tra le indicazioni anche la previsione di un hub ogni 50mila abitanti per favorire soprattutto le zone a bassa densità di popolazione e non servite in maniera ottimale ma mezzi di trasporto pubblico come ad esempio tram, autobus e metropolitane.
Ad ogni modo, il punto della situazione verrà fatto il 22 luglio: per quella data si avranno le idee un po' più chiaro sulle prenotazioni e sulla "risposta" dei cittadini e le Regioni dovranno presentarsi un ulteriore elenco del centri disponibili (anche tenuto conto del reperimento del personale) nel proseguimento dell'attività vaccinale.