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Quanto guadagnano preti e suore e chi paga lo stipendio

Lo stipendio varia a seconda di ruolo e anzianità e non è pagato dal Vaticano

Quanto guadagnano preti e suore e chi paga lo stipendio
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Preti, suore e frati si occupano delle nostre anime, ma sono persone come tutti gli altri. E dunque devono provvedere al proprio sostentamento economico. Come tutti i lavoratori, dunque, anche i religiosi hanno uno stipendio: vediamo quanto guadagnano preti, suore e frati e chi paga loro lo stipendio.

Qual è lo stipendio di preti e suore

Come per tutte le professioni, la differenza retributiva è fatta da ruolo ed esperienza. Ecco quanto guadagna un prete nella sua carriera:

  • prete semplice: circa 1.000 euro lordi per 12 mensilità;
  • parroco: circa 1.200 euro al mese;
  • vescovo: può raggiungere i 3.000 euro al mese;
  • cardinali: fino a 5.000 euro al mese più bonus.

Il Papa, invece, non percepisce stipendio. Papa Francesco ha rinunciato, mentre il suo predecessore Benedetto XVI guadagnava 2.500 euro al mese. Il Pontefice può però attingere a un fondo presso lo Ior che raccoglie donazioni ogni 29 giugno, il cosiddetto Obolo di San Pietro e con il quale vengono sostenute le opere benefiche sponsorizzate dal Santo Padre.

Come fanno in tanti, anche i preti possono avere un secondo lavoro che permetta di integrare i guadagni con un secondo stipendio. Possono infatti essere anche insegnanti di religione presso le scuole.

Quanto guadagnano suore e frati

La situazione di suore e frati è differente. Avendo fatto voto di povertà e obbedienza non hanno uno stipendio fisso. Le suore spesso svolgono anche altre professioni (insegnanti o infermiere) e hanno un compenso adeguato ai contratti di categoria. Anche i frati possono svolgere attività retribuita dalla Diocesi arrivando a percepire circa 1.000 euro al mese.

Chi paga lo stipendio dei preti

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, lo stipendio dei preti non è pagato dal Vaticano e neppure dallo Stato. I compensi vengono pagati dall’Istituto centrale per il sostentamento del clero (Icsc), un organo interno della Cei (Conferenza Episcopale Italiana).

Ogni Diocesi fa riferimento a un istituto locale speciale per il sostentamento del clero, che a sua volta si rivolge all’istituto centrale, che procede con l'erogazione del compenso. I sacerdoti sono tenuti a comunicare all’istituto di riferimento le proprie entrate, le attività e l'anzianità di servizio, fattori che compongono poi la discriminante per la composizione del reddito.

Il sostentamento del clero si basa anche su altre entrate:

  • donazioni libere dei cittadini;
  • una percentuale di 8×1000

I preti militari invece vengono pagati dallo Stato italiano e non dalla Cei.

Come funziona la pensione per preti e suore

Come tutti i lavoratori, anche preti e suore hanno diritto alla pensione al termine del proprio percorso lavorativo. Il prete durante la carriera ecclesiastica versa i contributi in un Fondo del Clero gestito dall’Istituto previdenziale italiano come per altre categorie di cittadini. A erogare poi il trattamento pensionistico è l'Inps.

Alle suore può essere erogata, qualora ne abbiano i requisiti, anche la pensione sociale.

 

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