Giornata delle vittime sul lavoro

Quanti sono i morti sul lavoro in Italia

Più di tre decessi al giorno, dati in crescita rispetto al 2023

Quanti sono i morti sul lavoro in Italia
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Se ne parla tanto, tantissimo. Purtroppo. E non si trova una soluzione. Domenica 13 ottobre 2024 è la Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Una piaga che affligge da tempo il nostro Paese. E oggi si susseguiranno manifestazioni ed eventi, anche se purtroppo la sostanza non sembra cambiare.

Domenica 13 ottobre, Giornata delle vittime di incidenti sul lavoro

Stando alle ultime rilevazioni dell'Inaila, da gennaio ad agosto del 2024 (e mancano settembre e la prima metà di ottobre) sono ben 680 le vittime sul lavoro in Italia, delle quali 507 in occasione di lavoro (7 in più rispetto ad agosto 2023) e 173 in itinere (16 in più rispetto ad agosto 2023). Dati non ufficiali portano il conteggio a numeri ancora più drammatici: 891 decessi, di cui 673 sul lavoro.

E purtroppo, i dati diventano ancor più inquietanti osservando le rilevazioni dell’Osservatorio Vega dei primi semestri degli ultimi quattro anni dal 2021 al 2024. Nel primo semestre del 2021 l’incidenza media era di 19,7 morti per milione di occupati, nel 2022 di 14,8, nel 2023 di 14,7 e quest’anno risale a 15,4. Va ricordato che nel 2021 è stato particolarmente influente su questi dati il Covid, che ha portato a un aumento degli infortuni mortali registrati dall’Inail nei luoghi di lavoro. Pertanto, la diminuzione degli infortuni mortali tra il 2023 e il 2022 rispetto al precedente biennio (2021-2020) è essenzialmente dovuta alla scomparsa del fenomeno Covid.

Dove si muore di più sul lavoro

Quasi novecento morti sul lavoro nei primi nove mesi dell'anno, più di 3 al giorno, si diceva. In testa alla poco nobile "classifica" c'è la Lombardia (dato spiegabile con il fatto che parliamo della regione con la popolazione lavorativa più numerosa), seguita da Campania e Veneto.

I dati del 2024:

891 morti (sul lavoro 673; in itinere 218; media giorno 3,1)

  1. 135 Lombardia (94 sul lavoro – 41 in itinere)
  2. 88 Campania (73 - 15)
  3. 80 Veneto (55 - 25)
  4. 72 Sicilia (50 - 22)
  5. 65 Emilia Romagna (51 -14) e Lazio (42 - 23)
  6. 58 Toscana (47 - 11)
  7. 55 Piemonte (41 - 14)
  8. 54 Puglia (36 - 18)
  9. 30 Sardegna (26 - 4)
  10. 26 Marche (18 – 8 )
  11. 25 Abruzzo (20 - 5)
  12. 22 Calabria (17 - 5)
  13. 19 Trentino (15 - 4)
  14. 17 Estero (14 – 3)
  15. 16 Liguria (14 - 2)
  16. 14 Friuli V.G. (12 - 2)
  17. 12 Alto Adige (11 - 1) e Umbria (12 - 0)
  18. 9 Basilicata (9 - 0)
  19. 7 Valle d’Aosta (7 - 0)
  20. 4 Molise (4 - 0).

I dati sugli stranieri

Significativa nelle indagini dell’Osservatorio Vega degli ultimi anni è anche l’emergenza maggiormente sentita tra gli stranieri. L’incidenza di mortalità in occasione di lavoro, infatti, è cresciuta da 25,7 nel 2021 a 34,1 nel 2024, mentre per gli italiani è scesa da 19,0 a 13,3.

“Un dato che deve portare a una riflessione urgente per tutelare chi arriva con la speranza di una vita migliore nel nostro Paese – sottolinea il presidente Mauro Rossato – perché esprime una volta di più e drammaticamente una profonda carenza di cultura della sicurezza sul lavoro”.

I settori più colpiti

Per quanto concerne i settori più colpiti, nei quattro anni considerati, così come negli ultimi otto mesi del 2024 sono Costruzioni, Attività Manifatturiere, Trasporti e Magazzinaggio e Commercio ad aver fatto rilevare il maggior numero di decessi; con un dato più che preoccupante per il settore delle Costruzioni nell’ultimo semestre. Complice probabilmente anche la graduale ripresa del settore dopo la pandemia e a seguito dei bonus concessi al settore dell’edilizia.

“La ripetizione degli infortuni negli stessi settori nel corso degli anni dovrebbe indurre a un mea culpa collettivo dei datori di lavoro, responsabili della sicurezza, ma anche gli enti di controllo e più in generale il mondo della politica – ribadisce il Presidente dell’Osservatorio mestrino – perché è evidente che la cultura della sicurezza deve ottenere consensi e sostegni a 360 gradi al fine di produrre risultati concreti ed efficienti”.

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