Qualità della vita in Italia per bambini, giovani e anziani: Lecco, Gorizia e Bolzano spiccano e il Sud arranca
L’indagine analizza aspetti come condizioni di salute, servizi, sicurezza, relazioni sociali e accessibilità economica

Sono tre le classifiche stilate dal Sole 24 Ore nell’ambito dell’indagine 2025 sulla "Qualità della vita per fasce d’età" che misura il livello di benessere di anziani, giovani e bambini nelle diverse province italiane. A dominare è il nord-est, che piazza 17 province nelle parti alte delle classifiche.
L'indagine del Sole 24 Ore sul benessere
Le classifiche – redatte per il quinto anno consecutivo – rappresentano una fotografia affidabile delle risposte che i territori danno alle esigenze di tre fasce generazionali strategiche ma vulnerabili.
L’indagine analizza aspetti come condizioni di salute, servizi, sicurezza, relazioni sociali e accessibilità economica. Tra i nuovi parametri inseriti quest’anno: la sicurezza percepita, le reti familiari, gli incidenti stradali notturni (con Milano fanalino di coda) e l’uso di farmaci contro l’obesità tra gli anziani.
Bolzano si conferma prima tra le città dove si vive meglio dopo i 65 anni, Gorizia è regina per i residenti tra i 18 e i 35 anni (al primo posto per il secondo anno consecutivo), mentre Lecco si impone come territorio d’eccellenza per i più piccoli (0-14 anni).
Lecco, Gorizia e Bolzano al top
Il quadro che ne emerge conferma profonde disuguaglianze territoriali: nelle ultime venti posizioni delle tre classifiche compaiono per lo più province del Mezzogiorno (19 su 20 per i bambini, 15 per gli anziani e 10 per i giovani).
Trapani chiude la graduatoria senior, Caltanissetta quella dei bambini. E anche le grandi città metropolitane faticano: Roma, Napoli, Milano e Torino risultano penalizzate soprattutto dal caro-affitti, che incide per oltre il 30% sul reddito medio dichiarato dai residenti.
La qualità della vita dei bambini in Italia
La classifica che analizza le condizioni di vita dei minori da 0 a 14 anni premia il territorio Lecco per i suoi servizi scolastici, le strutture sportive, la sicurezza e l’attenzione al benessere dei più piccoli. Sul podio ci sono Siena (che era in testa nel 2023) e Aosta (già prima nel 2022), a conferma di un’eccellenza consolidata nel tempo.
A dominare è il Nord-est. Il Sud continua a registrare le performance peggiori con Trapani e Caltanissetta agli ultimi due posti. A fare notizia è il terzultimo posto di Napoli, fanalino di coda tra le grandi città.
Tra le metropoli italiane, Roma si ferma al 46° posto, lontana dai vertici, ma conquista posizioni di rilievo per la presenza di pediatri e l’economicità della mensa scolastica. Milano sorprende positivamente, entrando nella top 20 e piazzandosi al 18° posto grazie a un buon equilibrio tra servizi e qualità dell’ambiente urbano. Bene anche Trento e Firenze.
La classifica delle prime dieci:
Provincia | Punteggio qualità vita bambini |
Lecco | 586,2 |
Siena | 574,7 |
Aosta | 573,8 |
Trento | 564,8 |
Firenze | 562,4 |
Sondrio | 548,2 |
Trieste | 546,5 |
Udine | 538,8 |
L'Aquila | 530,2 |
Vicenza | 526,6 |
La classifica delle ultime dieci:
Provincia | Punteggio qualità vita bambini |
Cosenza | 322,8 |
Caserta | 318,7 |
Sud Sardegna | 310,8 |
Catania | 309,1 |
Ragusa | 308,5 |
Palermo | 286,9 |
Napoli | 286,8 |
Crotone | 285,5 |
Trapani | 274,8 |
Caltanissetta | 267,7 |
La qualità della vita dei giovani in Italia
Anche in questa graduatoria che valuta il benessere delle persone comprese tra i 18 e i 35 anni domina il nord. Per il secondo anno consecutivo troviamo Gorizia, in Friuli Venezia Giulia, che spicca per contratti a tempo indeterminato e numero di spettacoli ed eventi organizzati.
Secondo posto per Bolzano e terzo per Cuneo. Situazione opposta per buona parte delle città del Sud, Napoli e Taranto si trovano agli ultimi posti. Ma ad avere la peggio, in questo caso, sono le grandi metropoli. Fanalino di coda è infatti la capitale Roma, un dato che stupisce tanto quanto quello di Milano che si trova al 101esimo posto.
A pesare in modo particolare nel risultato è la percezione della sicurezza, la percentuale di incidenti e il gap degli affitti tra centro e periferia
La classifica delle prime dieci:
Provincia | Punteggio qualità vita giovani |
Gorizia | 666,3 |
Bolzano | 620,6 |
Cuneo | 611,9 |
Trieste | 607,1 |
Ferrara | 587,3 |
Cremona | 583,7 |
Trento | 580,9 |
Forlì-Cesena | 578,8 |
Ravenna | 576,3 |
Vercelli | 570,8 |
La classifica delle ultime dieci:
Provincia | Punteggio qualità vita anziani |
Roma | 361,3 |
Sud Sardegna | 364,3 |
Taranto | 380,1 |
Napoli | 394,5 |
Latina | 411,5 |
Salerno | 425,4 |
Barletta- Andria-Trani | 420,8 |
Prato | 419,4 |
Milano | 418,9 |
Catania | 413,3 |
La qualità della vita degli over 65 in Italia
Già nei primi posti della graduatoria dei giovani, Bolzano si conferma il posto ideale in cui vivere anche per tutte le persone con età superiore ai 65 anni. La città dell'Alto Adige brilla per speranza di vita, è una di quelle in cui si consumano meno farmaci per depressione ed è piena di infermieri e biblioteche.
Medaglia d'argento per Treviso e di bronzo per Trento. Anche qui, la situazione non è positiva al sud. Se il Trentino Alto Adige spicca, la Sicilia occupa gli ultimissimi posti con Agrigento e Trapani. Si tratta delle due città con le pensioni più basse, inoltre ci sono pochi posti letto nelle Rsa. Le grandi realtà come Milano e Roma si trovano invece a metà classifica.
La classifica delle prime dieci:
Provincia | Punteggio qualità vita anziani |
Bolzano | 684,8 |
Treviso | 626,0 |
Trento | 593,2 |
Como | 593,1 |
Cremona | 589,4 |
Verona | 583,6 |
Vicenza | 579,2 |
Lodi | 578,4 |
Parma | 561,9 |
Aosta | 554,7 |
La classifica delle ultime dieci:
Provincia | Punteggio qualità vita anziani |
Trapani | 315,4 |
Agrigento | 353,6 |
Reggio Calabria | 360,0 |
Vibo Valentia | 360,8 |
Messina | 369,0 |
Cosenza | 381,1 |
Caserta | 380,2 |
Caltanissetta | 378,3 |
Terni | 375,7 |
Crotone | 370,1 |
Il Paese diviso in due
L’indagine conferma una verità ormai strutturale: in Italia nascere, crescere e invecchiare in un’area o in un’altra può fare una grande differenza. E questo divario, anno dopo anno, rischia di cristallizzarsi, incidendo sul futuro delle nuove generazioni.