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Qualità della vita 2025: Trento prima, il Nord domina. Ma per le donne la città migliore è un’altra

Bologna e Milano tra le città in crescita, Sud e Isole restano in fondo alla classifica

Qualità della vita 2025: Trento prima, il Nord domina. Ma per le donne la città migliore è un’altra

Il Sole 24 Ore ha pubblicato la nuova edizione della sua storica indagine annuale sulla qualità della vita, la numero trentasei, che fotografa il benessere delle province italiane nel 2025. Anche quest’anno la parte alta della classifica è saldamente occupata dal Nord, con Trento che conquista nuovamente il primo posto, seguita da Bolzano e Udine.

Qualità della vita 2025: Trento torna al comando. Nord ancora protagonista
Podio 2025

Le grandi città mostrano segnali di risalita: Bologna guadagna cinque posizioni e si piazza quarta, Milano sale all’ottavo posto con un +4 rispetto al 2024. Firenze, invece, resta stabile al 36° posto. Roma compie uno scatto significativo: +13 posizioni, arrivando al 46° posto.

Qualità della vita 2025: Trento prima, il Nord domina. Ma per le donne la città migliore è un’altra
Bologna

Dal lato opposto, il Meridione continua a soffrire: la prima provincia del Sud è Cagliari, solo 39ª, mentre Reggio Calabria si conferma ultima.

Trento torna regina della qualità della vita

L’indagine — lanciata nel 1990 e ormai punto di riferimento per la lettura delle dinamiche territoriali del Paese — vede nuovamente Trento al comando. La provincia trentina aveva già conquistato nel corso dell’anno la vetta dell’Indice di Sportività e di Ecosistema Urbano, confermando un sistema territoriale complessivamente performante.

Il podio del 2025 è interamente alpino: Bolzano occupa il secondo gradino, mentre Udine sale in terza posizione. All’estremo opposto troviamo Reggio Calabria, che chiude la graduatoria e rappresenta la punta più critica di un Mezzogiorno che, nelle ultime 24 posizioni, occupa tutti gli ultimi posti.

I 90 indicatori e le sei aree tematiche

Il rapporto misura la qualità della vita attraverso 90 indicatori provenienti da fonti certificate, organizzati in sei grandi ambiti:

  • Ricchezza e consumi
  • Affari e lavoro
  • Ambiente e servizi
  • Demografia, società e salute
  • Giustizia e sicurezza
  • Cultura e tempo libero

Una parte degli indicatori è composta da indici già pubblicati durante l’anno dal quotidiano: dall’Indice del Clima agli Indici Generazionali (bambini, giovani, anziani), dall’Indice di Sportività a quello della Criminalità, fino a Ecosistema Urbano e alla Qualità della vita delle donne.

Accanto a parametri consolidati nel tempo, l’edizione 2025 introduce 23 indicatori nuovi o reintrodotti, che ampliano lo spettro di analisi: fra questi percezione di insicurezza, mortalità per tumore, incidentalità stradale, qualità dell’aria e altri fattori ambientali e sanitari rilevanti.

La top ten 2025: trionfo del Nord-Est

Le prime dieci posizioni parlano chiaro: tutte le province in cima alla classifica sono situate nel Nord Italia, con un’ulteriore concentrazione nel Nord-Est.

Completano il quadro delle prime dieci: Bergamo (quinta), vincitrice nel 2024; Treviso (sesta), che realizza il miglior recupero dell’anno con +18 posizioni; Verona (settima); Milano (ottava); Padova (nona), che torna nelle prime dieci dopo 30 anni; Parma (decima).

Qualità della vita 2025: Trento prima, il Nord domina. Ma per le donne la città migliore è un’altra
Milano

Il Nord-Est si conferma quindi l’area più competitiva del Paese, grazie a livelli elevati di servizi, occupazione, istruzione e qualità ambientale.

Le città metropolitane: la risalita è generale

Nel 2025 quasi tutte le città metropolitane migliorano la loro posizione rispetto al 2024. Solo Bari e Catania registrano un calo. Firenze e Messina restano ferme, rispettivamente al 36° e al 91° posto.

Il recupero più consistente è quello di Roma, che avanza di 13 posizioni e si colloca 46ª, seguita da Genova, che migliora di 11 gradini fino al 43° posto.

Da segnalare anche l’andamento positivo delle grandi città già presenti in top ten: Bologna: quarta (+5); Milano: ottava (+4); Torino, invece, compie un passo avanti più contenuto, salendo dalla 58ª alla 57ª posizione.

Le aree metropolitane del Sud: piccoli progressi, difficoltà persistenti

Il Mezzogiorno continua a occupare la parte bassa della graduatoria, nonostante alcuni segnali di recupero. La prima area metropolitana del Sud è Cagliari, che sale di cinque posti e si colloca 39ª. Seguono:

  • Bari (67ª, in leggero calo),
  • Messina (91ª),
  • Catania (96ª, -13),
  • Palermo (97ª),
  • Napoli (104ª),
  • Reggio Calabria (107ª, ultima per il secondo anno consecutivo).

Il risultato conferma una difficoltà strutturale che dura da decenni.

Il divario Nord-Sud non si chiude

Anche quest’anno il quadro è netto: il divario geografico rimane ampio. Nonostante i punti di forza del Sud — clima favorevole, demografia relativamente più giovane, costo della vita più basso — e gli ingenti investimenti pubblici, inclusi quelli del PNRR, le province meridionali continuano a occupare stabilmente le ultime posizioni: tutte le ultime 22 sono infatti collocate nel Mezzogiorno.

Le province migliori nelle sei categorie tematiche

L’analisi dei singoli ambiti tematici mette in luce eccellenze differenti:

  • Milano domina in Ricchezza e consumi e mantiene la leadership in Affari e lavoro
  • Brescia è prima in Ambiente e servizi
  • Bologna guida Demografia, salute e società
  • Oristano risulta la più sicura nell’ambito Giustizia e sicurezza
  • Trieste eccelle in Cultura e tempo libero

Contraddizioni di Milano: il confronto con ItaliaOggi

Milano, pur non occupando il vertice della classifica Il Sole 24 Ore 2025, emerge come un caso significativo anche secondo l’indagine di ItaliaOggi/Ital Communications, che la colloca al primo posto tra le province italiane per qualità della vita.

Il primato della metropoli lombarda si deve a una combinazione di servizi efficienti, infrastrutture avanzate, un tessuto produttivo dinamico e un buon livello di reddito, rendendola un punto di riferimento sul piano urbano ed economico. Tuttavia, alcuni parametri, come la sicurezza e l’incidenza di reati, evidenziano criticità che pesano sul quadro complessivo.

Il confronto tra le due classifiche mette in luce approcci diversi nel misurare il benessere. Secondo Il Sole 24 Ore, la provincia prima in assoluto è Trento, seguita da Bolzano e Udine, con un podio interamente alpino che riflette equilibrio tra ambiente, coesione sociale, servizi e altri indicatori di qualità della vita. In fondo alla graduatoria figura Reggio Calabria, a conferma del persistente divario tra Nord e Sud.

Nell’indagine di ItaliaOggi/Ital Communications, invece, Milano guida la classifica, seguita da Bolzano e Bologna, premiando principalmente infrastrutture, servizi, ricchezza e dinamismo economico. Le province con i punteggi più bassi restano prevalentemente al Sud e nelle Isole, con Caltanissetta e Crotone fra le ultime posizioni.

Le differenze tra le due rilevazioni sottolineano come la qualità della vita sia un concetto multidimensionale, che varia a seconda dei criteri adottati. Il Sole 24 Ore adotta un approccio complessivo, includendo ambiente, coesione sociale, servizi, istruzione, salute e sicurezza, mentre ItaliaOggi concentra l’attenzione su reddito, infrastrutture e vivacità economica urbana.

In entrambe le classifiche, tuttavia, emerge chiaramente come i territori alpini e del Nord-Est dominino il benessere complessivo, mentre le città meridionali e insulari restino in fondo alla graduatoria. Milano, grazie alla sua struttura urbana avanzata, si distingue come eccellenza quando si valutano servizi, infrastrutture e opportunità economiche, ma il divario Nord-Sud rimane un dato costante in entrambe le indagini.

La qualità della vita delle donne: Siena al primo posto

Un approfondimento specifico è dedicato alla qualità della vita femminile.

Qualità della vita 2025: Trento prima, il Nord domina. Ma per le donne la città migliore è un’altra
Siena

A vincere la quinta edizione dell’indice è Siena, grazie ai suoi risultati positivi su 14 parametri tra cui occupazione femminile, presenza delle donne nelle imprese e nelle istituzioni, livello di istruzione, gap retributivo e competenze alfabetiche e numeriche.

Trend nazionali: segnali positivi, ma resta l’urgenza strutturale

Confrontando alcuni indicatori con l’edizione precedente emergono segnali incoraggianti: aumentano le retribuzioni dei lavoratori dipendenti, con +703 euro medi annui, diminuiscono le famiglie in maggiore difficoltà economica (-7,5% quelle con ISEE sotto i 7mila euro).

Ma il quadro non è privo di ombre: le ore di cassa integrazione crescono del +22,8%, diminuisce il numero di startup innovative (-0,6 ogni mille società di capitali), la natalità resta ferma, accentuando il profilo di un Paese sempre più anziano.

CLASSIFICA COMPLETA DELLE 107 PROVINCE (2025)

1. Trento — 648,71
2. Bolzano — 633,03
3. Udine — 613,67
4. Bologna — 612,42
5. Bergamo — 612,13
6. Treviso — 610,04
7. Verona — 609,15
8. Milano — 609,09
9. Padova — 608,28
10. Parma — 607,23
11. Forlì-Cesena — 607,07
12. Modena — 605,32
13. Aosta — 604,97
14. Cremona — 603,41
15. Lecco — 603,10
16. Monza-Brianza — 602,73
17. Trieste — 602,46
18. Vicenza — 602,39
19. Ravenna — 601,34
20. Reggio Emilia — 600,12
21. Siena — 599,61
22. Ascoli Piceno — 599,09
23. Sondrio — 599,05
24. Pordenone — 598,32
25. Como — 597,47
26. Macerata — 596,19
27. Cuneo — 595,81
28. Brescia — 593,05
29. Pisa — 589,92
30. Ancona — 588,29
31. Pesaro e Urbino — 587,76
32. Piacenza — 587,32
33. Belluno — 586,79
34. Mantova — 585,21
35. Gorizia — 584,17
36. Firenze — 583,49
37. Perugia — 575,55
38. Prato — 571,41
39. Cagliari — 567,87
40. Pescara — 565,47
41. Varese — 562,68
42. La Spezia — 558,40
43. Genova — 556,58
44. Arezzo — 556,25
45. Novara — 550,68
46. Roma — 549,24
47. Fermo — 548,65
48. Terni — 548,16
49. Livorno — 548,10
50. Lodi — 547,52
51. Rimini — 546,37
52. Ferrara — 545,31
53. Venezia — 541,91
54. Asti — 541,62
55. Biella — 540,79
56. Pavia — 538,68
57. Torino — 538,29
58. Lucca — 537,64
59. Grosseto — 537,16
60. Vercelli — 533,14
61. Verbano-Cusio-Ossola — 531,61
62. Chieti — 531,60
63. Rovigo — 526,85
64. Massa-Carrara — 526,22
65. Savona — 525,57
66. Pistoia — 523,54
67. Bari — 523,26
68. Teramo — 515,87
69. L’Aquila — 514,99
70. Alessandria — 514,85
71. Viterbo — 514,22
72. Oristano — 509,15
73. Campobasso — 502,86
74. Sassari — 499,65
75. Rieti — 496,21
76. Benevento — 492,40
77. Avellino — 491,44
78. Nuoro — 490,43
79. Matera — 485,38
80. Imperia — 480,38
81. Lecce — 479,14
82. Ragusa — 478,60
83. Latina — 478,37
84. Potenza — 476,94
85. Frosinone — 476,25
86. Barletta-Andria-Trani — 467,44
87. Enna — 461,26
88. Brindisi — 459,47
89. Isernia — 458,64
90. Salerno — 458,31
91. Messina — 457,39
92. Catanzaro — 455,72
93. Trapani — 454,11
94. Sud Sardegna — 451,73
95. Agrigento — 449,68
96. Catania — 448,59
97. Palermo — 437,87
98. Foggia — 429,48
99. Taranto — 420,70
100. Cosenza — 419,19
101. Caserta — 416,93
102. Vibo Valentia — 412,01
103. Caltanissetta — 411,49
104. Napoli — 411,41
105. Crotone — 408,48
106. Siracusa — 405,37
107. Reggio Calabria — 394,85