Qual è la preghiera di Thomas Moore citata dal Papa da Fazio per il senso dell'umorismo
Si chiama "del buonumore" e Francesco la recita da "più di 40 anni": ecco il testo integrale.
Nell'intervista-evento di ieri sera, 6 febbraio 2022, che Papa Francesco - in collegamento dal Vaticano - ha concesso a Fabio Fazio, sono stati parecchi i temi di spessore e attualità trattati dal Pontefice. Ma non sono neppure mancate le parentesi più leggere, dove il Santo Padre ha confidato qualcosa di sè strappando più di un sorriso. A proposito di sorrisi, Bergoglio ha posto l'accento con risolutezza sull'importanza del senso dell'umorismo, sottolineando che da "40 anni" recita la preghiera del buonumore di Thomas Moore, ovvero san Tommaso Moro. Ecco il godibilissimo testo.
Papa Francesco e la preghiera di Tommaso Moro sul buonumore
"Dammi o Signore, una buona digestione
ed anche qualcosa da digerire.Dammi la salute del corpo,
col buonumore necessario per mantenerla.Dammi o Signore, un'anima santa,
che faccia tesoro di quello che è buono e puro,
affinché non si spaventi del peccato,
ma trovi alla Tua presenza
la via per rimettere di nuovo le cose a posto.Dammi un'anima che non conosca la noia,
i brontolamenti, i sospiri e i lamenti,
e non permettere che io mi crucci eccessivamente
per quella cosa troppo invadente che si chiama "io".Dammi, o Signore, il senso dell'umorismo,
concedimi la grazia di comprendere uno scherzo,
affinché conosca nella vita un po' di gioia
e possa farne parte anche ad altri."
Questa la preghiera che, per sua stessa ammissione a Che tempo che fa, il Pontefice recita da quasi mezzo secolo:
"Volevo sottolineare una cosa, il senso dell’umorismo, per favore, è una medicina. Nella esortazione apostolica Gaudete et Exsultate sulla Santità c’è la nota 101. Cercatela, c’è la preghiera di San Thomas More sul senso dell’umorismo. Io la prego da più di quaranta anni. È una preghiera per pregare tanto, ti fa tanto bene. Senso dell’umorismo che ti fa relativizzare le cose e anche ti dà una gioia grande, ti fa gioioso. Questo fa tanto bene, fa tanto bene".
E poi De Sica...
Altra citazione di livello? Quando Francesco ha chiamato in causa il cineasta nostrano Vittorio De Sica:
"C'è una scena di un film del dopoguerra che mi ha fatto tanto bene… Per finalizzare il dialogo, credo che fosse Vittorio De Sica che faceva l’indovino, leggeva le mani “grazie 100 lire”, io vi dico “100 preghiere”, “100 lire, 100 preghiere. Grazie”.
E' chiaro ed evidente, insomma, che il Papa non disdegna mai una risata.