Puntura di medusa: come riconoscerla, cosa fare (e cosa non fare) se vi capita
Nei nostri mari sono sempre di più: fate attenzione e seguite queste semplici regole
Se in montagna il pericolo numero uno è rappresentato dalle vipere, per i tanti italiani che vanno al mare, il rischio più comune è quello della puntura di medusa. Il numero di questi animali nelle acque del Mediterraneo è decisamente aumentato negli ultimi anni e la possibilità di contatto è decisamente più elevata.
Vediamo allora come riconoscere la puntura di una medusa, cosa fare e cosa non fare se vi capita con i consigli del dottor Antonello De Bitonto, responsabile dell’unità di dermatologia del Policlinico San Marco, dell’ambulatorio di dermatologia del Policlinico San Pietro e dermatologo di Smart Clinic “Le Due Torri” di Stezzano, affidati al sito del Gruppo San Donato.
Come riconoscere la puntura di una medusa
Le varietà di meduse che affollano oramai i nostri mari sono molte, tutte accomunate da un'unica caratteristica: le loro punture e il contatto con i loro tentacoli provoca una reazione simile a un’ustione urticante sulla pelle.
Potreste non accorgervi della presenza di una medusa nei pressi di dove state nuotando, ma quando entrate in contatto è piuttosto riconoscibile.
Le meduse appartengono alla famiglia delle Cnidari e sono note per il loro caratteristico aspetto gelatinoso (poiché sono composte dal 98% di acqua). Possono essere piccole o grandi, quasi trasparenti oppure dai colori sgargianti e luminosi anche in acqua, con tentacoli corti oppure sottilissimi e molto lunghi. Ed è proprio il contatto con quest’ultima parte del loro corpo a provocare la reazione. Le cellule urticanti che si trovano sui tentacoli infatti si estendono con dei filamenti che penetrano nella pelle, immettendo un miscuglio di tre proteine urticanti, paralizzanti e neurotossiche.
I sintomi più comuni di una puntura di medusa sono innanzitutto una sensazione di bruciore, simile a quella di una scottatura, unita a dolore più o meno intenso. Nel punto in cui si viene in contatto con l’animale la pelle si arrossa ed è irritata e possono comparire bolle e vescicole.
Cosa fare se venite punti da una medusa
Se si viene punti da una medusa, è fondamentale non allarmarsi e seguire alcune semplici regole che ci consentiranno di evitare un peggioramento della situazione e far passare i fastidi più in fretta.
Come prima cosa raggiungete in fretta la riva e assicuratevi che non ci siano parti di medusa ancora attaccate al corpo (nel caso, provvedete subito a rimuoverle e sciacquate accuratamente la zona con acqua di mare per diluire le tossine)
Una volta pulita bene la zona è consigliabile applicare un gel al cloruro d’alluminio, meglio se a una concentrazione del 5%, che serve a lenire il prurito e a bloccare la diffusione delle tossine.
E' possibile che i disagi non si riducano al semplice prurito. La puntura di medusa può causare anche altri problemi: reazione cutanea diffusa, difficoltà respiratorie, sudorazione, pallore, mal di testa, nausea, vomito, vertigini, confusione. In questi casi è consigliabile rivolgersi al Pronto Soccorso più vicino.
Cosa non fare se venite punti da una medusa
Sciacquatevi con acqua di mare. L'acqua dolce, infatti, diluisce le tossine presenti nel veleno e può quindi amplificare i fastidi. Per quanto la tentazione sia forte, come per le punture di zanzara, evitate di grattarvi e strofinare la zona colpita, particolarmente con la sabbia (che potreste avere addosso stando in spiaggia).
Attenzione anche ai classici "rimedi della nonna": l'applicazione di ammoniaca, urina, aceto o alcol potrebbe ulteriormente infiammare la parte colpita.
Se poi volete evitare che si formino cicatrici o macchie sulla pelle nella zona colpita evitate di esporla al sole nei giorni immediatamente successivi alla puntura, applicando anche una crema solare con elevato fattore di protezione.