Punta con una siringa da uno sconosciuto a Roma. Cosa è il Needle spiking e cosa fare
Il fenomeno è diffuso da anni nei locali notturni del Regno Unito, ma si è allargato in maniera massiccia anche ad altri Paesi europei
Lo chiamano Needle Spiking, termine inglese per restituire quello che per molti - comprensibilmente - è un incubo: essere punti a tradimento da una siringa nella folla. E se questa "pratica" è arrivata ad avere un nome proprio è perché, purtroppo - soprattutto in determinati contesti e periodi dell'anno - è sempre più diffusa. A Roma, a pochi metri da via del Corso, precisamente in via Brunetti - in pieno centro storico - una 40enne, nella giornata di ieri - 21 dicembre 2022 - è stata punta con una siringa da un uomo sconosciuto, che si è poi dileguato fra la folla.
Needle Spiking a Roma
"Era mezzogiorno, ero in via Brunetti, mi sono abbassata per togliere la catena alla bicicletta e mi si è alzata la giacca sulla schiena. All'improvviso ho sentito una puntura. Ho alzato lo sguardo e ho visto un uomo allontanarsi. Lui ha continuato ad andare avanti compiendo atti di vandalismo lungo la via. Appena mi sono ripresa sono salita sulla bici e l'ho seguito, sono riuscita a riprenderlo, lui mi ha visto e si è dileguato tra la folla''.
Questo il racconto della signora protagonista dell'odiosa vicenda:
"Subito dopo sono andata allo Spallanzani. Sono fortunata perché non è uscito sangue, anche se la parte dove sono stata punta si è gonfiata. Ora dovrò comunque sottopormi ai test per hiv ed epatite. È stato veramente un trauma, ieri piangevo ed ero disperata ma sporgerò denuncia perché la stessa cosa potrebbe capitare a chiunque, anche a qualche bambino".
Il fenomeno
La pratica di approfittare della folla per iniettare droghe è detta Needle Spiking. Vi sono casi di cronaca ad esso riferiti che arrivano da tutto il mondo. Il fenomeno è diffuso da anni nei locali notturni del Regno Unito, ma - ultimamente - si è allargato in maniera massiccia anche ad altri Paesi europei, tra cui Francia (lo scorso anno quasi 1000 persone hanno denunciato di averlo subito in festival musicali o serate in discoteca) e Spagna. Le vittime (spesso donne) lamentano un copione identico: mentre sono in locali affollati sentono un pizzicore, sintomo di un’iniezione a tradimento. Fatta probabilmente per inoculare qualche tipo di sostanza stupefacente che le stordisca e renda l’approccio più semplice. Probabilmente viene loro iniettata la cosiddetta droga dello stupro. Vi sono diverse ragazze che hanno raccontato di essersi svegliate a casa dei propri "carnefici", mentre la maggior parte "perde" la memoria di quanto accade dopo la puntura.
Cosa fare se punti a tradimento o entrati in contatto con aghi e siringhe abbandonate
Veniamo ora alle informazioni utili: cosa fare se si viene "punti a tradimento" oppure se ci si punge con aghi o siringhe abbandonate. Diamo subito un dettaglio confortante: a meno che non vi siate punti con un ago utilizzato poco prima da qualcun altro: la maggior parte dei virus sopravvive solo per poco tempo a temperatura ambiente e le ferite da puntura d'ago sono spesso solo superficiali.
Come chiarisce l'ospedale Bambin Gesù:
"Contrarre infezioni in seguito a una puntura d'ago è molto improbabile, principalmente perché la puntura non si verifica quasi mai immediatamente dopo l'utilizzo dell'ago: solo molto di rado è presente sangue fresco".
Entriamo nel dettaglio:
Il virus dell'HIV, che rappresenta la maggiore preoccupazione, è molto fragile e va rapidamente incontro a essicazione nell'ambiente, raggiungendo livelli non dosabili già dopo un'ora. La profilassi post esposizione è indicata solo nei rari casi ad alto rischio.
Il virus dell'epatite B è il più stabile tra i virus che si trasmettono con il sangue in quanto può essere trasmesso anche da una piccola quantità di sangue e può resistere a temperatura ambiente fino a 7 giorni. Il rischio di trasmissione per i più piccoli si è molto ridotto in seguito all'introduzione dello specifico vaccino, la cui prima dose deve essere somministrata già nel terzo mese di vita. In ogni caso la profilassi post-esposizione nei pazienti non immunizzati è efficace se iniziata prontamente.
Il virus dell'epatite C è un virus fragile, sopravvive nell'ambiente 16-23 ore quindi il rischio di trasmissione mediante questa modalità è molto basso.
Il batterio del tetano produce spore che possono penetrare nell'organismo umano attraverso le ferite. Purtroppo queste spore sopravvivono nell'ambiente anche per anni e contaminano spesso polvere e terra. Qualora si verifichi una ferita da ago, il rischio di contrarre questa grave malattia deve sempre essere preso in considerazione anche se le ferite appaiono pulite e superficiali. Anche per il tetano esiste la vaccinazione e relativi richiami ogni 10 anni.
I Pronto Soccorso sanno gestire questo genere di situazioni, con protocolli sicuri e collaudati. Unica cosa da fare è quella di recarsi subito in ospedale senza panico, ma senza perdere tempo.