Positivo alla cannabis fa un incidente in moto. Era lucido: patente restituita
Il ricorso è stato accolto dal giudice, che ha rinviato la sentenza in attesa del pronunciamento della Corte Costituzionale

Quello della positività agli stupefacenti è uno degli aspetti che maggiormente hanno fatto discutere del nuovo Codice della Strada, fortemente voluto da Matteo Salvini ed entrato in vigore il 14 dicembre 2024.
Da Asti ora arriva una sentenza che di fatto sconfessa le nuove regole del Ministero: un motociclista coinvolto in un incidente era risultato positivo alla cannabis. Ma la patente, inizialmente sequestrata, è stata restituita perché era lucido al momento del sinistro.
Patente restituita al motociclista positivo alla cannabis
Stiamo parlando di uno dei primi (o forse del primo in assoluto) ricorsi vinti contro il nuovo Codice della Strada. Come racconta La Nuova Provincia, la vicenda è quella che vede protagonista un motociclista astigiano che un mese e mezzo fa ha avuto un incidente stradale mentre stava viaggiando a bordo del suo scooter nei pressi di Motta di Costigliole.
Essendo rimasto ferito con fratture, è stato portato in Pronto Soccorso dove è stato sottoposto anche agli accertamenti di routine fra i quali quelli sulla presenza nell’organismo di alcol e sostanze stupefacenti. Risultato positivo alla cannabis, per lui è scattato il ritiro della patente.
Il ricorso
Una circostanza - l'assunzione di marijuana - ammessa anche dallo stesso centauro, che però aveva spiegato di averla appunto assunta giorni prima. E che dunque ciò non inficiasse le sue capacità di guida. Come peraltro ha certificato anche un medico del Pronto Soccorso.
"E’ su questo particolare che abbiamo fatto ricorso – spiega a La Nuova Provincia l’avvocato Jacopo Evangelista cui il motociclista si è affidato – Il nuovo decreto, rispetto alla norma precedente, prevede che la sola positività a sostanze stupefacenti o alcol basti per il ritiro della patente, mentre prima serviva anche lo stato di alterazione. Circostanza ora scomparsa dalla norma".
La Procura di Pordenone aveva appena qualche giorno prima posto il quesito di legittimità della norma alla Corte Costituzionale che non ha ancora deciso. In attesa della sua pronuncia, il Giudice di Pace di Asti ha restituito la patente al motociclista con un rinvio del ricorso a marzo 2026 nell’auspicio che, per quella data, la Corte Costituzionale si sia espressa.
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La circolare dei Ministeri di Salute e Interno
Sul tema, peraltro, una recente circolare dei Ministeri della Salute e dell'Interno dell'11 aprile 2025 aveva già in qualche modo dato una sponda.
La circolare dei Ministeri - che si presenta fondamentalmente come un documento di tipo tecnico - chiarisce infatti che gli effetti devono essere ancora presenti sul guidatore. Il passaggio chiave è il seguente:
"Occorre provare che la sostanza stupefacente o psicotropa sia stata assunta in un periodo di tempo prossimo alla guida del veicolo, tale da far presumere che la sostanza produca ancora i suoi effetti nell’organismo durante la guida".
Clicca qui per leggere la circolare.
Il documento poi elenca tutta una serie di passaggi che devono essere eseguiti una volta prelevati i campioni, che devono essere mandati al laboratorio di tossicologia forense nel più breve tempo possibile.
Rimane comunque il fatto che la legge (che è rimasta tale) ha una valenza superiore alle circolari, ma quest'ultimo sviluppo potrebbe essere fondamentale nelle valutazioni dei giudici nei casi contestati. Come, appunto, nel caso di Asti.