Pillola anticoncezionale gratis: da quando, quali farmaci e dove è già così
Dopo la decisione storica di Aifa un approfondimento su tutti i dettagli
In Italia la contraccezione orale sarà gratuita per tutte le donne: la misura è stata approvata dal Comitato prezzi e rimborsi (Cpr) dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) il 21 aprile 2023. Rendere disponibile la pillola a tutte le donne del Paese, di ogni età, costerà alle casse dello Stato circa 140 milioni di euro l'anno.
Le domande in sospeso sono parecchie: quando si potrà iniziare a fruire della misura, per chi non cambia nulla (dato che in cinque regioni il composto è già gratuito, ma soltanto ad alcune condizioni) e soprattutto, riguarderà tutte le pillole anticoncezionali o soltanto alcune?
Pillola anticoncezionale gratis per tutte: le 5 regioni in cui c'è già
Una vera rivoluzioni in rosa è rappresentata dalla possibilità di offrire la pillola anticoncezionale gratuitamente a tutte le donne, in Italia. Fino a oggi la pillola anticoncezionale era gratuita in cinque Regioni e in una Provincia autonoma attraverso i consultori ma solo per una specifica fascia d'età e con diverse restrizioni.
Dallo scorso 23 febbraio nei consultori familiari del Lazio le adolescenti e le giovani donne fra i 14 e i 21 anni, assistite anche nel proprio percorso da psicologi e personale sanitario, potevano già assumere la pillola anticoncezionale in maniera del tutto gratuita. Inutile sottolineare l'ampia platea di donne che, per motivi anagrafici, non poteva accedere al benefit.
Le altre Regioni che consentivano la somministrazione della pillola anticoncezionale gratuita, sempre attraverso i consultori familiari, erano l'Emilia Romagna, la Toscana, il Piemonte, la Puglia. Inoltre è prevista la pillola contraccettiva gratuita anche nella Provincia Autonoma di Trento.
Nello specifico: la Puglia è stata la prima regione Italiana a prevedere, con una delibera regionale del 2008, la distribuzione gratuita dei contraccettivi ormonali di fascia C attraverso i consultori, anche nella fascia 26-45 anni in base al proprio reddito. In Emilia Romagna questa possibilità si è concretizzata, invece, dal primo gennaio 2018, attraverso i consultori familiari, o attraverso gli Spazio giovani dell'Ausl, per le donne con meno di 26 anni e donne di età compresa tra i 26 e i 45 anni con esenzione di disoccupazione o lavoratrici colpite dalla crisi. In Toscana, con le delibere regionali del 2018 e 2019, è stata prevista la pillola contraccettiva gratuita per le giovani donne tra i 14 e 25 anni, e tra i 26 e 45 anni in possesso di un codice di esenzione. In Piemonte dal 2018 la pillola anticoncezionale è gratuita sempre per le giovani donne dai 14 ai 25 anni e per quelle dai 26 e ai 45 anni disoccupate o non abbienti.
La natura universale di questo provvedimento sarà dunque incisiva anche per le donne residenti in queste Regioni.
Tutte le pillole anticoncezionali?
La domanda che molte donne si pongono, anche perché spesso la scelta di quale pillola anticoncezionale assumere non funziona "al primo colpo" - trattandosi infatti di un farmaco che deve essere ben tollerato, spesso servono vari tentativi prima di trovare quello più adatto al proprio corpo - è inevitabile. Tutte le pillole in commercio saranno gratuite?
A fornire le prime informazioni utili sul tema, intervistata da Quotidiano Sanità, è stata Giovanna Scroccaro, presidente del Cpr (Comitato prezzi e rimborsi dell'Agenzia italiana del farmaco) Aifa:
"Sono stati valutati, all'interno di 3 categorie di farmaci contraccettivi, individuate e divise per 'generazione', i prodotti meno cari. È stata in particolare la Commissione tecnico-scientifica a suddividere la grande platea di contraccettivi disponibili a oggi per componente progestinica, raccomandando di rendere disponibili gratuitamente un certo numero di prodotti per ogni diversa 'generazione' di medicinali, garantendone una certa sovrapponibilità", afferma l'esperta.
E ancora:
"Noi abbiamo poi analizzato quelli che presentavano i prezzi più bassi. La stima di costo per lo Stato è attorno ai 140 milioni di euro annui, ma si tratta di una decisione importante, che consentirà di ampliare la platea di donne che oggi, magari, consideravano il costo di questi contraccettivi come troppo alto e per questo non ne facevano uso. In Italia c'è uno scarso ricorso alla contraccezione e questo ora potrà cambiare. È difficile peraltro dire, non essendoci stata alcuna contrattazione di prezzi per questi prodotti, che una pillola da 25 euro sia migliore di quelle che costano 10 euro".
Non tutte le pillole saranno quindi gratuite:
“E’ stata fatta una valutazione dei costi delle varie pillole contraccettive che sono in commercio a prezzi molto variabili, perché si va dai 4 ai 20 euro al mese quindi con l'aiuto prezioso del lavoro che è stato fatto dalla Cts, il Comitato prezzi e rimborso ha selezionato le pillole che, a suo modo di vedere, potranno essere rese gratuite per tutte le donne, senza limitazioni d'età", conclude Scroccaro,
Con la decisione dell'Aifa, inoltre, le donne potranno scegliere di chiedere il rimborso del Ssn fra una gamma più ampia di pillole prodotte dalle diverse case farmaceutiche.
Servirà la prescrizione?
Sul tema della prescrizione obbligatoria si è invece espresso chiaramente il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli.
"Anche quando l’iter per la gratuità della pillola anticoncezionale sarà completato nell’ambito dell’Aifa, resterà l’obbligo della prescrizione medica”.
Da quando?
Quando questo provvedimento diventerà effettivo? La risposta è da leggere fra le righe della precisazione di Anelli in merito all'obbligo di prescrizione:
"L'iter per la gratuità della pillola anticoncezionale non è ancora completato nell'ambito dell'Aifa".
Sono, dunque, da mettere in conto ancora dei tempi di natura tecnico-burocratica.
Le reazioni
E se la comunità scientifica è pressoché compatta nell'indicare questa svolta come preziosa, soprattutto perché va a livellare un problema annoso quale l'accesso alle cure e prevenzione garantito anche alle fasce più indigenti della popolazione, non sono mancate le voci critiche.
Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia si è chiesta come sia possibile "conciliare la pillola contraccettiva libera e gratuita come panacea di tutti i mali, senza sottolineare i gravi effetti collaterali fisici e psicologici che possono portare fino a depressione e istinti suicidari" ed "invitare le ragazzine a bombardarsi di ormoni".
Si dice 'sconcertato' Massimo Gandolfini, leader del Family Day, perché è una scelta che "va nella direzione opposta rispetto al problema della denatalità".
Sulla medesima linea il Moige (Movimento Italiano Genitori) che arriva a dire che l'Aifa "discrimina chi fa i figli".
Inevitabile anche l'intervento di FdI, da sempre concentrato sull'incentivare la natalità. A chiedere all'Aifa di "fare un passo indietro" è la senatrice di FdI Lavinia Mennuni perché "ben altre" sono le priorità socio sanitarie, come appunto la natalità e il sostegno alla famiglia.
Nella platea dei soddisfatti, invece, il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli:
"Un provvedimento condivisibile, riduce le ineguaglianze e rende le donne uguali davanti alla salute".
Soddisfazione anche fra le fila del Pd:
"Finalmente! Una decisione che stavamo aspettando. Alcune regioni lo avevano già deciso per le più giovani" la senatrice del Pd Cecilia D'Elia.
Anche per la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella è "una decisione attesa e giusta" che "rafforza l'autodeterminazione delle donne".