da prima torino

Piero Fassino paga 500 euro per chiudere il profumo-gate: reato estinto

La vicenda processuale si è conclusa con un’archiviazione “per condotta riparatoria”. I difensori: "Non è un'ammissione di colpa, il video lascia molte ombre"

Piero Fassino paga 500 euro per chiudere il profumo-gate: reato estinto
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Vi ricordate il profumo-gate che aveva visto protagonista Piero Fassino, ex sindaco di Torino e ora parlamentare della Repubblica (Partito Democratico).

Fassino: 500 euro per chiudere il profumo-gate

La vicenda processuale si è conclusa con un’archiviazione “per condotta riparatoria”, da parte del gip di Civitavecchia. Come riporta Prima Torino, il 75enne dovrà quindi risarcire ed estinguere il reato con il pagamento di 500 euro. Il giudice per le indagini preliminari ha accettato l’istanza del suo avvocato, evitando al politico un processo per furto.

Fassino meme

Riavvolgiamo il nastro. Nella giornata di lunedì 15 aprile, l'ex ministro nell’area shopping dell’aeroporto Leonardo Da Vinci di Fiumicino era in attesa dell’aereo per Strasburgo. Dopo aver superato i controlli previsti, nel percorso verso il gate si ferma al duty free, l’area commerciale dove si possono acquistare prodotti di vario genere.

Secondo la versione del politico, che prende un profumo del valore di 100 euro, sarebbe squillato il telefono:

"Avendo il trolley in mano e il cellulare nell’altra, non avendo ancora tre mani, ho semplicemente appoggiato la confezione di profumo nella tasca del giaccone, in attesa di andare alle casse. Sono stupito per un episodio che pensavo di aver già chiarito con i responsabili. Si è avvicinato un funzionario della vigilanza che mi ha contestato quell’atto segnalandolo a un agente di polizia. Certo non intendevo appropriarmi indebitamente di un boccettino di profumo".

Il suono dell'allarme dell’antitaccheggio e la versione fornita dall'ex sindaco non hanno convinto i responsabili del negozio che, viste le riprese delle telecamere di videosorveglianza, hanno deciso di sporgere denuncia.

I precedenti e nessuna chiamata al cellulare

La società Aelia Lagardère, che gestisce il duty free e ogni settimana denuncia decine di tentativi di furti nel settore profumeria e tabacchi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito. Nel video che ha incastrato l'ex sindaco non risulta nessun telefono nelle sue mani.

Quanto accaduto ad aprile non è l'unico caso: pare che ci siano almeno altri due episodi sospetti. Stando alle verifiche eseguite allo stesso duty free, Fassino sarebbe stato già sorpreso dalla vigilanza con articoli in vendita che non aveva pagato. In un caso si sarebbe dileguato tra la folla, in un altro una volta "beccato" avrebbe saldato il conto. Invece quel 15 aprile quando gli uomini della sicurezza lo hanno fermato, Fassino avrebbe inizialmente fornito le proprie spiegazioni, per poi alzare i torni e terminare con un "lei non sa chi sono io" che però a poco è servito visto che i proprietari del duty free hanno poi deciso di presentare una denuncia.

"Nessuna ammissione di responsabilità"

Quando i legali che assistono Piero Fassino,  hanno offerto cinquecento euro di riparazione pecuniaria, il politico ha voluto puntualizzare:

"Resta l'amarezza per l'aggressività, che mi ha molto ferito, con cui è stata trattata la vicenda".

L'avvocato Fulvio Gianaria, difensore del deputato Pd, ha aggiunto:

"Non è un'ammissione, perché il video lascia molte ombre, e chiunque pagherebbe 500 euro piuttosto che fare un dibattimento: si tratta di una soluzione pragmatica che risolve un piccolo problema senza affrontare un processo complesso e mediatico".

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