E' successo di nuovo

Perquisiti all'ingresso del lido: "Ci hanno tolto anche i biberon". Cosa dice la legge e quali sono i vostri diritti

Un nuovo caso nello stesso lido protagonista di un simile episodio la scorsa settimana

Perquisiti all'ingresso del lido: "Ci hanno tolto anche i biberon". Cosa dice la legge e quali sono i vostri diritti
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Ogni estate ha i suoi "tormentoni". E quella del 2025 sta diventando quella dei divieti sulle spiagge. A Castel Volturno, nello stesso lido che la scorsa settimana ha costretto una famiglia a buttare il pranzo, nel fine settimana si è verificato un nuovo episodio. Una donna ha denunciato di essere stata perquisita all'ingresso - dopo aver regolarmente pagato 25 euro per un ombrellone e due lettini - e di essere stata costretta a buttare i biberon dei figli, perché "non è consentito portarli in spiaggia".

A raccontare la vicenda è il deputato (Avs) Francesco Emilio Borrelli.

"Niente biberon in spiaggia": mamma costretta a buttarli

"Stavo parcheggiando mentre il mio amico è entrato nel lido con le borse. Quando sono arrivata ho trovato lo staff che stava mettendo le mani nei borsoni, controllando il contenuto, e mi hanno sottratto alcuni generi alimentari, compresi i biberon dei bambini, che, secondo loro, non potevo introdurre nel lido, dicendomi che li avrebbero restituiti all’uscita. Un comportamento intollerabile considerato anche che avevo pagato 25 euro per due lettini e un ombrellone”, ha raccontato la donna.

Borrelli: "Reato gravissimo"

Dura la presa di posizione di Borrelli, che parla di "reato gravissimo":

"Non è possibile che per andare in spiaggia i cittadini debbano essere perquisiti, non per evitare che si introducano armi o oggetti pericolosi, ma semplicemente per vietare ai cittadini di portare del cibo. Si è oltrepassato ogni limite“.

“Chiedo controlli serrati e interventi durissimi da parte della Guardia di Finanza contro chi pensa di fare il furbo e lavorare al di sopra della legge. Questi comportamenti sono gravemente lesivi dei diritti e della dignità delle persone".

"Sono felice della presa di distanze da parte dell’associazione dei balneari e del Comune di Castel Volturno contro questo lido che già si era reso protagonista di un episodio simile la scorsa settimana. Ricordo a questi gestori che loro non sono i proprietari del litorale, ma semplici gestori di un bene pubblico che appartiene a tutti”.

Il precedente

La scorsa settimana aveva fatto scalpore - nello stesso lido - il caso di una  famiglia che si era portata il pasto in spiaggia e a cui è stato intimato di buttarlo e di pranzare al ristorante del lido.

Una famiglia composta da una mamma e tre figli (di cui una incinta) voleva passare una giornata al mare.  Dopo aver pagato 25  euro a testa per l’ingresso al lido, i bagnanti hanno estratto dalle borse una semplice insalata di pasta preparata in casa.

In quel momento un addetto del bagno li ha fermati, impedirono loro di consumare il pranzo al sacco e li ha costretti a gettarlo nella spazzatura per mangiare al ristorante del lido.

Nonostante le proteste della famiglia, per evitare ulteriori tensioni hanno ceduto alle richieste: hanno rimosso i contenitori, li hanno gettati in un cassonetto e si sono visti obbligati a comprare una pizza al bar interno al lido per sfamarsi.

Ingresso vietato con il cibo in spiaggia a Gallipoli

L'anno scorso un episodio simile aveva fatto il giro del web. Una mamma si era presentata in spiaggia a Gallipoli con la figlia di 10 anni, celiaca. Considerate le problematiche alimentari della bambina, la donna aveva portato con sé una borsa frigo con gli alimenti per il pranzo e la merenda.

All'ingresso, però, le era stato detto che non poteva accedere al litorale. Ne era nata una discussione conclusasi alla fine con l'accesso della famiglia quando era  stato specificato che la figlia era celiaca.

Ingresso in spiaggia col cibo: cosa dice la legge

La vicenda aveva suscitato parecchie polemiche (come quella di Castel Volturno). Sulla questione è intervenuta Udicon (Unione per la difesa dei consumatori):

"Nessun gestore di stabilimenti balneari può vietare l'ingresso del cibo in spiaggia. Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge".

Secondo il vademecum dei diritti in spiaggia stilato da Udicon:

"Non si può essere obbligati a consumare cibi e bevande dello stabilimento ed è vietato il divieto di introdurre alimenti dall'esterno".

Sulla vicenda era a suo tempo intervenuto il Sib (Sindacato italiano balneari della Confcommercio). A fare chiarezza è stato il vicepresidente dell'associazione Salvatore Trinchillo.

"Gli stabilimenti balneari possono vietare l’introduzione di alimenti e bevande dall’esterno da parte dei clienti. Devono, però, informare i clienti con cartelli chiari ed evidenti prima che il cliente paghi il biglietto. Personalmente non condivido questa scelta da parte del concessionario, ma, ripeto, se comunicata bene è assolutamente legittima".

"Ovviamente nel caso in cui il bagnante debba solo attraversare la concessione per raggiungere la battigia (libero accesso) e poi la prima spiaggia libera disponibile, non è possibile vietare il passaggio insieme ad alimenti e bevande. Per ulteriore chiarezza segnalo che in battigia non è possibile sostare e quindi tantomeno consumare alimenti e bevande”.

Sul tema, la pensa diversamente l'Unione Consumatori (qui un vademecum utile):

"Un lido non può imporre alla clientela di usufruire di servizi aggiuntivi a pagamento rispetto a quelli previsti dalla concessione balneare. Non hanno alcun valore eventuali cartelli di divieto generico sull’accesso del cibo esposti all’ingresso dello stabilimento".

Questione decoro e buonsenso

Servono comunque senso del decoro e buonsenso. Portare panini, bibite, insalate di riso o la parmigiana di melanzane sulla spiaggia si può fare. Diverso è allestire tavolate imbandite (qualcuno addirittura si attrezza per grigliare...) e disturbare gli altri utenti del litorale.

E' necessario poi rispettare le regole: ci sono lidi "plastic free" o che vietano le bottiglie di vetro. Oltre naturalmente a riportare via i rifiuti e  non sporcare, ma questo dovrebbe essere la base...

Cibo in piscina: cosa dice la legge

La questione del cibo riguarda naturalmente anche le piscine, dove tante famiglie si presentano con il pranzo al sacco. Qui però la questione è differente. Le piscine non sono strutture in concessione come i lidi balneari, ma luoghi privati, seppur aperti al pubblico. E dunque è diritto del titolare vietare l'ingresso di cibo all'interno. 

Anche in questo caso è necessario rispettare le regole (molte piscine vietano l'ingresso di alcolici e bottiglie di vetro) e tenere un comportamento rispettoso degli altri.

E' legale perquisire le persone?

Può capitare che il personale del lido o della piscina chieda di perquisire le persone, ma attenzione, questo non è consentito. Le perquisizioni personali sono vietate e possono essere effettuate solo in determinati casi previsti dalla legge e da parte delle Autorità competenti.