crollo del 35% in borsa

Perché Netflix sta perdendo utenti (e un sacco di soldi)

Guerra, fine del lockdown e password condivise. E la piattaforma inserirà la pubblicità.

Perché Netflix sta perdendo utenti (e un sacco di soldi)
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Netflix, per la prima volta nella sua storia (iniziata nel 1997), ha fatto registrare un calo di abbonati. Un crollo di utenti inaspettato, che ha provocato un danno economico rilevante e che apre scenari nuovi nel mondo dello streaming. Che ha avuto, ovviamente, l'effetto di far calare le azioni e gli introiti.

Netflix crolla in borsa: -35%

Quella di mercoledì 20 aprile 2022 è stata una giornata a suo modo storica per la piattaforma streaming più famosa e performante al mondo. Un giorno da ricordare, in negativo. Perché Netflix nel primo trimestre del 2022 ha fatto registrare un calo di abbonati di circa 200.000 unità, che ha prodotto un crollo clamoroso in borsa: la giornata si è aperta con un -30%, diventato -38% nel corso delle contrattazioni e arrivato alla fine a -35% alla chiusura.

E la discesa sembra non essere finita qui. Nel secondo trimestre dell'anno si stima che saranno ben due milioni gli utenti in meno abbonati a Netflix.

Con il calo del primo trimestre Netflix conta ora su un totale di 221,6 milioni di abbonati rispetto ai 221,8 milioni dei tre mesi precedenti.

Ma perché? Guerra e fine lockdown

Ma perché Netflix perde così tanti utenti ed è destinata a calare ancora? Una delle cause principali (che riguardano però il secondo semestre) è la sospensione del servizio in Russia a causa della guerra. Nella patria di Putin gli abbonati sono circa 700.000, che andranno dunque sottratti al totale di giugno.

Ma non c'è solo la guerra. Il vero e proprio boom della piattaforma si era verificato con il lockdown: tantissime persone chiuse in casa, molte delle quali in cassa integrazione e dunque con molto tempo libero da trascorrere tra quattro mura, avevano di fatto scelto di spendere pochi euro per garantirsi ore di intrattenimento. Ma con il calare delle restrizioni e la ripresa di una "quasi normalità", la gente ha voglia di uscire piuttosto che di guardarsi un film o una serie sul divano.

Senza contare che con l'aumento dei costi di energia e prodotti, se c'è qualcosa da tagliare per far quadrare i conti a fine mese, per le famiglie è più facile (e logico) rinunciare a un film che alla spesa.

Password e concorrenza

Ma c'è di più. Altre piattaforme stanno velocemente crescendo e rappresentano una concorrenza spietata. C'è ad esempio Tim Vision, ma soprattutto Amazon Prime e Disney Channel hanno "risucchiato" un po' degli abbonati di Netflix incrementando la loro offerta.

Ma soprattutto c'è la questione password: la società ha denunciato la condivisione delle password con la quale perde milioni di abbonati e contro la quale intende impegnarsi per trovare una soluzione.  Netflix stima che oltre cento milioni di utenti condividano le proprie credenziali di accesso con familiari e amici, producendo un danno.

Arriva la pubblicità?

La società, dunque, è pronta a correre ai ripari. Sta innanzitutto pensando di introdurre la pubblicità, offrendo abbonamenti a prezzi ribassati.

Ma soprattutto  ha annunciato un giro di vite sulla condivisione delle password (un po' come ha fatto in inverno Dazn). Un esperimento in tal senso è già stato fatto in Cile, Costa Rica e Perù, dove è possibile condividere i propri dati d'accesso con altre due persone a fronte del pagamento di un extra di circa 2,71 euro al mese.

Basterà a ridurre le perdite? Gli analisti del settore prevedono che un sistema del genere avrà bisogno di un paio d'anni per entrare a regime ed essere pienamente "digerito" dagli utenti.

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