Perché l'inventore dell'intelligenza artificiale Chat GPT è stato licenziato (e chi ha preso il suo posto)
Ma il golden boy 38enne della Silicon Valley non è certo rimasto a piedi...
Sam Altman, 38enne cofondatore di OpenAI, è stato estromesso dalla sua stessa startup nei giorni scorsi. A ruota anche Greg Brockman, a sua volta membro del consiglio di amministrazione e cofondatore di OpenAI, ha lasciato l'azienda la scorsa settimana dopo l’improvviso allontanamento di Altman, considerato uno dei golden boy della Silicon Valley.
E se i due “genietti” non sono rimasti certo a piedi, considerando che Microsoft si è assicurato di farli passare fra le loro fila in fretta e furia, all’interno di OpenAI si rischia l’emorragia di dipendenti che, dopo aver saputo dell’allontanamento di Altman, minacciano l’abbandono in branco. Intanto Emmett Shear, ex capo di Twitch, ha assunto la poltrona del 38enne epurato.
Inutile sottolineare che i veri motivi del licenziamento di Altman, che era anche il volto dell'industria dell'intelligenza artificiale, non sono ancora chiari.
Sam Altman fuori da OpenAI
"Il comportamento e la mancanza di trasparenza di Sam nelle interazioni con il cda hanno messo a rischio la capacità del consiglio di supervisionare in modo efficace la società come richiesto dal suo mandato”, in questa laconica nota ufficiale OpenAI giustifica la prestigiosa testa caduta.
Grande il malcontento fra i dipendenti: si mormora che ben 700 - su un totale di 770 – abbiano infatti firmato una lettera aperta minacciando di dimettersi se il consiglio di amministrazione non se ne andrà e Altman e Brockman non saranno reintegrati:
“Non siamo in grado di lavorare per e con persone che mancano di competenza, giudizio e attenzione per la nostra missione: con la rimozione di Altman e Brockman la vostra condotta mostra chiaramente che non avete la competenza per guidare OpenAI. Microsoft ci ha assicurato che ci sono posizioni per tutti i dipendenti di OpenAI nella nuova divisione nel caso decidessimo di farvi parte", si legge nella lettera di fuoco dei dipendenti, decisamente dalla parte degli estromessi.
Del resto, per i lavoratori, è difficile dimenticare quando, nel 2015, Sam Altman, Elon Musk (ora fuori dall’impresa) e altri investitori hanno fondato la startup OpenAI sotto forma di no-profit con il sogno di mettere l’AI a servizio dell’umanità.
I retroscena
Dietro all’improvviso e misterioso licenziamento di Sam Altman, cofondatore e Ceo di OpenAI, ci sono almeno due dispute con gli altri soci: la prima sulla sicurezza dell’intelligenza artificiale, la seconda sul futuro commerciale della compagnia che finora ha fatto da pioniere in questo settore.
In un post pubblicato su X da Greg Brockman, il co-fondatore di OpenAI che ha deciso di andarsene dalla startup dopo il licenziamento di Sam Altman, possiamo leggere:
"Sam e io siamo profondamente scioccati e rattristati da ciò che è stato fatto dal board. Lasciateci innanzitutto ringraziare tutte le persone incredibili che hanno lavorato per OpenAI, i nostri investitori, i nostri clienti e tutti coloro che ci hanno contattato nelle ultime ore. Stiamo ancora cercando di capire cosa sia successo esattamente".
Sam and I are shocked and saddened by what the board did today.
Let us first say thank you to all the incredible people who we have worked with at OpenAI, our customers, our investors, and all of those who have been reaching out.
We too are still trying to figure out exactly…
— Greg Brockman (@gdb) November 18, 2023
Per chiarire la situazione, Bloomberg ha spiegato che quello contro Altman sarebbe stato percepito da molti come un "golpe" o una "scalata ostile" ai danni del CEO di OpenAI. La testata americana ha poi aggiunto che non vi sarebbe stato consenso interno all'azienda sul primo Dev Day di ChatGPT, durante il quale OpenAI ha annunciato GPT-4 Turbo, né tantomeno sulla virata "commerciale" data ad OpenAI, inizialmente nata come fondazione no-profit in favore di uno sviluppo etico dell'IA. Le tensioni si sarebbero coagulate in un complesso rapporto tra Altman e altri dirigenti che infine avrebbero avuto la meglio, portando dalla loro il grosso del board dell'azienda.
Nel frattempo Satya Nadella, amministratore delegato di Microsoft, ha fatto la propria mossa e già annunciato ufficialmente il passaggio a Microsoft di Altman e Brockman, “insieme ad altri colleghi per guidare un nuovo team di ricerca sull'intelligenza artificiale”.
"La missione continua", ha confermato Sam Altman.
satya and my top priority remains to ensure openai continues to thrive
we are committed to fully providing continuity of operations to our partners and customers
the openai/microsoft partnership makes this very doable
— Sam Altman (@sama) November 20, 2023