La scelta del Ministero

Per promuovere il turismo il Governo si affida alle Winx: l'Italia si racconta al mondo con le fatine

Le popolari fatine promuoveranno il nostro Paese: andrà meglio di Open to meraviglia?

Per promuovere il turismo il Governo si affida alle Winx: l'Italia si racconta al mondo con le fatine
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Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha scelto le Winx, le fate più famose della televisione italiana, per promuovere le bellezze storiche, architettoniche e artistiche meno note dell'Italia all'estero. Una mini-serie, che consiste in 8 episodi che mostrano le principali città della nostra Penisola, pensata per far conoscere i lati poco conosciuti del nostro Paese a chi vive al di fuori dei nostri confini nazionali cercando di adottare un linguaggio più giovanile. Una campagna originale che però, per certi versi, fa anche storcere il naso. Il dubbio sta tutto nella seguente domanda: siamo sicuri che siano necessarie le Winx per raccontare gli spettacolari angoli più nascosti del nostro amato Stivale ai giovanissimi che vivono all'estero?

Il Governo punta sulle Winx per la promozione turistica dell'Italia all'estero

Le Winx, le fate più famose della televisione, nate dall’estro di Iginio Straffi e conosciute in tutto il mondo, sono state scelte come protagoniste principali della nuova campagna di promozione turistica della nostra Penisola all'estero.

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ha realizzato, in collaborazione con Rainbow, la mini serie inedita "Winx Club – La Magia dell’Italia", presentata per la prima volta il 22 luglio scorso, durante la 53esima edizione del Giffoni Film Festival.

Le fatine sono le protagoniste di otto avvincenti episodi, che saranno diffusi all’estero attraverso la Rete di Ambasciate, Consolati e Istituti Italiani di Cultura.

"Un viaggio speciale doppiato in nove lingue (italiano, inglese, spagnolo, francese, portoghese, vietnamita, coreano, mandarino e giapponese) - afferma una nota del Ministero - che nasce con l’obiettivo di far conoscere all’estero alcune località insolite d’Italia, dove l’incontro tra bellezza, storia e cultura prende forma in vere e proprie gemme rare, come quelle che le fate troveranno durante il loro viaggio.

La serie animata si inserisce nell’ambito delle iniziative di promozione integrata dell’Italia prodotte dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale ed è stata pensata per raccontare il nostro Paese e i suoi territori meno noti al grande pubblico internazionale, la loro grande ricchezza storica, culturale e naturalistica, con delle testimonial e con un linguaggio vicini in particolare ai più giovani".

La presentazione ufficiale è avvenuta presso la Sala Lumiere ai Giffoners della categoria Elements +6, i quali hanno avuto l'opportunità di vedere in anteprima un estratto della serie, ricca di magia, mistero e luoghi meravigliosi.

L'Italia si racconta al mondo con le fatine: è la soluzione ideale?

Forse agli stranieri piacerà. Chi lo sa. Ai posteri, come si dice, l'ardua sentenza. Ma, senza nulla togliere alle Winx e al genio di Iginio Straffi che ha creato dei personaggi iconici nell'immaginario dei bambini, un pensiero viene: servivano davvero delle fatine cartone animato per "raccontare" le bellezze del nostro Paese?

Riformuliamo la domanda e lasciamo a voi, cari lettori, l'analisi, l'approfondimento e le riflessioni del caso.

Il precedente di "Open To Meraviglia"

Il dubbio  può risultare lecito anche in riferimento a quanto accaduto pochi mesi fa con la campagna "Open To Meraviglia" voluta dal ministero del Turismo.

L'iniziativa, il cui concept puntava a modernizzare un simbolo nostrano quale la sempre eterna Venere di botticelliana fattura, declinata in veste di influencer, si è rivelata alla fine essere un vero disastro.

Al di là del risultato – che ha scatenato perplessità e ironie – ci sono stati anche due inciampi notevoli. Il primo è stato un errore da principianti: ovvero non è stato acquistato il dominio… che ora è in possesso di un’agenzia che, invece, a quanto pare, sa come funziona il marketing. E il secondo riguarda una location scelta per le riprese che dovrebbero valorizzare il nostro Paese...in Slovenia.

La Venere che mangia la pizza e si scatta selfie in perfetto stile influencer… Per essere la patria del Rinascimento e dell’ingegno, forse qualcosa di meno stereotipato e più gradevole alla vista si poteva partorire. E' di questo avviso il sindaco di Firenze Dario Nardella:

"La Venere di Botticelli è unica. È uno dei simboli della bellezza dell’Italia e testimonianza della grandezza del Rinascimento fiorentino. Usarla con una maglietta addosso mentre mangia una pizza per pubblicizzare l’Italia nel mondo credo sia una scelta infelice e ingiusta per la nostra cultura. Perché banalizzare così l’Italia? Perché ridicolizzare le nostre opere d’arte? Tutto questo riduce l’Italia al solito banale luogo comune e non porta un turismo consapevole e di qualità. Di questo passo arriveremo al David di Michelangelo con un mandolino in mano. Aggiungerebbe qualcosa al fascino del nostro Paese? Non credo. Anzi. Appare una rincorsa al turismo dei like. Ci sono tanti modi di promuovere nel mondo la nostra grande cultura. Questo è macchiettistico e banale. Possiamo fare di più. Ricordando le radici e la storia del nostro Paese".

 

Il governo Meloni, di cui Santanché è fiera rappresentate al Turismo, fa della difesa dell’italianità tout court una vera e propria bandiera. Suona quindi vagamente parossistico (ad essere cortesi) scoprire che, in uno stralcio del video della campagna Open to meraviglia -  in cui si vede un gruppo di amici che brinda in onore del Belpaese – la location è slovena (terra meravigliosa, intendiamoci). Come riportato da Selvaggia Lucarelli, Massimiliano Milic della casa di produzione Terroir films ha spiegato che le scene in realtà sono state girate in una cantina in Slovenia. E anche il vino, che è uno dei prodotti per cui l'Italia è amata e conosciuta ovunque, è sloveno...

La nota giornalista del Fatto sui social riferisce di aver verificato come effettivamente il video sia recuperabile sulla piattaforma straniera Artgrid. E a girare la clip è stato un regista olandese di nome Hans Peter Scheep. Alla faccia del made in Italy. Perché effettivamente in Italia due posticini carini per fare due riprese era difficile rimediarli…

A terminare quello che sembra un capolavoro, ma di approssimazione, scopriamo che il dominio ‘opentomeraviglia.it’ destinato a ospitare tutti i contenuti relativi appunto alla campagna che vede la Venere in una inedita versione social non è stato registrato. Si tratta oggettivamente di un errore da principianti per chi fa campagne a livello professionale. E chi invece questo lavoro lo sa fare, ha subito fatto un check, scovato la falla, e utilizzato la lacuna a proprio vantaggio. Cliccando su www.opentomeraviglia.it non ci si trova davanti alle bellezze dello Stivale, ma piuttosto al sito di un’agenzia di marketing toscana.

L’operazione, e la svista, erano stato annunciate sui social; un utente ha spiegato di aver comprato il dominio in questione, ancora libero, al prezzo di un centesimo di euro. In maniera goliardica aveva poi annunciato di restare in attesa di un contatto da parte della ministra Santanché, indirizzando nel frattempo il canale verso l’universo a luci rosse.

Una provocazione, come detto si viene indirizzati a un’agenzia di marketing che ha sede a pochi chilometri da Firenze. Il messaggio sulla attuale pagina iniziale è inequivocabile: con sullo sfondo il ritratto della Nascita di Venere, compare la salomonica scritta: “

"Tranquilli, ci abbiamo pensato noi. Il marketing è una cosa seria. Per noi ogni storia nasce da analisi e strategia”.

A proposito, questa campagna ci è costata circa nove milioni di euro.

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