Per il Comune di Milano la statua di una donna che allatta "rappresenta valori non condivisi da tutti"
Una Commissione si è opposta sostenendo ci siano troppe sfumature religiose: il paradosso è che lo stesso sindaco Beppe Sala non è d'accordo
Il Comune di Milano ha risposto negativamente alla proposta di una statua dedicata alla maternità dell'artista Vera Omodeo. La famiglia dell'artista, scomparsa recentemente, aveva offerto la scultura in bronzo “Dal latte materno veniamo”, da esporre in piazza Eleonora Duse. La ragione del Comune sarebbe legata al fatto che il soggetto rappresenta ”valori non condivisi" da tutti. Per Palazzo Marino sarebbe più appropriato collocare l'opera in un luogo chiuso. Sulla questione si è esperto anche Vittorio Sgarbi accusando la presa di posizione della Commissione comunale che ha preso la decisione di essere pretestuosa e di seguire tematiche Lgbtq+ che niente hanno a che fare con l’arte. E anche lo stesso sindaco Beppe Sala non è d'accordo.
Milano, scoppia la polemica per la statua che allatta
Si chiama "Dal latte materno veniamo" l’opera in bronzo che la famiglia dell’artista Vera Omodeo vuole donare alla città di Milano. L’obiettivo era quella di posizionarla in piazza Duse in zona Porta Venezia ma una Commissione del Comune si è opposta sostenendo ci siano troppe sfumature religiose ed è scoppiata la polemica.
A Milano come nelle altre città esiste una Commissione di esperti che ha il compito di valutare il posizionamento di opere d'arte negli spazi pubblici e ha dato parere negativo alla collocazione della statua in quanto "non rappresenterebbe valori condivisibili da tutti i cittadini e cittadine". L’opera è un simbolo di maternità e raffigura una donna che allatta il suo bambino.
Il sindaco Sala contro la decisione della Commissione
L’episodio ha scatenato le polemiche del centrodestra ma anche del Pd che rappresenta la maggioranza in Consiglio comunale. Il sindaco Giuseppe Sala è sorpreso dalla decisione e promette che chiederà alla Commissione stessa di riesaminare la questione. Secondo l’opinione del primo cittadino, la statua non urta la sensibilità di nessuno.
E con lui è d'accordo anche l'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi secondo cui la statua non offende nessuno. La Commissione ha suggerito alla famiglia dell'artista di collocarla in un altro spazio più consono alla tematica come un ospedale o un istituto religioso. Ma nulla è ancora deciso.
Vittorio Sgarbi: "La Commissione segue tematiche Lgbtq+"
Sulla questione si è espresso anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi dichiarando che la posizione del Comune è inaccettabile perché il tema della maternità è universale e l’iconografia della madre che allatta è trasversale a tutta la storia dell’arte. Secondo la sua opinione, la presa di posizione della Commissione è pretestuosa e segue tematiche Lgbtq+ che niente hanno a che fare con l’arte.
Soltanto dopo che il sindaco avrà parlato con la Commissione si capirà il destino della statua. La figlia dell'artista ha definito surreali le motivazioni facendo presente la sua nobile intenzione di omaggiare tutte le donne. Nella polemica si è inserita anche Regione Lombardia che ha fatto sapere di essere interessata a ospitare l'opera tanto discussa.
qui veramente siamo arrivati a chiederci il sesso degli angeli, Grazie Sindaco che si sta opponendo a qualcosa di assurdo ,poi che siano interpretabili come rispetto alle lgb+ o gbl- fanno solo danno a loro stessi , esacerbando gli animi . Io spero sempre nel buonsenso senza dare valtazioni politiche- movimentali