I provvedimenti

Pensioni: cosa cambia con la Manovra

Pensioni minime innalzate a 600 euro, ma solo per over 75 e per un anno. E Opzione donna diventa più difficile

Pensioni: cosa cambia con la Manovra
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Alla fine l'ha spuntata Forza Italia. Le pensioni minime salgono a 600 euro al mese, nonostante nei giorni scorsi ci sia stato uno "scontro" con la Lega, che non voleva almeno per ora l'innalzamento. Certo, siamo lontani dai 1000 euro al mese promessi da Silvio Berlusconi in campagna elettorale, ma si sa che poi le promesse devono fare i conti con la moneta a disposizione.

Pensioni minime a 600 euro, ma...

Dunque Forza Italia centra il suo obiettivo, almeno in parte. Già, perché l'innalzamento dell'assegno minimo vale soltanto per gli ultrasettantacinquenni. E comunque costerà allo Stato circa 200 milioni di euro. I calcoli del Mef infatti prevedevano che estenderlo a tutti coloro che oggi prendono la minima sarebbe costato 1,1 miliardi. Troppo per le casse dello Stato.

"Abbiamo previsto la revisione del meccanismo di indicizzazione delle pensioni per gli anni 2023 e 2024, è stata elevata la percentuale della fascia di pensioni da 4 a 5 volte la minima e ridotte conseguentemente quelle a salire per quanto riguarda i redditi", ha poi spiegato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti.

"Grazie" al Reddito di cittadinanza

C'è poi un altro "ma": il provvedimento varrà soltanto per il 2023 e verrà finanziato con il taglio di un mese del Reddito di cittadinanza, che passa da 8 a 7 mesi, prima di scomparire del tutto.

La decontribuzione per chi assume percettori del sussidio sale da 6.000  a 8.000 euro.

Opzione donna più complicata

Cambia in qualche modo anche Opzione donna, anche questa più volte rivista dal Governo prima di arrivare alla stesura finale. Per poter andare in pensione a 58 anni bisognerà avere almeno uno dei seguenti requisiti:

  • Più difficile, infine, andare in pensione in anticipo con l’«opzione donna». Per avvalersi del beneficio saranno necessari uno di tre requisiti: soffrire una riduzione della capacità lavorativa (invalidità civile) in misura superiore o uguale al 74%
  • svolgere attività di caregiver per un genitore non autosufficiente
  • essere disoccupate
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