Pensioni 2025, il calendario dei pagamenti: tutte le date (e quando arrivano in ritardo)
Il calendario di gennaio e le date per tutto il resto dell'anno nuovo
Con il cambio del mese è in arrivo, come sempre, la pensione. In base alla normativa possiamo già da oggi vedere le date di pagamento di tutti i mesi dell'anno e sapere già quando l'assegno arriverà in ritardo nel 2025.
Pensioni: il calendario dei pagamenti nel 2025
A seconda di come ricevete la pensione (se con il bonifico bancario o ritirandola alle poste) cambiano i giorni. Per chi si fa accreditare direttamente la pensione, l'assegno arriva nel primo giorno bancabile del mese (dunque dal lunedì al venerdì), mentre per chi va a ritirarla in posta ci sono i "classici" calendari divisi per iniziale del cognome.
Di fatto, nel 2025, il primo del mese cade in giorni festivi a gennaio (Capodanno), maggio (Primo Maggio), giugno (domenica), novembre (Primo novembre).
Di seguito il calendario ufficiale dei pagamenti per l'anno che verrà (suddiviso per banche e poste):
- Venerdì 3 gennaio 2025: Poste e banche
- Sabato 1 febbraio 2025: Poste italiane - Lunedì 3 febbraio 2025: banche
- Sabato 1 marzo 2025: Poste italiane - Lunedì 3 marzo 2025: banche
- Martedì 1 aprile 2025: Poste e banche
- Venerdì 2 maggio 2025: Poste e banche
- Martedì 3 giugno 2025: Poste e banche
- Martedì 1 luglio 2025: Poste e banche
- Venerdì 1 agosto 2025: Poste e banche
- Lunedì 1 settembre 2025: Poste e banche
- Mercoledì 1 ottobre 2025: Poste e banche
- Lunedì 3 novembre 2025: Poste e banche
- Lunedì 1 dicembre 2025: Poste e banche.
Quando pagano le pensioni a gennaio
Intanto, possiamo già vedere le date precise di gennaio (come da tradizione, viene "saltato" anche il 2 gennaio e si parte dunque dal 3):
- dalla A alla B: venerdì 3 gennaio 2025;
- dalla C alla D: sabato 4 gennaio 2025 (solo la mattina);
- dalla E alla K: martedì 7 gennaio 2025;
- dalla L alla O: mercoledì 8 gennaio 2025;
- dalla P alla R: giovedì 9 gennaio 2025;
- dalla S alla Z: venerdì 10 gennaio 2025.
Ringraziamo il Governo Meloni che ha concesso la flat-tax 15% sul reddito dichiarato dai commercianti, artigiani e professionisti, molte mance a pioggia, mentre i pensionati e lavoratori dipendenti continuano a pagare, tramite il sostituto d'imposta, l'Irpef dal 23 al 43%, come previsto dalla Costituzione Italiana. Non dimentichiamo il "generoso 1,8%" concesso ai pensionati con il reddito minimo "da fame", Allegria!