Una storia curiosa

Patente ritirata (e 6.000 euro di multa) per guida in stato d'ebbrezza col nuovo Codice della Strada. Ma era un attacco di dissenteria...

Il ricorso (vinto) di un avvocato quarantenne di Viterbo

Patente ritirata (e 6.000 euro di multa) per guida in stato d'ebbrezza col nuovo Codice della Strada. Ma era un attacco di dissenteria...
Pubblicato:

Era stato uno dei primi a essere sanzionato con il nuovo Codice della Strada per guida in stato di ebbrezza, proprio nel giorno di entrata in vigore della nuova legge, il 14 dicembre 2024. E gli era stata ritirata la patente dopo che si era rifiutato di sottoporsi all'alcol test. Ma non era ubriaco, soltanto vittima di un attacco di dissenteria. Una storia davvero curiosa che arriva da Viterbo e che vede protagonista un avvocato, che ha vinto il ricorso e si è visto restituire la patente ritirata. (foto copertina repertorio)

Rifiuta l'alcol test, patente ritirata

Una vicenda davvero curiosa avvenuta a Viterbo la sera di sabato 14 dicembre 2024. Quella sera la Polizia Locale aveva notato un'auto posteggiata a lato della strada e si era fermata. Insospettiti dallo stato del conducente, un avvocato quarantenne, gli agenti avevano deciso di sottoporlo all'etilometro, ma lui si era rifiutato, spiegando che il suo stato di salute non gli avrebbe consentito di sottoporsi al test.

Come prevede la legge in questi casi, i vigili avevano notificato la sanzione massima per guida in stato di ebbrezza: patente sospesa per 4 anni e multa fino a 6.000 euro. 

L'incidente

Ad aggravare la situazione, anche il fatto che durante quei momenti, un'auto in corsa aveva centrato i veicoli della Polizia Locale fermi a bordo strada (per fortuna non c'erano stati feriti).

Al quarantenne dunque era stato contestato anche di aver contribuito a provocare l'incidente. 

Il ricorso

Lui, però, ha sostenuto di non aver bevuto o assunto sostanze stupefacenti, ma di essere stato semplicemente colto da un attacco di dissenteria causato da una probabile congestione, che lo aveva quindi costretto ad accostare "in una rientranza, quindi senza costituire alcun problema per la viabilità"

La vicenda dunque è finita sul tavolo del giudice di pace, al quale ha spiegato di aver lasciato il motore dell'auto acceso per scaldarsi, proprio per la condizione che stava affrontando.

Il giudice, analizzata la situazione, ha dato ragione all'avvocato viterbese, restituendogli la patente e annullando la sanzione.

Seguici sui nostri canali