SEGNALI POSITIVI

Pasqua 2025: Roma regina delle vacanze. In Italia giro d'affari da 5 miliardi

Boom di viaggiatori, 11,3 milioni in partenza. Turismo in crescita nonostante l’inflazione

Pasqua 2025: Roma regina delle vacanze. In Italia giro d'affari da 5 miliardi
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Roma si conferma la meta preferita dai turisti europei per le vacanze di Pasqua 2025. La Capitale è in cima alle preferenze di francesi, spagnoli, olandesi e portoghesi, che l’hanno scelta come prima destinazione, seguita da Napoli, Milano e Bologna. Lo rivela un’analisi condotta dal motore di ricerca Jetcost, che evidenzia una crescita delle prenotazioni rispetto allo scorso anno: +5% per i voli e +8% per gli hotel.

Italia al secondo posto per le vacanze primaverili

L’Italia si posiziona così al secondo posto tra i Paesi più richiesti per le vacanze primaverili, superata solo dalla Spagna e davanti al Portogallo. I turisti stranieri continuano a scegliere il Belpaese attratti dal suo patrimonio culturale, dai paesaggi, dalle tradizioni e – soprattutto – dalla rinomata offerta enogastronomica e dall’ospitalità.

Oltre a Roma, altre città italiane entrate nella top ten delle mete pasquali sono Venezia, Bologna, Bari, Firenze, Palermo, Pisa, Verona, Torino e Cagliari. I tedeschi hanno preferito Napoli, mentre i britannici si sono orientati verso Milano.

Italiani in viaggio: boom di partenze, ma con attenzione al portafoglio

Anche gli italiani non rinunciano al viaggio pasquale, sebbene le loro preferenze vadano in larga parte verso l’estero. Parigi e Barcellona guidano la classifica delle mete più ambite, seguite da Londra, Madrid, Valencia, Praga, Lisbona, Siviglia, Budapest, Vienna, Tenerife, Malaga e Bucarest.

La Ue cambia le regole sui viaggi
Gli italiani preferiscono viaggiare all'estero

Per chi ha scelto destinazioni a lungo raggio, le mete più richieste sono Istanbul, Sharm El Sheikh, New York e Dubai. Non manca, però, l’amore per l’Italia: Napoli, Milano, Roma e Palermo figurano tra le dieci mete più prenotate anche dai viaggiatori italiani.

Secondo un’indagine realizzata da Tecnè per Federalberghi, saranno 11,3 milioni gli italiani in viaggio per Pasqua, con 2,7 milioni che prolungheranno le ferie approfittando dei ponti del 25 aprile e 1° maggio. Il giro d’affari previsto è di circa 4,9 miliardi di euro.

Federalberghi: segnali positivi, ma l’inflazione pesa

"Anche per Pasqua, il turismo italiano conferma il suo buono stato di salute", ha commentato la ministra del Turismo Daniela Santanchè, sottolineando con soddisfazione che l’88% degli italiani sceglierà una meta nazionale. "Un chiaro segnale della fiducia nel nostro sistema turistico e del desiderio di riscoprire il Belpaese".

Ottimismo condiviso anche dal presidente di Federalberghi, Bernabò Bocca, che considera la Pasqua un termometro importante in vista dell’estate.

"La fotografia del movimento turistico è un ottimo segnale di recupero, soprattutto dopo il calo di presenze registrato durante la stagione invernale. Tuttavia – avverte – l’aumento del costo della vita ha inciso sulle scelte di tre vacanzieri su quattro, portando a una riduzione delle spese e della durata del soggiorno".

Turismo organizzato in ripresa: +3,4% rispetto al 2024

Il settore del turismo organizzato registra anch’esso segnali incoraggianti: secondo il Centro Studi Turistici di Firenze (CST), saranno 545mila i viaggiatori che si affideranno alle agenzie di viaggio per trascorrere le vacanze di Pasqua e i successivi ponti. Un dato in crescita del +3,4% rispetto al 2024, a conferma di un trend positivo nonostante le incertezze geopolitiche e i rincari dovuti all’inflazione.

Tra le mete preferite oltre confine spiccano le capitali europee – Londra, Parigi, Berlino, Lisbona, Madrid, Atene, Istanbul – mentre tra le destinazioni extra-europee figurano il Mar Rosso, l’Egitto classico, Marocco, Zanzibar, Capo Verde e, nel Medio Oriente, Emirati Arabi, Giordania, Turchia e Oman. Il fascino asiatico continua ad attrarre con mete da sogno come Giappone, Uzbekistan, Maldive e Vietnam, mentre gli amanti delle grandi metropoli non rinunciano a Stati Uniti, Canada e Messico, nonostante le tensioni commerciali globali.

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