Da Prima Torino

Partorisce dopo essere stata operata per un raro tumore al cervello: stanno tutti bene

Questo tipo di intervento, eseguito al quarto mese di gravidanza all'ospedale Sant'Anna di Torino, non era mai stato tentato

Partorisce dopo essere stata operata per un raro tumore al cervello: stanno tutti bene
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Quella di Elena e del suo bimbo è una storia a lieto fine, unica al mondo. La donna, affetta da un tumore che stava comprimendo i nervi oculari, aveva come unica opzione la rimozione chirurgica della massa. L'intervento, eseguito al quarto mese di gravidanza, effettuato all'ospedale Sant'Anna di Torino non era mai stato tentato. Oggi la 36enne è a casa, con il suo neonato nato sano, e può proseguire le cure oncologiche.

Tumore al cervello: operata al quarto mese di gravidanza

A compiere l'intervento dei record il dottor Francesco Zenga, responsabile della Chirurgia del Basicranio e Ipofisaria dello stesso ospedale, e dalla dottoressa Federica Penner, afferenti al Dipartimento di Neuroscienze della Città della Salute di Torino (diretto dal dottor Vincenzo Villari). I medici, con una tecnica aendoscopica mini-invasiva sono passati dalle narici per arrivare alla scatola cranica dove si trovava il condrosarcoma.

Si tratta del primo caso al mondo di parto dopo intervento neurochirurgico in gravidanza per condrosarcoma intracranico, un tumore raro.

Come racconta Prima Torino, l'intervento senza precedenti ha avuto luogo all'ospedale Sant'Anna di Torino, dove Elena ha dato alla luce il suo primo bambino, affrontando una gravidanza segnata da una diagnosi tumorale: un condrosarcoma localizzato nella regione cranica. Questo tumore raro, che colpisce generalmente le ossa lunghe, è stato scoperto durante un monitoraggio medico a causa di sintomi visivi che la paziente ha iniziato a manifestare nel terzo mese di gravidanza.

Sant'Anna, Torino

Intervento neurochirurgico urgente

La situazione ha richiesto un intervento neurochirurgico urgente, effettuato nel quarto mese di gravidanza dal dottor Francesco Zenga e dalla dottoressa Federica Penner, esperti in chirurgia cranica. Grazie a una tecnica mini-invasiva endoscopica, il tumore è stato rimosso con successo attraverso le narici, consentendo una ripresa rapida della madre.

La gravidanza e il parto

Il percorso di gravidanza è stato supportato da un’équipe multidisciplinare composta da ginecologi, neurochirurghi, oncologi e radioterapisti, tutti impegnati a garantire che la donna potesse portare avanti la gravidanza fino alla 38esima settimana. Il parto è avvenuto tramite un cesareo eseguito dal dottor Carosso, con un team di anestesisti guidato dalla dottoressa Serena Ditaranto. Il neonato, che pesava 3090 grammi, è stato assistito dalla neonatologia dell’ospedale.

Il cervello scendeva dal naso neonato salvato con un intervento unico al mondo ospedale regina margherita torino
Neonato

Entrambi, madre e bambino, stanno bene e sono già tornati a casa. Ora, la donna affronterà il percorso terapeutico necessario per la cura del suo raro tumore.

“Sono felice che questa mamma sia riuscita a realizzare il suo sogno, nonostante abbia dovuto affrontare insieme a noi una sfida molto impegnativa. Il risultato è stato ottenuto grazie ad un grande lavoro di squadra, che ha visto collaborare in modo multidisciplinare tutti i professionisti coinvolti nel percorso di cura. È proprio questo che ha fatto la differenza in una situazione che avrebbe potuto diventare drammatica” afferma la professoressa Chiara Benedetto.

Il dottor Carosso ha espresso la sua ammirazione per la paziente, elogiando la sua resilienza e il suo ottimismo nel corso di un percorso così impegnativo:

“Dopo l’intervento chirurgico il recupero è stato molto rapido e quindi abbiamo potuto programmare controlli ambulatoriali periodici al fine di monitorizzare il benessere della madre e del feto. Non si sono verificate ulteriori complicanze per cui si è riusciti a portare a termine la gravidanza in modo da consentire al feto di raggiungere il suo completo sviluppo".

Questo straordinario caso rappresenta un esempio luminoso di come la medicina possa affrontare e superare le sfide più difficili, trasformando potenziali tragedie in successi.

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