Partita la marcia su Roma... dei trattori. Cosa c'entrano Al Bano, Di Pietro e Sanremo?
Il serpentone di circa 250 mezzi pesanti, partito stamane alle prime luci dell'alba da Arezzo, si è spostato verso la Cassia
La Marcia su Roma…dei trattori. Stamane, 5 febbraio 2024, la protesta degli agricoltori che ha mobilitato mezza Europa, Italia, compresa, dopo la turbolenta tappa all’Europarlamento di Bruxelles, punta su Roma.
I mezzi agricoli sono già in marcia dopo essersi dati appuntamento in provincia di Arezzo.
Ma quali sono le ragioni di questa “ribellione” e cosa c’entra il festival di Sanremo?
Al via la marcia dei trattori su Roma
Sono partiti i trattori che si trovavano al presidio, organizzato da Riscatto agricolo, nei pressi del casello Valdichiana dell'A1, in un terreno nel Comune di Foiano della Chiana (Arezzo) da dove, per giorni, i manifestanti hanno organizzato blocchi temporanei all'esterno dell'autostrada. Il serpentone di circa 250 mezzi pesanti si è spostato verso la Cassia, via scelta per raggiungere Roma dove si aggregheranno al resto dei trattori provenienti da tutta Italia. Le 17 l'ora prevista per l'arrivo. Il nuovo presidio sarà allestito in zona Nomentana.
"Raggiungeremo Roma tramite la via Cassia - spiega uno dei portavoce, il lombardo di Desenzano sul Garda Andrea Papa - l'obiettivo è quello di convogliare più mezzi possibile. Andremo avanti nella protesta, diffusa anche in Francia, Germania e in altri Paesi dell'Europa, sino a che non saremo ascoltati".
Il leader del movimento Danilo Calvani ha spiegato:
"Siamo appena usciti dalla questura, la manifestazione si farà. Lunedì sera dopo un altro incontro con la questura, comunicheremo la data. In Italia non faremo come a Bruxelles, non l'abbiamo mai fatto. Questo ci ha permesso di arrivare a Roma. Non ci saranno blocchi, ma sicuramente disagi: ci aspettiamo migliaia di adesioni da tutta Italia".
A proposito di Europa, nella giornata di domenica 4 febbraio 2024, mille trattori hanno assediato l'aeroporto di Francoforte, cuore economico dell'Ue. La sortita verso la capitale è stata nominata 'marcia su Roma' nel manifesto diffuso in tutta Italia.
Sempre nella giornata odierna, in Veneto, è previsto un corteo di trattori nel centro di Rovigo.
Ieri un nutrito corteo ha raggiunto il centro di Pavia, dopo aver toccato nei giorni scorsi Voghera e Casteggio.
E’ dunque prevista un'altra settimana di contestazioni di allevatori e agricoltori contro le politiche green dell'Unione europea. Nessuna intenzione di fermarsi fino a quando governo e Bruxelles non verranno incontro alle loro esigenze.
Le ragioni della protesta e la polemica con Coldiretti
"Le politiche green sono devastanti per il settore. Non tanto come concetto interno ma come politiche che ci impediscono di produrre ma non fermano il libero mercato che porta la merce in Europa. La Coldiretti non ci rappresenta più, questa classe dirigente andrebbe azzerata. Lollobrigida ha fatto governare la Coldiretti, fa le dichiarazioni che fanno loro. Il mondo agricolo però si è ribellato".
Così il movimento Riscatto Agricolo affonda anche contro Coldiretti, ente da cui non si sente più rappresentato e tutelato, nonostante il leader – Ettore Prandelli – nei giorni scorsi avesse cercato di fare sponda:
“Ci sono molte criticità da affrontare. Servono più fondi soprattutto per i giovani. E invertire la rotta sulle follie green. Partiamo dal regolamento sui prodotti fitosanitari e quello sul packaging, o sul ripristino della natura… che è una grande presa in giro: cosa ripristini senza gli agricoltori? Chi terrà puliti i fossi, chi controllerà il dissesto idrogeologico? Se la Pac è una zavorra burocratica che impedisce persino di accedere ai contributi è normale che le aree interne si spopolino, perché gli agricoltori se non possono mantenersi con il loro lavoro debbono cercarsene un altro”.
Li ritroveremo a Sanremo?
"Noi chiediamo ad Amadeus se ci può ospitare a Sanremo, così possiamo raccontare a tutti gli spettatori le nostre ragioni, pacifiche ma chiare". Così gli agricoltori, in collegamento con Agorá Weekend dal presidio di Orte. “Chiediamo aiuto ad Amadeus. Grazie se accoglierà il nostro appello".
Non sappiamo se il direttore artistico del Festival aprirà le porte, ma di certo il cantante Al Bano, che nella sua tenuta di Cellino San Marco si occupa non solo di musica ma anche di agricoltura, è d’accordo.
"Portare la protesta dei trattori a Sanremo 2024 sarebbe un colpo mediatico formidabile. E se fossi uno con un grande pelo sullo stomaco ci andrei pure io con un trattore”, così la leggenda della musica nostrana, che ormai da giorni spende parole di sostegno per la protesta degli agricoltori.
“Se mi aspetto qualche trattore in protesta davanti all’Ariston? Può succedere di tutto, la protesta è sensata, come tutte le proteste. Anche se mi sembra una questione più con l’Europa”, dice Alberto Biancheri sindaco della cittadina che ospita il Festival, al suo ultimo festival prima della scadenza del suo mandato dopo dieci anni.
E non soltanto Al Bano, la protesta si arricchisce di un altro nome (che fu) di primo piano sulla scena nazionale. Parliamo di Antonio di Pietro, ex magistrato volto di Mani Pulite e, per lunghi anni, attore nello scenario politico italico.
Oggi si è ritirato a vivere nel suo Molise, dove lavora la terra e produce olio, vino, grano e orzo. Nei giorni della grande protesta degli agricoltori in tutta Europa, mentre in Italia i trattori puntano su Roma, l'ex magistrato commenta:
"Se l'impresa agricola non ha un ricavo a fine anno, chiude. Auspico che sia disposto l’embargo nei confronti di quelle importazioni di materie prime o prodotti che non seguono le regole europee. Contesto la cattiva concorrenza. Io sto dalla parte degli agricoltori. Ho partecipato attivamente con il gruppo della mia area, nel senso che ci troviamo e discutiamo dei temi caldi nel rispetto delle regole, ma il mio trattore è a Montenero non a Bruxelles.”
La solidarietà della Lega
A solidarizzare con gli agricoltori anche la Lega:
"Noi siamo sempre a loro fianco. Siamo consapevoli che delle norme europee vanno contro di loro”, così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana.
Sulla medesima linea il leader del Carroccio Matteo Salvini.
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