POSIZIONI

Papa Prevost e la politica: fino all'elezione del primo Trump ha votato il Partito Repubblicano

Mentre si prevede che Leone XIV aumenterà gli investimenti per le missioni (di cui potrebbe occuparsi il cardinale filippino Tagle)

Papa Prevost e la politica: fino all'elezione del primo Trump ha votato il Partito Repubblicano
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Dopo l'entusiasmo, gli applausi, i cori, è iniziata la "caccia" a scrutare la "carta d'identità" di Papa Prevost: chi è, cosa faceva, che hobby, quali erano (o sono ancora) le sue simpatie politiche, quali sono i suoi orientamenti al di là di essere un agostiniano, quali saranno i suoi primi provvedimenti, che squadra tifa, qual è il suo cantante preferito e via dicendo.

E così, su una cosa in queste ore si sta già inevitabilmente concentrando l'attenzione dei media, dei vaticanisti e degli osservatori politici.

Perché infatti sembra ormai acclarato che fino all'elezione del "primo Trump", il nuovo Papa abbia sempre votato per i Repubblicani.

Il nuovo Papa, il voto ai Repubblicani ma poi...

Ecco allora che il Washington Post è andato a scandagliare tra le pagine della partecipazione elettorale negli Usa del nuovo Pontefice.

Secondo il giornale americano Papa Leone XIV è presente nei registri elettorali dell'Illinois (naturalmente con il nome Trevor Rober Prevost).

Sempre secondo il giornale Prevost ha partecipato a quattro elezioni. E per tre volte anche alle primarie dei conservatori.

E il Washington Post si spinge oltre asserendo con discreta sicurezza che Papa Leone XIV ha votato molto probabilmente per Donald Trump o per un altro candidato repubblicano.

Cosa dicono i registri elettorali

I registri elettorali che ha consultato il giornale a stelle e strisce, in particolare quelli della Will County, evidenzierebbero  che il cardinale è andato alle urne per le elezioni nel 2012 (vinte da Barack Obama), nel 2014 (a metà mandato), nel 2018 (metà mandato del primo Trump) e nel 2024 (le ultime, vinte dal tycoon).

Vale la pena ricordare che in alcuni Stati degli Stati Uniti, per partecipare alle elezioni presidenziali gli elettori devono registrarsi come membri di un partito politico.

Curiosamente non è il caso dell'Illinois che ha differenti disposizioni e norme elettorali, ma viene facile presumere che Robert Francis Prevost abbia espresso preferenze repubblicane, visto che si è recato per ben tre volte a votare alle primarie dei conservatori dell'Illinois.

Il Papa votò quando vinse Trump (la prima volta)

Secondo quanto accertato dal quotidiano Usa Prevost avrebbe partecipato alle primarie repubblicane del 2012, del 2014 e del 2016.

E balza all'occhio che ripercorrendo la storia, nelle primarie repubblicane del 2016 si doveva scegliere il candidato alla presidenza e in quell'occasione in Illinois si impose proprio Donald Trump.

Il resto è ancora storia perché The Donald ottenne la nomination e nell'autunno dello stesso anno divenne presidente con la vittoria alle elezioni contro la democratica Hillary Clinton.

Gli ultimi tempi, Prevost anti Trump

Negli ultimi tempi però qualcosa sarebbe cambiato.

Anzi tra i repubblicani l'elezione di Prevost sta andando particolarmente indigesta perché vedono una figura in continuità con le posizioni di Bergoglio, contrario alle politica "Maga".

Basti pensare del resto che recentemente proprio il futuro Papa aveva bollato come criminale la scelta della Casa Bianca di cancellare oltre il 90% di aiuti internazionali gestiti dall'Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale.

Ma non solo. Sempre recentemente Prevost bacchettò il vice di Trump, Vance (tra l'altro cattolico) per la politica migratoria Usa, troppo rigida e repressiva.

Quali saranno le prime azioni di Papa Leone 14°

Nel frattempo però ci si chiede quali saranno le prime azioni concrete di Leone 14° nel suo Pontificato.

In molti ritengono che verranno ridimensionati gli interessi e gli investimenti immobiliari e di alta finanza (che potrebbero essere costati cari a Pietro Parolin visto che fu proprio il Segretario di Stato a dare il via libera definitivo all'acquisizione milionario del palazzo a Londra che ha messo nei guai il cardinale Becciu) e che verranno aumentate nuovamente le risorse per le missioni.

Il Cardinale e Segretario di Stato Piero Parolin

Un orientamento questo che deriverebbe dal passato missionario in Perù dello stesso nuovo Papa e questa delega secondo i primi "rumors" potrebbe essere assegnata al cardinale filippino Tagle.

Il Cardinale Luis Antonio Tagle
Il Cardinale Luis Antonio Tagle

Ma c'è anche chi aspetta al varco Prevost sul fronte di pedofilia e abusi sessuali. Qualcuno infatti ricorda alcune situazioni spigolose accadute i Perù che vennero "relazionate" a Roma, al Vaticano, in modo un po' "annacquato" e che vennero sostanzialmente archiviate.

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