Papa Leone XIV tra Palazzo del Sant'Uffizio e Apostolico: dove risiederà il nuovo Pontefice?
La scelta della residenza papale non è solo logistica ma anche simbolica. Papa Leone XIV seguirà la linea di Francesco che visse in Santa Marta?

Dopo l’elezione avvenuta ieri al secondo giorno di Conclave, Papa Leone XIV, al secolo Robert Francis Prevost, ha già compiuto uno dei suoi primi gesti simbolici come Pontefice: è tornato a salutare le persone nel Palazzo del Sant’Uffizio, l’edificio dove viveva da quando era Prefetto del Dicastero dei Vescovi e che ha scelto, per ora, come sua residenza temporanea. Il nuovo Papa ha dunque deciso di non trasferirsi immediatamente nel Palazzo Apostolico, dove storicamente risiedono i Papi, in attesa del completamento dei lavori di ristrutturazione ancora in corso. Ma quale sarà la sua scelta definitiva sulla residenza?
L'indizio dell'uscita a sorpresa
Secondo quanto riferito da fonti vaticane, è in programma una riunione operativa per stilare un cronoprogramma dei lavori al Palazzo Apostolico. Solo al termine di questo processo il Papa prenderà una decisione definitiva su quale sarà la sua residenza stabile.
Pope Leo XIV blesses several people, including Sr. Nathalie Becquart, Undersecretary of the General Secretariat of the Synod, at the Palace of the Holy Office on the same evening he was elected Pope. pic.twitter.com/afOk2uYJVh
— Vatican News (@VaticanNews) May 9, 2025
Intanto, resterà al Sant’Uffizio, dove ha fatto ritorno ieri sera per una prima uscita a sorpresa: sorridente e vestito di bianco, Leone XIV ha salutato e benedetto il personale e i presenti nel cortile, si è lasciato fotografare e ha anche firmato una Bibbia a una giovane fedele.

Questa scelta temporanea alimenta il dibattito sullo stile abitativo del nuovo Pontefice, con molti che si interrogano se seguirà la linea di papa Francesco, che nel 2013 decise di non risiedere nel tradizionale appartamento papale, preferendo un alloggio più semplice e comunitario presso Domus Sanctae Marthae. La struttura, una sorta di albergo per cardinali, è diventata nota proprio perché Francesco vi ha stabilito la sua dimora, rinunciando alla solennità del Palazzo Apostolico in favore di una vita più sobria e condivisa.
Due residenze all'opposto
Domus Santa Marta, costruita negli anni ’90 su iniziativa di Giovanni Paolo II, ospita i cardinali durante i loro soggiorni a Roma e nei giorni del Conclave. Dispone di suite e stanze complete di ogni servizio necessario, oltre a uno staff di suore e assistenti. È lì che Francesco ha vissuto per oltre un decennio, motivando la sua scelta con il desiderio di “vivere in comunità”.

Dall’altra parte di piazza San Pietro si erge invece il maestoso Palazzo Apostolico, sede ufficiale dei Papi dal 1870. È l’edificio da cui ogni domenica il Pontefice si affaccia per l’Angelus, e comprende al suo interno i Musei Vaticani, la Biblioteca Apostolica, numerose cappelle e centinaia di stanze. Storicamente, è la residenza papale per eccellenza, anche se Francesco l’ha utilizzato quasi esclusivamente per eventi istituzionali e incontri ufficiali, tra cui quello con i capi di Stato.

Una scelta simbolica
La scelta della residenza papale non è solo logistica ma anche simbolica: racconta il tono e lo stile del Pontificato. Una preferenza per la sobrietà o per la tradizione, per la vicinanza al popolo o per la solennità del ruolo. In attesa della decisione definitiva, Papa Leone XIV ha già dato un primo segnale con il suo gesto spontaneo al Sant’Uffizio, nel segno della continuità pastorale e della prossimità. Come ha affermato nel suo primo discorso dalla Loggia di San Pietro, “la pace disarmata e disarmante” sarà uno dei tratti distintivi del suo ministero.
Nel frattempo, l’agenda del nuovo Pontefice è già fitta: oggi, venerdì 9 maggio, la prima messa da Papa nella Cappella Sistina, domenica 11 maggio la recita del Regina Coeli dalla Loggia centrale e lunedì 12 maggio l’incontro con gli operatori della comunicazione nell’Aula Paolo VI.