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Papa Leone ospita il Patriarcato in Vaticano: sabato in visita da Mosca il metropolita Antonij

Dopo anni di silenzi e tensioni, la Santa Sede rilancia la diplomazia con la Chiesa ortodossa russa e il Cremlino

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Papa Leone ospita il Patriarcato in Vaticano: sabato in visita da Mosca il metropolita Antonij

Una svolta importante nei rapporti tra il Vaticano e il Patriarcato di Mosca è attesa per sabato 26 luglio 2025, quando Papa Leone XIV riceverà in udienza ufficiale il metropolita Antonij di Volokolamsk, presidente del Dipartimento per le Relazioni Ecclesiastiche esterne della Chiesa ortodossa russa.

Papa Leone ospita il Patriarcato in Vaticano

Si tratta di un evento di rilevanza storica: sarà infatti la prima udienza papale con il responsabile della diplomazia ecclesiastica di Mosca da quando Robert Prevost è stato eletto Pontefice, assumendo il nome di Leone XIV.

Antonij, che rappresenta il patriarca Kirill, era già stato presente ai funerali di Papa Francesco, ma finora non aveva avuto un incontro diretto con il nuovo Pontefice.

La decisione di riceverlo riflette la volontà del Papa di riaprire il dialogo anche con la Chiesa russa, dopo le tensioni legate all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. I rapporti tra le due sponde cristiane si erano infatti raffreddati proprio per la vicinanza di Kirill alle posizioni del Cremlino, e la diplomazia vaticana ha finora camminato su un crinale delicato, cercando di tenere aperti i canali senza legittimare le derive propagandistiche.

Il primo confronto diretto tra Papa e Putin

Il tentativo di rilancio del dialogo non riguarda solo la sfera religiosa. Pochi giorni dopo l’elezione di Leone XIV, lo scorso giugno, si è verificato un fatto senza precedenti dall’inizio della guerra in Ucraina: Vladimir Putin ha parlato direttamente con il Pontefice al telefono.

Durante i quasi tre anni di conflitto, Papa Francesco non aveva mai ricevuto una chiamata dal leader del Cremlino, nonostante i continui appelli alla pace.

Secondo quanto riportato dalla Sala Stampa vaticana, al centro della conversazione ci sono stati temi cruciali come la situazione umanitaria nei territori colpiti dalla guerra e l’invio di aiuti alle popolazioni civili. Oltre agli scambi di prigionieri.

Una telefonata definita “positiva” anche da Mosca, che ha espresso apprezzamento per l’approccio diretto del Pontefice e la sua disponibilità a favorire un dialogo costruttivo.

Zelensky accolto a Castel Gandolfo: proposta di un summit di pace

Il 9 luglio scorso, nella cornice riservata e simbolica di Villa Barberini a Castel Gandolfo, Papa Leone XIV ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Durante il colloquio, il Pontefice ha rilanciato un’iniziativa già abbozzata nei primi giorni del suo pontificato: offrire il Vaticano come sede neutrale per un possibile summit di pace tra Russia e Ucraina.

“Se a Putin sta bene, il Vaticano è a disposizione per un summit di pace”, ha detto il Papa, facendo capire chiaramente che la Santa Sede è pronta ad accogliere delegazioni di Mosca e Kyiv per negoziati ad alto livello.

Zelensky, da parte sua, ha espresso pubblica gratitudine al Pontefice e alla diplomazia vaticana per l’impegno umanitario nel conflitto, in particolare per il rientro di bambini ucraini deportati in Russia ed il sostegno ai corridoi umanitari.

Un nuovo capitolo della diplomazia vaticana

La visita del metropolita Antonij e gli sviluppi recenti nei rapporti con Mosca indicano chiaramente una nuova stagione di diplomazia vaticana, orientata al riannodare i fili spezzati dal conflitto e a riposizionare la Santa Sede come attore credibile nei grandi scenari internazionali.

Se da un lato Leone XIV ha ribadito il valore della libertà religiosa e della pace come valore non negoziabile, dall’altro ha scelto di non chiudere le porte al dialogo, anche quando è difficile, controverso o rischioso. Ora, dopo aver teso la mano, la prossima mossa spetta a Mosca.