Fermare la guerra

Papa Francesco vuole incontrare Putin: "A Kiev ora non vado, prima devo andare a Mosca"

Il Santo Padre, sui tentativi di bloccare il conflitto in Ucraina, afferma: "Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta"

Papa Francesco vuole incontrare Putin: "A Kiev ora non vado, prima devo andare a Mosca"
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La parola d'ordine di Papa Francesco sul conflitto bellico in Ucraina è sempre stata una e una sola: pace. Anche a Pasqua il Pontefice aveva rilanciato il suo appello a deporre le armi: "Basta mostrare i muscoli, per favore, per favore, non abituiamoci alla guerra". Fin dall'inizio degli scontri, sono stati molteplici i tentativi del Vaticano di porre fine alla morte e alla devastazione generate dalla guerra, ma ora il Santo Padre si ritiene pronto, qualora ce ne fosse la reale possibilità, ad avere un faccia a faccia con Vladimir Putin, convinto più che mai che un colloquio diplomatico con il presidente russo possa portare ad una risoluzione decisiva del conflitto.

"A Kiev per ora non vado - afferma Papa Francesco in un'intervista rilasciata al Corriere della Sera -. Io mi sento che ora non devo andare. Prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin".

(Copertina: l'incontro istituzionale tra Papa Francesco, Vladimir Putin e Sergei Lavrov del 10 giugno 2015)

Papa Francesco: "A Kiev non vado, prima devo incontrare Putin"

Papa Francesco è pronto a fare la sua parte per la pace. Il Santo Padre, nel corso di un'intervista rilasciata al direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, ha ribadito la sua missione di mediazione nel tentativo di porre fine alla morte e alla devastazione che sta causando giorno dopo giorno il conflitto bellico tra Russia ed Ucraina. Il Pontefice, ripercorrendo tutte le mosse del Vaticano per giungere ad un cessate il fuoco, ha dichiarato che la necessità di avere un colloquio diplomatico con il presidente russo, Vladimir Putin, è ora più che mai impellente:

"A Kiev per ora non vado. Ho inviato il cardinale Michael Czerny, e il cardinale Konrad Krajewski, che si è recato lì per la quarta volta. Ma io sento che non devo andare. Io prima devo andare a Mosca, prima devo incontrare Putin. Ma anche io sono un prete, che cosa posso fare? Faccio quello che posso. Se Putin aprisse la porta".

Sulle reali possibilità che il Capo del Cremlino possa aprire ad un confronto, Papa Francesco è stato piuttosto chiaro:

"Dopo venti giorni di guerra, di fare arrivare a Putin il messaggio che io ero disposto ad andare a Mosca. Certo, era necessario che il leader del Cremlino concedesse qualche finestrina. Non abbiamo ancora avuto risposta e stiamo ancora insistendo, anche se temo che Putin non possa e voglia fare questo incontro in questo momento".

Il Santo Padre ha poi ripercorso i passi fatti dal Vaticano fin dall'inizio del conflitto in Ucraina:

"Il primo giorno di guerra ho chiamato il presidente ucraino Zelensky al telefono, Putin invece non l'ho chiamato. L'avevo sentito a dicembre per il mio compleanno ma questa volta no, non ho chiamato. Ho voluto fare un gesto chiaro che tutto il mondo vedesse e per questo sono andato dall'ambasciatore russo. Ho chiesto che mi spiegassero, gli ho detto 'per favore fermatevi'".

"La guerra russa nata dall'abbaiare della Nato"

Interpellato dal direttore del Corriere della Sera, Papa Francesco ha cercato di capire quale potesse essere stata la ragione che ha portato a questo tipo di escalation militare in Ucraina:

"L'abbaiare della Nato alla porta della Russia ha forse portato il capo del Cremlino a scatenare il conflitto. Un'ira che non so dire se sia stata provocata, ma facilitata forse sì".

In conclusione una riflessione sulla corsa agli armamenti in Ucraina:

"Non so rispondere, sono troppo lontano, all'interrogativo se sia giusto rifornire gli ucraini - osserva -. La cosa chiara è che in quella terra si stanno provando le armi. I russi adesso sanno che i carri armati servono a poco e stanno pensando ad altre cose. Le guerre si fanno per questo: per provare le armi che abbiamo prodotto".

"Orban mi ha detto che la guerra finirà il 9 maggio"

Sull'incontro avuto lo scorso 21 aprile con Viktor Orban, Papa Francesco ha affermato che, su parola del presidente ungherese, il conflitto bellico in Ucraina potrebbe giungere alla risoluzione il prossimo 9 maggio 2022:

"Orban, quando l'ho incontrato mi ha detto che i russi hanno un piano, che il 9 maggio finirà tutto. Spero che sia così - aggiunge - così si capirebbe anche la celerità dell'escalation di questi giorni . Perché adesso non è solo il Dondass, è la Crimea, è Odessa, è togliere l'Ucraina il porto del Mar Nero, è tutto. Io sono pessimista, ma dobbiamo fare ogni gesto possibile perché la guerra si fermi".

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