Papa Francesco sceglie a capo della Cei il "progressista" cardinale di Bologna Matteo Zuppi
Negli ultimi anni si è fatto notare per diverse dichiarazioni a favore dell’integrazione dei richiedenti asilo e per un atteggiamento più accogliente nei confronti dei gay.
L’arcivescovo di Bologna, Matteo Zuppi, assurge al ruolo di nuovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI): l’organo che riunisce i vescovi italiani e che di fatto gestisce gli affari della Chiesa cattolica italiana. Oltre alla sua candidatura i vescovi italiani avevano indicato a Papa Francesco, a cui secondo le norme interne della Chiesa italiana spetta la scelta finale, anche altre due figure: Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena, e Antonino Raspanti, vescovo di Acireale e attuale vicepresidente della CEI.
L'arcivescovo Zuppi è il nuovo presidente della CEI
A dare l’annuncio ai vescovi è stato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che ha dato lettura della comunicazione del Santo Padre.
Zuppi, nella giornata di ieri, 24 maggio 2022, ha convocato una conferenza stampa:
"Questa fiducia del Papa che presiede nella carità con il suo primato, e della collegialità dei vescovi, insieme alla sinodalità, è la Chiesa. E queste tre dinamiche sono quelle che mi accompagneranno e di cui sento tanto la responsabilità. La missione è quella di sempre: la Chiesa che parla a tutti e parla con tutti. La Chiesa che sta per strada e che cammina, la Chiesa che parla un’unica lingua, quella dell’amore, nella Babele di questo mondo".
Di recente Zuppi è anche intervenuto alla Festa del Primo Maggio a Bologna e ha pronunciato l’omelia ai funerali del presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
Dall'ala progressista
La scelta del Papa inverte la rotta: era da molti anni che la CEI non era guidata da una persona che proviene dall’ala progressista della Chiesa: fra gli ultimi tre presidenti della CEI c’erano invece stati Camillo Ruini e Angelo Bagnasco, decisamente con diverso approccio.
Zuppi sostituirà Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, che era in carica dal 2017 ed era considerato una figura di compromesso fra progressisti e conservatori. Il mandato del presidente della CEI dura cinque anni.
Da nuovo capo della CEI, Zuppi sarà di fatto il portavoce della Chiesa italiana sulle principali questioni del dibattito pubblico. Qualche giorno fa il Pontefice aveva anticipato di volere come nuovo presidente della CEI "uno che voglia fare un bel cambiamento".
Chi è Matteo Zuppi?
Nato a Roma 66 anni fa, quinto di sei figli, studente al liceo Virgilio, conosce Andrea Riccardi, il fondatore di Sant'Egidio, iniziando a frequentare la Comunità e collaborando alle attività al servizio degli ultimi. A 22 anni, dopo la laurea in Lettere e Filosofia all'Università La Sapienza, con una tesi in Storia del cristianesimo, entra nel seminario della diocesi suburbicaria di Palestrina, seguendo i corsi di preparazione al sacerdozio alla Pontificia Università Lateranense, dove consegue il baccellierato in Teologia. La sua ascesa nelle gerarchie della Chiesa era iniziata nel 2012, quando fu nominato vescovo: tre anni dopo diventò vescovo di Bologna, carica che ricopre ancora oggi.
Nella sua famiglia c'era già stato un cardinale: Carlo Confalonieri, arcivescovo dell’Aquila nel Secondo dopoguerra e poi influentissimo funzionario in Vaticano.
Zuppi ha sempre mantenuto un’attenzione verso le persone ai margini della società: poveri, migranti, tossicodipendenti. Negli ultimi anni si è fatto notare per diverse dichiarazioni a favore dell’integrazione dei richiedenti asilo e per un atteggiamento più accogliente nei confronti dei gay all’interno della Chiesa.