Papa Francesco, l'ultimo viaggio fuori dai protocolli: Roma si prepara al corteo funebre che attraverserà la città
Un tragitto inedito, che attraverserà una vasta porzione del centro cittadino, coinvolgendo aree normalmente escluse da cortei papali

Roma si appresta a gestire uno dei fine settimana più delicati degli ultimi anni, sotto un duplice aspetto: quello simbolico e quello dell’ordine pubblico. Al centro di tutto la decisione di Papa Francesco di non essere sepolto nella Basilica di San Pietro, come da tradizione per i Pontefici, ma nella Basilica di Santa Maria Maggiore, luogo profondamente legato alla sua spiritualità personale.

Una scelta che impone modifiche radicali non solo al protocollo cerimoniale, ma anche – e soprattutto – all'intera organizzazione della sicurezza della capitale, già messa a dura prova da eventi concomitanti: le celebrazioni dell’80° anniversario della Liberazione, l’arrivo di oltre 170 delegazioni internazionali e la visita di Donald Trump, atteso a Roma nella giornata di venerdì 25 aprile 2025.
Un ultimo viaggio fuori dai protocolli: il corteo verso l’Esquilino
Dopo la celebrazione dei funerali in piazza San Pietro, la salma di Papa Francesco verrà trasportata fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, nel cuore del quartiere Esquilino. Un tragitto inedito, che attraverserà una vasta porzione del centro cittadino, coinvolgendo aree normalmente escluse da cortei papali.

Il corteo funebre sarà altamente simbolico ma anche estremamente delicato da gestire: ogni tratto del percorso sarà blindato, presidiato da migliaia di agenti, e soggetto a bonifiche preventive. Si prevedono chiusure al traffico, sospensione di linee pubbliche e limitazioni severe per residenti e commercianti. Sarà un momento storico che trasformerà la città in una vera e propria fortezza.
Santa Maria Maggiore: il legame con Francesco
La scelta di Santa Maria Maggiore non è casuale. Papa Francesco ha sempre mostrato un legame speciale con questa basilica mariana, visitandola prima e dopo ogni viaggio apostolico e affidandosi alla protezione della Salus Populi Romani, l’icona della Vergine conservata al suo interno.

Sarà lì, in una tomba semplice, che il Papa verrà sepolto, in coerenza con la sua vita improntata all’umiltà. Una decisione che rompe con la tradizione, ma che esprime al tempo stesso un profondo messaggio teologico e personale.
Roma sotto assedio: il piano sicurezza
Il dispositivo di sicurezza predisposto per il weekend è tra i più imponenti mai attivati in tempo di pace. La macchina operativa è partita già lunedì mattina, subito dopo la morte del Pontefice, ma entrerà nel vivo tra venerdì e sabato 26 aprile 2025, quando la città ospiterà, oltre al corteo papale, anche l'arrivo di capi di Stato e di governo da tutto il mondo.
A guidare l’allerta è l’arrivo nella capitale del presidente americano Donald Trump, atteso venerdì. Alloggerà a Villa Taverna, nel quartiere Parioli, che sarà completamente blindato. Ogni suo spostamento sarà seguito da un corteo di auto monitorato passo dopo passo da agenti italiani e servizi segreti americani. I movimenti di tutte le delegazioni internazionali saranno gestiti con piani di sicurezza personalizzati.
Piazza San Pietro e l’Esquilino: due aree blindate
Piazza San Pietro sarà transennata e accessibile solo attraverso varchi dotati di metal detector. L’area verrà sottoposta a bonifiche anche nel sottosuolo, mentre dall’alto droni con telecamere in 3D monitoreranno ogni movimento. Tiratori scelti saranno posizionati sui tetti, mentre unità cinofile e artificieri pattuglieranno ogni accesso. Sul Tevere sarà attiva la polizia fluviale, mentre i vigili del fuoco metteranno in campo i reparti NBCR contro eventuali minacce nucleari, batteriologiche, chimiche o radiologiche.

Dispositivi anti-drone – veri e propri fucili elettronici capaci di neutralizzare velivoli sospetti – saranno pronti ad agire in caso di presenze non autorizzate in volo.
Chi non riuscirà ad accedere a piazza San Pietro potrà seguire la cerimonia tramite maxischermi posizionati in via della Conciliazione, piazza Pia e piazza Risorgimento.
25 aprile e tensioni: la sicurezza raddoppia
Come se non bastasse, venerdì sarà anche il giorno delle celebrazioni per la Festa della Liberazione, che quest’anno compie 80 anni. Un altro evento ad alto rischio, vista la convergenza di cortei, movimenti studenteschi, associazioni pacifiste e gruppi antagonisti.
Punto sensibile sarà Porta San Paolo, dove è previsto un corteo unitario, ma anche un presidio organizzato da attivisti palestinesi “contro il sionismo”, in concomitanza con la cerimonia ufficiale della comunità ebraica, che deporrà come da tradizione una corona commemorativa. Le autorità temono il rischio di scontri o provocazioni, e per questo l’area sarà presidiata fin dall’alba.