https://youtu.be/6aULyLaDrOA
Solo ieri sera ho avuto il piacere e il grande dono di poter assaporare l'omelia del parroco di Guasticce Don Ramon Guidetti, verosimilmente all'origine della scomunica latae sententiae.
Nella Nota di scomunica, così come in tutta l'informazione mediatica non v'è traccia del pensiero religioso del sacerdote, nè della Sua analisi acuta e profonda delle vicende eclesiasiche post-conciliari, del declino della chiesa (umana), del progredire dell'apostasia nel dilagante modernismo.
Non so se qualche organo d'informazione avrà preso atto dell'intero intevento del sacerdote, peraltro di scadente ricezione uditiva. Tendo a pensare che la stessa Direzione dell'Episcopato di Livorno, ignorando o sorvolando il tutto, si sia soffermata su quelle poche frasi di precisa critica nei confronti del "Vescovo di Roma".
Ascoltando le parole di Don Ramin Guidetti, così sincero e immedesimato nel descrivere il Suo stato d'animo dolorante per le ferite inferte al corpo di Cristo, provenienti dall'interno della stessa chiesa, ci si sente profondamente coinvolti nel dramma spirituale della nostra esistenza. Un'omelia stupenda, insuperabile, di incommensurabile valore cristiano. Un profondo e continuo richiamo all'insegnamento eroico di Benedetto XVI. Una coraggiosa testimonianza della sofferensa cristiana di fronte all'aggressione inplacabile delle potenze avverse a Cristo, una sottomissione completa a Dio, alla Sua volontà, volta all'accettazione dello stesso martirio.
Fiducioso nella Provvidenza - la speranza è una virtù cristiana - mi rivolgo a S. Ecc.za Mons. Simone Giusti pregandoLa di ascoltare attentamente le sofferte parole di Don Guidetti traendone, eventualmente, fonte di ulteriore riflessione spirituale. Con l'auspicio di un ripensamento e, perchè non, della postulazione della piena ordinazione sacerdotale, ovvero vescovile, di Don Ramon Guidetti.
Parrana San Martino, Collesalvetti 7 gennaio 2024
Mario Dionisotti