Durante l'omelia del 31 dicembre

"Papa Francesco è un usurpatore", scomunicato parroco di Livorno: il video

Don Ramon Guidetti accusato di "scisma": in poche ore è arrivata la scomunica

"Papa Francesco è un usurpatore", scomunicato parroco di Livorno: il video
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"Papa Francesco è un usurpatore, il Papa è Benedetto XVI". Parole dure, durissime, che suonano ancora più forti perché pronunciate da un sacerdote durante l'omelia della Messa di domenica 31 dicembre 2023. E subito è scoppiato il finimondo: don Ramon Guidetti, parroco a Livorno, è stato scomunicato nelle ore seguenti. 

Don Ramon Guidetti: "Papa Francesco è un usurpatore"

L'ultima omelia dell'anno è costata la scomunica a Don Ramon Guidetti, sacerdote di 48 anni della parrocchia di San Ranieri a Guasticce, in provincia di Livorno.

Domenica 31 dicembre 2023, Don Ramon ha ammesso durante la messa di esserein contrasto tanto con Papa Francesco che con la Chiesa stessa.

"Lo scorso 17 dicembre, in un santuario vicino a Buenos Aires, in cui è stato arcivescovo l’innominato (papa Francesco, ndr), un fulmine ha colpito la statua di San Pietro. E cosa è andato a incenerire? L’aureola e le chiavi. L’aureola perché Pietro non è più santo, perché c’è un gesuita massone legato ai poteri mondiali, un usurpatore antipapa. E le chiavi perché quelle se le è tenute il buon Benedetto".

"Noi non dobbiamo avere paura, perché la verità è con noi contro i poteri forti. Mi auguro che ci saranno altri sacerdoti pronti a venire allo scoperto".

La scomunica

La scomunica è arrivata tramite un atto formale di lunedì 1 gennaio 2024 a firma del Vescovo Giusti. Questo l’atto integrale redatto dal cancelliere vescovile don Matteo Giavazzi, riportato sul quotidiano della diocesi.

"Cari confratelli, cari fedeli,
si comunica che Don Ramon Guidetti, Presbitero della Diocesi di Livorno e Parroco della Parrocchia di San Ranieri in Guasticce, in data 31 dicembre 2023, durante la Celebrazione eucaristica, ha pubblicamente compiuto un atto di natura scismatica, rifiutando la sottomissione al Sommo Pontefice e la comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti (can. 751 CIC).
Mons. Simone Giusti, Vescovo della Diocesi di Livorno, in data odierna, ha emesso un Decreto (Prot. N. 1/24/VD), con il quale, a norma del can. 1364 § 1 del Codex Iuris Canonici, dichiara che Don Ramon Guidetti è incorso ipso facto nella scomunica latae sententiae.
Il suddetto sacerdote è, dalla data odierna, sospeso a divinis e rimosso dall’ufficio di Parroco della Parrocchia di San Ranieri in Guasticce, a norma dei cann. 1333 § 1 e 1336 § 1 del Codex Iuris Canonici.
Si ammoniscono i sacerdoti e i fedeli a non partecipare a eventuali sue celebrazioni o ad altre pratiche di culto, perché essi incorrerebbero ipso facto nella gravissima pena della scomunica".

Chi è don Ramon Guidetti

Secondo quanto ricostruisce il Tirreno, don Ramon Guidetti è livornese, nato nel quartiere dei Cappuccini, e ha 48 anni. Era diventato parroco della Chiesa di Guasticce nel 2017.

La sua scelta di dedicare la sua vita alla religione è arrivata "dopo un lungo cammino, passando anche dall’esperienza del convento dei Cappuccini della Ss. Trinità".

Ma il percorso non è stato lineare: ha subìto infatti una deviazione, in un periodo in cui Guidetti iniziò a lavorare in un albergo di Firenze. Ha capito tuttavia di voler entrare in seminario nel 2011, proprio quando gli era stata prospettata una promozione lavorativa. Oltre allo studio, aveva frequentato svolgendo diversi servizi sia la Caritas che la parrocchia di San Jacopo.

Commenti
Mario Dionisotti

https://youtu.be/6aULyLaDrOA Solo ieri sera ho avuto il piacere e il grande dono di poter assaporare l'omelia del parroco di Guasticce Don Ramon Guidetti, verosimilmente all'origine della scomunica latae sententiae. Nella Nota di scomunica, così come in tutta l'informazione mediatica non v'è traccia del pensiero religioso del sacerdote, nè della Sua analisi acuta e profonda delle vicende eclesiasiche post-conciliari, del declino della chiesa (umana), del progredire dell'apostasia nel dilagante modernismo. Non so se qualche organo d'informazione avrà preso atto dell'intero intevento del sacerdote, peraltro di scadente ricezione uditiva. Tendo a pensare che la stessa Direzione dell'Episcopato di Livorno, ignorando o sorvolando il tutto, si sia soffermata su quelle poche frasi di precisa critica nei confronti del "Vescovo di Roma". Ascoltando le parole di Don Ramin Guidetti, così sincero e immedesimato nel descrivere il Suo stato d'animo dolorante per le ferite inferte al corpo di Cristo, provenienti dall'interno della stessa chiesa, ci si sente profondamente coinvolti nel dramma spirituale della nostra esistenza. Un'omelia stupenda, insuperabile, di incommensurabile valore cristiano. Un profondo e continuo richiamo all'insegnamento eroico di Benedetto XVI. Una coraggiosa testimonianza della sofferensa cristiana di fronte all'aggressione inplacabile delle potenze avverse a Cristo, una sottomissione completa a Dio, alla Sua volontà, volta all'accettazione dello stesso martirio. Fiducioso nella Provvidenza - la speranza è una virtù cristiana - mi rivolgo a S. Ecc.za Mons. Simone Giusti pregandoLa di ascoltare attentamente le sofferte parole di Don Guidetti traendone, eventualmente, fonte di ulteriore riflessione spirituale. Con l'auspicio di un ripensamento e, perchè non, della postulazione della piena ordinazione sacerdotale, ovvero vescovile, di Don Ramon Guidetti. Parrana San Martino, Collesalvetti 7 gennaio 2024 Mario Dionisotti

Mario Dionisotti

LIETO D'ESSERE SCOMUNICATO. Aspetto, con fiduciosa e gioiosa attesa, il verdetto. Una scomunica, oltretutto, anche illegale giuridicamente, non conforme al diritto canonico e alla legge ecclesiastica nel suo complesso. Ma, a prescindere dalle sottigliezze talora anche ambigue della legislazione ecclesiastica umana, ciò che veramente conta è la difesa della Verità. Verità Evangelica che, a partire dai primi anni post-conciliari è sempre stata, con un crescendo continuo - tranne i periodi dei pontificati Luciani e Ratzinger - respinta. E' più che mai evidente la lotta (forse la lotta finale) tra Dio e il demonio: tra il bene e il male. E, in questa battaglia finale, si ravvisa, idealmente e concretamente, l'annientamento della Verità, il rifiuto di Dio (non importa se in buona fede o in cattiva fede). In questa rimozione postuma della mirabile figura di Papa Benedetto (Il più grande pontefice della storia della chiesa) si potrebbe ravvisare il rifiuto della Sua pietra d'inciampo, del Suo ricordo. E, così pure, quelle coraggiose azioni di Papa Ratzinger che, in qualità di pietre d'inciampo (biblico- evangeliche) non hanno quasi mai incontrato l'adesione del "popolo di Dio". Non posso non ricordare qui la mirabile, profetica e coraggiosa figura cristiana del Ven.le Fulton Sheen (1895-1976): "Satana creerà una contro-chiesa, che sarà la scimmia della Chiesa, perchè lui, il Diavolo, è la scimmia di Dio. Avrà le note e le caratteristiche della Chiesa, ma in senso inverso e svuotata del suo contenuto divino. Sarà una specie di "corpo mistico" dell'Anticristo, purtroppo simile al Corpo mistico di Cristo, ingannando molti". Così come una delle visioni della beata Anna Catharina Hemmerick: “Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città (di Roma). Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità” (13 maggio 1820). Da Rinascita Mariana - Come si evince dalle rivelazioni della Madonna a don Stefano Gobbi, ma anche dalle visioni della Beata Caterina Emmerick, stiamo assistendo ad uno sdoppiamento della Chiesa Cattolica. Da una parte, una Chiesa di maggioranza, manovrata dalla massoneria, che ha occupato i centri di potere ed insegna una dottrina modernista che si distacca da quella bimillenaria. Dall'altra un piccolo resto minoritario, che si ostina a difendere la dottrina di sempre, ma è calpestato dalla maggioranza e viene considerato eretico o un relitto del passato, non al passo coi tempi. Questo piccolo resto si rifà al magistero di Papa Benedetto XVI, ancora vivente ed unico vero Pontefice, costretto alle dimissioni dalle pressioni di vescovi e cardinali progressisti. Noi siamo fedeli al Papa, ma a quello vero: Benedetto XVI, in perfetta continuità con la bimillenaria dottrina cattolica. Bergoglio è un Pontefice fantoccio, messo lì dalla massoneria per trasformare il Cattolicesimo nella religione ecumenica del nuovo ordine mondiale. L'obbedienza non può andare a scapito della Verità. Afferma San Paolo: “Se anche un angelo del cielo o qualcuno di noi vi proclamasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anatema (scomunicato). Bergoglio non è Papa, ma se anche lo fosse, sarebbe automaticamente scomunicato, perché sta trasformando in qualcos'altro la dottrina della Chiesa. Dal DISCORSO DELLA MONTAGNA (Matteo 5-7): Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti hanno perseguitato i profeti prima di voi. 4 gennaio 2024 Mario Dionisotti Parrana San Martino, comune di Collesalvetti (Livorno)

annarosa iacoponi

Vedo che il signor Paolo ha potuto fare un commento senza identificarsi completamente, riempiendo i campi obbligatori. Mi dispiace, perché mi piacerebbe argomentare con persone a viso scoperto, soprattutto su un tema così scottante, come la scomunica di un sacerdote, colpevole soltanto per aver di denunciato apertamente i danni apportati alla Chiesa da un papa, che non è papa. Seguire Bergoglio, è come dare un colpo di grazia alla chiesa. Perché questa sudditanza ? Perché seguire un "papa" che trascina il popolo di Dio in un percorso accidentato, fino alla rovina? Ogni cattolico, amante della salute della propria Chiesa, se lo sta' chiedendo.

paolo

Ecco altri due da scomunicare...

Mario Dionisotti

SONO LIETO CHE Don Ramon Guidetti SIA STATO SCOMUNICATO DALLA FALSA CHIESA. Questo dimostra la Sua ubbidienza: a Dio.

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