Papa Fancesco: "No vax anche fra i cardinali. Uno ricoverato per Covid". E rispunta Viganò
"In Vaticano sono tutti vaccinati tranne un piccolo gruppetto che si sta studiando come aiutare. Hanno paura bisogna chiarire con serenità".
Che Papa Francesco fosse favorevole alla vaccinazione anti-Covid è cosa nota. Il Papa, conversando con i giornalisti sul volo di ritorno da Bratislava a conclusione del viaggio a Budapest e in Slovacchia, ha parlato del fatto che anche fra i cardinali ci siano dei No vax e uno, in particolare, sia recentemente finito in rianimazione.
Papa Francesco: "No vax anche fra i cardinali"
"Anche nel collegio cardinalizio ci sono alcuni negazionisti e uno di questi, poveretto, è ricoverato con il virus. Ironia della vita. Non so spiegare, ma alcuni dicono che i vaccini contro il Covid non sono sufficientemente sperimentati. In Vaticano sono tutti vaccinati tranne un piccolo gruppetto che si sta studiando come aiutare. Hanno paura bisogna chiarire con serenità".
Queste le rivelazioni del Pontefice in risposta a una domanda relativa all’esitazione vaccinale presente nella comunità cristiana in Slovacchia, ha dichiarato:
"È un po’ strano perché l’umanità ha una storia di amicizia con i vaccini: il morbillo, la poliomielite. Forse questa virulenza è dovuta all’incertezza, non solo della pandemia. C’è il tema della diversità dei vaccini e anche la fama di alcuni vaccini che sono un po’ come acqua distillata, e tutto questo ha creato una paura. Altri dicono che è un pericolo perché col vaccino il virus ti entra dentro".
Il prelato contagiato
A chi si riferiva Papa Francesco quando parlava di un cardinale No vax finito in ospedale a causa del virus? Si tratta di Raymond Burke, il 73enne è stato un critico dei vaccini, citando anche la falsa notizia che servirebbero a iniettare un microchip sotto la pelle. Contrario anche alle mascherine e al distanziamento sociale, Burke risiede a Roma ma ha contratto il Covid durante una vista nella sua terra natale: il Wisconsin.
Ex arcivescovo di Saint Louis, Burke è uno dei prelati americani più conservatori. Negò la comunione al candidato democratico John Kerry perché non si opponeva all'aborto e in un'intervista accusò i cattolici che avevano votato per Barack Obama di "collaborare con il male". Si è ripetutamente scagliato contro la possibilità di rendere obbligatori i vaccini contro il Covid.
L'anziano, dopo il ricovero in terapia intensiva negli Usa a causa del Covid, in condizioni critiche, è andato via via migliorando fino a non essere più attaccato a un ventilatore.
Fra i negazionisti anche un italiano
Non serve andare oltreoceano, anche fra i cardinali nostrani si respira diffidenza, in alcuni casi. Emblematiche le dichiarazioni di un arcivescovo italiano, Carlo Maria Viganò, che è stato anche fra le fila di un evento negazionista organizzato da Forza Nuova nel 2020. Secondo il prelato il Covid altro non è che "una colossale opera di ingegneria sociale". Viganò crede infatti all’esistenza del Great Reset, una teoria del complotto secondo cui le élite finanziarie globali avrebbero pianificato la Pandemia per instaurare un regime totalitario e il Nuovo Ordine Mondiale. Non può mancare - in queste fantasiose e prive di qualunque fondamento speculazioni - anche l'accusa a Bill Gates di voler sterminare la popolazione mondiale attraverso uno "strumento di morte" come il vaccino. Insomma, la bufala attecchisce anche ai piani alti del clero.
Al di là della sgangheratezza di queste teorie, il problema - non di poco conto - è quando ad abbracciare e sostenere teorie complottiste sono figure che godono di una credibilità sociale.