Prima La Riviera

"Se stava a casa a fare le tagliatelle non si faceva male". Bufera sul post sessista del preside sulla guardalinee

Bufera a Imperia su Paolo Auricchia, dirigente del liceo Vieusseux

"Se stava a casa a fare le tagliatelle non si faceva male". Bufera sul post sessista del preside sulla guardalinee
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"Se stava a casa a fare le tagliatelle non si faceva male".

Sono bastate pochissime parole pubblicate su Linkedin a sollevare un polverone. Nella bufera è finito Paolo Auricchia, preside del liceo Vieusseux di Imperia, che ha commentato così l'infortunio della guardalinee spagnola Guadalupe Porras Ayuso, impegnata nella partita Bethis-Athletic Bilbao, durante la quale si è scontrata con un cameraman rimediando gravi ferite al volto.

Il post sessista del preside sulla guardalinee

Come racconta il nostro portale locale Prima La Riviera, il post ha scatenato immediatamente la bufera nei confronti del dirigente scolastico ligure, accusato da più parti di sessismo.

Guadalupe Porras AyusoDurissima la posizione della consigliera regionale per la parità Laura Amoretti, che aveva segnalato il post del dirigente.

"Ho provveduto a segnalare, in  forza delle mie prerogative, alle istituzioni competenti, in primo luogo quelle scolastiche, l'incresciosa situazione verificatasi. Ciò affinchè quest'ultime possano affrontare la questione nell'ambito delle loro competenze e allo scopo di tutelare la credibilità del ruolo educativo della scuola".

Da più parti richieste di dimissioni

Da più parti (anche le più distanti politicamente) si sono succedute richieste di dimissioni nei confronti di Auricchia. E il caso arriverà presto in Regione con un'interrogazione ad hoc (e non è detto che la questione non possa giungere sino al Parlamento).

La protesta degli studenti

Dal canto loro, anche gli studenti hanno preso una posizione forte.

"Come studenti ci dissociamo assolutamente dalle parole del preside, lo abbiamo fatto fin dal primo istante - il commento di Alessandro De Masi, rappresentante degli studenti del Vieusseux - Chiediamo delle spiegazioni vere e proprie non vogliamo che ci sia una scusa, che si utilizzi attraverso la libertà di pensiero. Sono dei fatti inammissibili nel 2024. E in risposta a ciò abbiamo organizzato questa piccola manifestazione e organizzeremo poi domattina un corteo al quale invitiamo tutti i professori, tutti gli alunni e anche i genitori, sia della nostra scuola che delle altre scuole di Imperia"

E per martedì 12 marzo 2024 è stato organizzato un corteo di protesta nei confronti del preside.

"Ragazzi e ragazze, professori e professoresse, genitori - si legge nel messaggio fatto circolare sulla pagina Instagram della rappresentanza del Liceo -  siete tutti invitati al corteo di domani (12 marzo 2024). Il corteo si raggrupperà dalle ore 8 in piazza Roma da cui partirà alle ore 9 per spostarsi, attraverso le vie della città, fino a Piazza della Vittoria, dove avverranno i dibattiti e interventi fino alle ore 12 circa. Siete invitati a creare cartelloni, vestirvi come calciatrici o con grembiulini da cucina, evitiamo però di protare mattarelli o oggetti simili che potrebbero causare disordine".

La difesa del preside Auricchia

In merito al polverone sollevatosi, Auricchia ha inviato una nota nella mattinata di lunedì 11 marzo 2024.

"In relazione al polverone di polemiche fuori luogo creato nella giornata di ieri  vorrei fare notare che la frase è stata estratta da una chat social privata, decontestualizzata, travisata e forse strumentalizzata politicamente. Non so se questo è legittimo, ma so per certo che il contenuto riportato nella frase stessa rientrava nella dinamica del dibattito social, ma non corrisponde alle mie convinzioni in materia. Vorrei dire chiaramente, sperando di non essere frainteso, che apprezzo e sostengo il diritto delle donne ad accedere a tutte le professioni e attività corrispondenti ai loro desideri e inclinazioni".

"Lo dico alle alunne del mio liceo che non erano certo le destinatarie delle considerazioni di quella chat. A loro auguro con tutto il cuore di realizzarsi compiutamente in ogni lavoro, carriera e professione a cui vogliano ambire. Lo dico alla Consigliera di parità regionale dott.ssa Amoretti, che conosce l’impegno del liceo in tutte le occasioni di promozione dei diritti femminili, impegno di cui una parte presumo possa e debba essere ascritta anche al preside. Lo dico a Savioli dell’Associazione arbitrale, precisando che trovo l’estensione della partecipazione femminile a tutti i ruoli del mondo dello sport assolutamente auspicabile ed encomiabile, superando pregiudizi che in alcuni ambiti sportivi so non essere ancora del tutto accantonati".

"Come cittadino di questo Paese vorrei infine che sui social come altrove si potessero esprimere liberamente le proprie opinioni, anche errate, anche espresse in modo infelice, anche contrarie al politicamente corretto, senza essere messi alla gogna. Il rispetto è anche non credersi gli unici depositari della verità e del verbo. Riconoscere questo per chiunque si esprima, in particolare in chat private, sarebbe indice di maturità democratica".

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