L'ottantenne che rivive ogni giorno la stessa giornata
A differenza del più conosciuto déjà vu, che dà l'impressione di aver già visto una cosa che sta accadendo, il déjà vécu è la sensazione persistente di rivivere in continuazione ogni evento della vita
Una trappola perfettamente raccontata nel celebre film “Ricomincio da capo”, dove un disperato Bill Murray è condannato a rivivere la stessa giornata in eterno. O anche nell'italiano "E' già ieri", con Antonio Albanese. Storie di fantasia, ovvio. Impossibile succeda davvero, direte voi. E invece purtroppo la realtà, certe volte, supera l'immaginazione: è il caso di un ottantenne affetto da una rara patologia connessa alla malattia di Alzheimer che lo costringe ogni giorno a rivivere la stessa giornata.
Vivere tutti i giorni lo stesso giorno
Il suo caso è stato raccontato in uno studio pubblicato su BMJ Case Reports. L’anziano si rese conto che qualcosa non andava quando constatò che il suo lettore ebook mostrava sempre la stessa pagina del libro. Quando lo portò a riparare, però, il tecnico gli assicurò che l'apparecchio funzionava perfettamente. Chiese a un esperto di riparargli anche la tv, sostenendo che il tg trasmetteva sempre le stesse notizie:
“Ovunque vada, trovo sempre le stesse persone sul marciapiede, le stesse macchine sulla strada, gli stessi conducenti con gli stessi abiti, che dicono le stesse cose”, aveva lamentato ai medici.
Il "déjà vécu"
I ricercatori hanno analizzato il caso concludendo di essere di fronte a una malattia rara descritta per la prima volta nel 1896 come "forma patologica di déjà vu". A differenza del più conosciuto déjà vu, che dà l'impressione di aver già visto una cosa che sta accadendo, il déjà vécu è la sensazione persistente di rivivere in continuazione ogni evento della vita, sarebbe questo il caso dell’ottantenne.
Le cause della malattia non sono del tutto chiare, ma secondo alcuni sarebbero da ricondurre a una disfunzione dell'ippocampo, la parte del cervello che aiuta a convertire i ricordi a breve termine in memorie a lungo termine. Un'analisi neuropsicologica dell'uomo ha rivelato perdita di memoria, comportamento impulsivo e declino cognitivo; le scansioni cerebrali hanno evidenziato un'attività inusualmente bassa del lobo temporale sinistro e frontale, oltre a diverse anomalie nella parte destra.
Questa patologia si riscontra a volte in malattie neurodegenerative come l'Alzheimer, in cui le cellule del sistema nervoso smettono di funzionare e infine muoiono. I test condotti dagli autori hanno infatti evidenziato dei segni di Alzheimer nel cervello del paziente: nel liquido cerebrospinale hanno trovato un ridotto livello di proteina beta-amiloide 42, e altissimi livelli di proteina tau – entrambi spie della malattia.
Caso raro, ma non unico
Un caso raro, ma non unico, un simile déjà vécu era stato descritto nel 2021 e riguardava una donna olandese di 84 anni che si avvicinava a sconosciuti in strada convinta che fossero conoscenti. Questo studio è riuscito a documentare l'attività cerebrale con delle scansioni, ad analizzare il liquido cerebrospinale del paziente e a includere diversi test neuropsicologici.
Purtroppo, nonostante il protagonista di questa vicenda sia stato sottoposto a immunoterapia, una cura normalmente utilizzata per distruggere le cellule maligne di un tumore, la situazione non è migliorata, e il paziente ha continuato a mostrare segni di Alzheimer per i successivi quattro anni.