Verso l'abolizione?

Ora solare 2023: quando dobbiamo spostare le lancette indietro di un'ora

Una pratica che molti Paesi hanno già abolito e che molti medici identificano come nociva per la salute: la panoramica

Ora solare 2023: quando dobbiamo spostare le lancette indietro di un'ora
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Torna l'ora solare: nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre 2023 dovremo spostare le lancette dell'orologio un'ora indietro. Si dormirà un'ora in più, almeno fino alla prossima primavera. L'ora solare rimarrà infatti in vigore fino a domenica 31 marzo 2024, quando farà ritorno l'ora legale e, di conseguenza, le lancette andranno spostate in avanti di sessanta minuti.

Ma perché si prosegue con questa pratica che poco convince, a partire dai medici? E l'Europa a che punto è?

Quando torna l'ora solare 2023: come si spostano le lancette

Il cambio dell'ora solare (in cui sposteremo le lancette all'indietro) è previsto nella notte del 29 ottobre 2023, alle 3 di notte, le lancette andranno spostate un'ora indietro e torneranno a segnare le 2.

Resterà attivo fino al weekend del 30 e 31 marzo 2024, quando nella notte tra sabato e domenica le lancette dovranno essere spostate un'ora in avanti (quindi dalle 2.00 alle 3.00) ed entrerà in vigore l'ora legale.

Ora legale: perché si cambia l'ora

Il sistema alternato che vede 5 mesi di ora solare e 7 mesi di ora legale scandisce le nostre vite ormai dagli anni Sessanta. Il cambio dell'ora solare all'ora legale è stato introdotto in Europa dal 1966.

L'ora legale (Daylight Saving Time - Dst) è stata introdotta per la prima volta in Europa nel 1916, quando la Germania, impegnata nella Grande guerra, cercava di ridurre il consumo di carbone per destinarlo alle sue fabbriche di armi. La maggior parte dei Paesi vicini e lontani, come Regno Unito, Stati Uniti e Australia, seguirono l'esempio.

La pratica fu poi abbandonata in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale, ma rilanciata negli anni '70 a causa dello shock petrolifero, in un rinnovato tentativo di ridurre la necessità di luce artificiale e quindi il consumo di energia.

Ora legale in Europa: la situazione

Ma ora più che mai questa pratica è in discussione, soprattutto a livello europeo. In un periodo storico in cui è forte la preoccupazione a livello nazionale per i forti rincari dei consumi energetici, avere un'ora di luce in meno è chiaramente motivo di discussione. In realtà il Parlamento europeo nel 2019 aveva votato a grande maggioranza, l’84%, per abolire dal 2021 il passaggio dall’ora legale all’ora solare, però, poi è arrivata la pandemia e tutto si è fermato.

Era stata approvata una direttiva che rinviava ai singoli Stati la scelta su come comportarsi ma per nessun Paese ha preso una decisione in merito. Al momento non sembra esserci un sostegno sufficiente per la proposta della Commissione europea e a questo punto non è chiaro quando, e se mai, l'Ue eliminerà l'ora legale.

Ora legale: gli Stati in Europa che l'hanno abolita

Dal 2002, tutti i paesi dell'Unione europea hanno dovuto regolare l'orologio l'ultima domenica di marzo e ottobre.

Attualmente in Europa ci sono tre fusi orari: la stragrande maggioranza dei paesi utilizza l'ora dell'Europa centrale (CET) come standard. Altri dieci Stati hanno quella dell'Europa orientale (EET) e quattro quella dell'Europa occidentale, che poi è il fuso orario "zero", "Greenwich Mean Time" (GMT)

Le fasce orarie dovrebbero coincidere grossomodo con i meridiani, in modo che i Paesi alla stessa longitudine abbiano la stessa ora. Eppure il Regno Unito è un'ora indietro rispetto a Francia e Paesi del Benelux (Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo), che si trovano poco più a Est, e perfino rispetto alla Spagna, spostata più a Ovest.

Il motivo risale alla Seconda Guerra Mondiale. Quando le truppe naziste invasero i Paesi Bassi, il Belgio e la Francia, questi Paesi adottarono l'ora tedesca e, dopo la fine della guerra, tornare all'orario precedente fu considerato troppo complicato. Il dittatore spagnolo Francisco Franco, invece, decise l'allineamento del suo orario a quello tedesco dopo un incontro con Adolf Hitler.

Ora la questione è tornata di attualità e i paesi dell'Unione dovrebbero risolverla tra loro, secondo la Commissione.

Il coordinamento è essenziale per garantire che i Paesi vicini scelgano lo stesso orario standard e, quindi, "evitare un mosaico di fusi orari", che perturba il mercato e il commercio tra gli Stati membri.

Mentre gli Stati Uniti e l'Europa stanno ancora decidendo se abolire il passaggio da ora solare a ora legale e su quale dei due sistemi stabilizzarsi, c'è chi ha già preso una decisione. L'Argentina ha smesso di passare all'ora legale nel 2009. In Messico, i legislatori hanno abolito il sistema dopo il 2022 (anche se la legge ha esentato alcune città lungo il confine settentrionale per permetterne la sincronizzazione con gli Stati Uniti). Anche Arizona e Hawaii hanno già rinunciato all'ora legale, come pure alcune zone del Canada.

Quasi tutti i Paesi europei adottano l'alternanza tra ora solare e ora legale. Fanno eccezione solo l'Islanda, che ha scelto di utilizzare l'ora legale tutto l'anno, e la Russia che, dopo aver attuato l'espediente di abolire l'ora solare rimanendo con l'ora legale permanente, ed essendo seguita in questa prima decisione dalla Bielorussia, dal 2014 è tornata ad utilizzarla per tutto l'anno. La Turchia ha abolito l'ora solare nel settembre 2016, adottando il fuso orario UTC+3 tutto l'anno al posto del fuso orario UTC+2 che vi spetterebbe data la posizione geografica.

Cambio dell'ora: i rischi per la salute

Il cambio dell'ora, per alcune persone, può essere motivo di stress e malesseri vari. C'è chi ne risente non solo per una giornata, ma anche per diverse settimane. Si tratta del cosiddetto "ritmo circardiano", il nostro orologio biologico, che può trovarsi in difficoltà di fronte ad un cambiamento non graduale. E gli effetti possono farsi sentire anche sull'umore.

La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) è promotrice, assieme a Consumerismo No Profit, di una petizione online per mantenere l'ora legale tutto l'anno che ha già raccolto circa 330.000 firme. Vi sarebbero, ad esempio, più attacchi di cuore e malattie digestive e immunitarie nella settimana successiva al passaggio al nuovo orario. Si tende anche a registrare un piccolo aumento di incidenti stradali.

Gli effetti a lungo termine sulla salute includono depressione, rallentamento del metabolismo, aumento di peso e cefalea. Questo perché il nostro "orologio sociale", cioè il modo in cui vengono scandite le attività della nostra giornata, risulta sempre meno allineato con il nostro "orologio biologico", che in teoria dovrebbe essere regolato con la disponibilità di luce naturale.

Diversi studi hanno dimostrato che l'impatto del cambio orario sul consumo di energia è piuttosto trascurabile, grazie soprattutto ai progressi tecnologici. Al contrario, sembrano emergere prove che il cambiamento abbia effetti negativi sulla salute.

Commenti
Giorgio. Tironi

Ora legale SEMPRE !!!

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