Nuova emergenza

Ora manca anche l'anidride carbonica per l'acqua minerale: fermata la produzione

L'allarme del più grosso produttore in Europa, la cuneese Sant'Anna: "Chi la produce preferisce destinare la Co2 alla Sanità".

Ora manca anche l'anidride carbonica per l'acqua minerale: fermata la produzione
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Non bastavano la guerra, l'emergenza idrica dovuta alla siccità e la nuova ondata di Covid-19 a rendere bollente un'estate già di per sé calda a causa delle altissime temperature di questi ultimi giorni. La crisi energetica e la speculazione sui prezzi delle materie prime, anche a seguito del conflitto bellico in Ucraina, si stanno accanendo sempre di più su tantissime realtà imprenditoriali europee ed italiane, comprese anche quelle della produzione di bibite gasate. La testimonianza diretta di tale andamento negativo arriva da uno dei più importanti produttori europei di acque oligominerali che ha sede proprio nella nostra Penisola: stiamo parlando di Acqua Sant'Anna che, per la mancanza di anidride carbonica, ha dovuto fermare le linee di produzione dei suoi articoli gasati.

Manca l'anidride carbonica per l'acqua minerale: fermata la produzione

Un'altra emergenza che si va ad aggiungere inesorabilmente a tutte le altre già in atto in questa estate 2022 particolarmente complicata. Come raccontato da Prima Torino, Acqua Sant'Anna, il più grosso produttore europeo di acque oligominerali con sede nel Cuneese, ha dovuto fermare le linee di produzione dei suoi articoli gasati a causa della mancanza di CO2, l'anidride carbonica fondamentale per realizzare acqua frizzante.

A darne comunicazione ufficiale ci ha pensato proprio Alberto Bertone, presidente e amministratore delegato del marchio leader nella produzione di prodotti gasati in Europa, il quale, nel sottolineare le difficoltà della sua azienda, ha delineato uno scenario molto più problematico che prende in considerazione anche tutti gli altri competitors del settore.

"La Co2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Ho dovuto fermare la produzione dell’acqua gassata, vale il 30% della nostro produzione, poco più 1,2 milioni di bottiglie al giorno. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti. La difficoltà a trovare l'anidride carbonica per prodotti alimentari si era già presentata alla fine dell'anno scorso - aggiunge Bertone - ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei".

"CO2 destinata a scopi sanitari"

Dichiarazioni a dir poco angoscianti quelle rilasciate dal numero di Acqua Sant'Anna, il quale, in secondo luogo, ha voluto far riferimento alla nuova linea aziendale adottata dalle imprese che gestiscono la CO2.

"Le aziende di Co2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima, ma non c'è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori".

Il presidente Bertone, in conclusione del suo discorso, ha così sentenziato:

"Così l'acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita".

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