una nuova variante

Omicron 2 sta diventando prevalente: cosa ne sappiamo sinora

Potrebbe essere più contagiosa, ma non necessariamente più grave o letale della versione "originale".

Omicron 2 sta diventando prevalente: cosa ne sappiamo sinora
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Se ne è parlato qualche settimana fa, ma poi sembrava "sopita". Invece pare che Omicron 2 (che in realtà si chiama Omicron BA.2) potrebbe farci compagnia per un bel po'. Secondo l'ultimo monitoraggio dell'Oms, infatti, un caso su cinque sarebbe riferibile a questa variante, che è già predominante - tra gli altri - in Cina, India e Danimarca.

Omicron 2: cosa sappiamo

Al momento la questione in Italia appare marginale: Omicron 2 rappresenta infatti soltanto il 3% dei casi. Ma la situazione non può comunque farci dormire tranquilli: i primi studi ci dicono che è tra il 30 e il 50% più trasmissibile rispetto alla "sorella maggiore". E anche chi ha completato il ciclo vaccinale risulta più vulnerabile. La nuova variante condivide 38 mutazioni con BA.1 ma ha ulteriori 27 mutazioni uniche che la rendono differente.

 E' più grave?

Se da un lato sembrerebbe più trasmissibile rispetto a Omicron (che già era straordinariamente più virale di Delta), non ci sono prove che provochi conseguenze più gravi o abbia una maggiore letalità. In Gran Bretagna, ad esempio, nelle ultime settimane è aumentata in maniera costante, mentre ricoveri e decessi hanno continuato a calare. Un'indagine condotta in Danimarca, inoltre, non ha mostrato un aumento di ricoveri, nonostante la variante Omicron 2 sia oramai prevalente al 66% nel Paese scandinavo. Idem per il Sudafrica, dove la percentuale di predominanza è pari all'86%, ma i ricoveri sono in calo.

Lo studio giapponese

C'è però uno studio di laboratorio giapponese (pubblicato in pre-print) che sostiene che Omicron 2 potrebbe causare una malattia più grave. Gli studiosi nipponici hanno infettato dei criceti con le due varianti, e quelli che hanno "ricevuto" la versione 2 della variante hanno avuto conseguenze peggiori a livello polmonare. Ma a preoccupare maggiormente è il fatto che secondo i ricercatori giapponesi Omicron  2 ha caratteristiche differenti dalla variante precedente e per questo dovrebbe essere considerata una variante di preoccupazione a sé

Vaccini e precedenti infezioni

Ancora non è stato accertato se possa "bucare" i vaccini, ma diversi studi sostengono che possa farlo. Ma aspettiamo a preoccuparci, perché anche Omicron riesce ad aggirarli rispetto alle varianti precedenti, ma abbiamo imparato  che spesso chi ha ricevuto il siero anti-Covid accusa poco più di un semplice raffreddore. Alcuni studi in Gran Bretagna e Danimarca, poi, suggeriscono che i vaccini (in particolare con la dose booster) proteggano più dalla versione 2 che dalla  1 di Omicron.

Ma chi ha preso Omicron può contagiarsi con Omicron 2? Al momento i casi sono pochi, ma dimostrano che è possibile, seppure non così comune.

Perché è detta invisibile

La mutazione di Omicron è stata definita anche "invisibile" perché è di difficile identificazione, dato che non presenta la "delezione del gene S" che invece caratterizza Omicron originale. Per scovarla, quindi, è necessario sequenziare tutti i campioni e questo implica una capacità di laboratorio che non tutti i Paesi vantano.

 Sarà la quinta ondata?

Insomma, la domanda che ci poniamo tutti è: ora che stiamo uscendo dalla quarta ondata e che il peggio sembra alle spalle dobbiamo avere paura della quinta? Al momento pare di no. La grande maggioranza della comunità scientifica ritiene improbabile una nuova escalation di contagi, soprattutto nei Paesi  ad alto tasso di vaccinazione.

 

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